TrueCrypt, infine, mette a disposizione degli utenti due funzionalità per supportare la pratica denominata "negabilità plausibile". Dal momento che la presenza di un volume cifrato, sul disco fisso, potrebbe destare qualche sospetto nei malintenzionati che vogliano impossessarsi dei dati in esso raccolti, inserendo un ulteriore volume crittografato all'interno del primo, l'utente – se obbligato, anche fisicamente, a fornire la password principale – potrà rivelarla. Nel primo contenitore l'utente avrà inserito dei file-civetta "sacrificabili" senza problemi mentre i dati sensibili continueranno ad essere conservati nel secondo volume cifrato, mantenuto nascosto agli occhi del malintenzionato.