TRUMP - BIDEN

BIDEN ED OBAMA SAPEVANO DELLA PERSECUZIONE DI FLYNN. Nel frattempo il giudice libera definitivamente l’ex generale

L’ennesimo colpo di scena rischia di dare un colpo alla campagna elettorale di Joe Biden.
Secondo quanto risulta dagli ultimi appunti analizzati dell’ex agente speciale Peter Strzok, colui che fece arrestare il Generale Flynn per il “Russiagate”, sia portò avanti un’inchiesta basata sul falso dossier Steele, ha scritto in una nota datata 4 gennaio che il precedente presidente Obama, Joe Biden, Sally Yates (ex procuratore generale) e Susan Rice (ex consigliere per la sicurezza nazionale) e tutti assieme hanno discusso sulla come fosse necessario procedere penalmente contro il generale. Obama avrebbe personalmente diretto le “Persone giuste” sulle modalità di indagine contro il generale, evidentemente per giungere alla sua incriminazione.
Ricordiamo che il Dipartimento di Giustizia USA (DoJ) ha trovato tutte queste accuse come infondate ed ha chiesto il proscioglimento e la liberazione del generale Flynn, ex Consigliere per l Sicurezza Nazionale di Trump, ma intanto il generale ha visto la sua credibilità distrutta.


Sia Obama sia Biden hanno detto di “Essere consapevoli” delle indagini in corso contro l’entourage del neoeletto presidente Trump,
ma Biden ha più volte negato di essere personalmente informato sulle questioni di Flynn e di avervi avuto un ruolo attivo. Come sottolinea Foxnews TV invece gli appunti di Strozk evidenziano una realtà ben diversa, con Obama e Biden attivi cospiratori contro un presidente eletto, Trump, e con un modo di agire che viene ad essere al limite del colpo di stato.
Chiaramente questo tema sul ruolo del “Deep State”

Nel frattempo la vicenda di Flynn viene definitivamente conclusa a favore del generale: il giudice che si stava occupando del processo a Flynn, con una mossa al limite della legge, si era opposto al proscioglimento richiesto dal DoJ. Ora la corte di appello del Dipartimento di Columbia ha dato ragione a Flynn e cancellato le resistenze del giudice al proscioglimento del generale, tra l’altro demolendo le sue motivazioni in modo definitivo.
A questo punto il generale Flynn esce di scena e la sua persecuzione giunge alla fine
 
IL RISULTATO DELLE RIVOLTE IN AMERICA E BLM? ESPLOSIONE DELLA VENDITA DELLE ARMI… AI DEMOCRATICI

Qualcosa di straordinario stata accadendo nello stato di Obama, l’Illinois, dove si trova l’iper democratica Chicago: il numero di domande di portò d’arme nei primi 17 giorni di giugno è passato da 7000 del 2019 a 42000 del 2020. Un aumento di 6 volte, da compararsi anche con il fatto che le domande di porto d’arme sono state 48000 nei tre mesi di dicembre , gennaio e febbraio, i tre mesi prima del Covid-19. La pressione è talmente grande sulle autorità che le 72 ore solite per la concessione del permesso sono diventate cinque giorni, Però la cosa più interessante la rivelano le interviste del Chicago Tribune ai venditori di armi e proprietari di poligoni di tiro. Ad acquistare le armi, soprattutto pistole, non sono dei repubblicani nazionalisti e fascistoidi, ma dei democratici progressisti o, come li chiamano negli USA , “Liberal”.

I negozi di armi, in difficoltà con le forniture, sottolineano alcuni fatti particolari di questa ondata di vendite:
  • non sono armi per uso sportivo, ma per difesa personale, perchè sono accompagnate a forti vendite di proiettili a punta cava, tutta roba che non spara in un poligono, ma alle persone;
  • il 50% delle armi vendute sono vendute a nuovi possessori di porto d’arme;
  • buona parte di questi nuovi proprietari sono liberal, gente ce fino a ieri votava e scriveva contro il secondo emendamento (la parte della costituzione USA che permette a tutti di detenere armi da fuoco) e che odiava, e magari ancora per un po’ odia, Trump, ma che ora compra armi e si avvale di quella norma;
  • purtroppo i liberal si vergognano delle armi acquistate, per cui si esercitano poco, e di nascosto, nei poligoni, per cui un nuovo acquirente di armi ha otto volta più possibilità di cadere vittima di un incidente, tipo spararsi ad un piede, rispetto ad un possessore di più armi;
Il massimalismo del Black lives Matter, la gente che abbatte statue, che saccheggia negozi spesso di proprietà delle minoranze, sta lentamente spostando l’equilibrio del “Ceto medio riflessivo”.
Non è ancor un movimento netto e sicuro, ma comunque si muove. Ecco spiegata la “Moderazione” di Trump: il massimalismo non si batte, lo si lasci suicidare.
Ieri ha chiuso la CHAP, o CHOP di Seattle, l’aera autoccupata dagli antifa, perchè, alla fine erano rimate poche decine di persone a protestare.
Però lo shock e le distruzioni rimangono.
Un mese di rivolte ha fatto comprare le armi ai Liberal.
Cosa succederà con 4 mesi di massimalismo prima delle elezioni?
 
a Movimento Roosevelt ITALIA
11 h ·

NON GIRERO' MAI LO SGUARDO ALTROVE. NON NEL MIO NOME.
Vi chiedete mai come e possibile che questi, guerrafondai, siano inneggiati ,da masse di gente ignorante , come grandi presidenti ? Trump escluso. La stampa e la TV conosciute, MENTONO. Questi criminali hanno ucciso bambini indifesi. E hanno portato la nostra civiltà a livelli di disumanità e cattiveria solo x i loro profitti. In Europa a Lesbo, Grecia, c'è un campo di immigrati , dove bambini di 10 anni tentano il suicidio. Non lo sapevate ? Adesso si , e se chiudete gli occhi sarete correi come il popolo europeo al tempo di Hitler , che sapeva dei campi di sterminio e nn faceva nulla.
https://www.valigiablu.it/grecia-lesbo-campo-migranti-suic…/
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L'immagine può contenere: 1 persona, persona seduta, il seguente testo L'ULTIMA FRASE CHE Ha DETTO PRIMA DI MORIRE UN RAGAZZINO SIRIANO DI 3 ANNI.. LO DIRÒ A DIO
 
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Secondo il Dr.Buttar gli studi furono effettuati all’Università del North Carolina, ma poi una moratoria del governo USA ne impedì il proseguimento, proprio per la potenziale pericolosità devastante ( così come su tutte le ricerche chimeriche – vedi: i limiti delle ricerche chimeriche ).

Cos’è una versione chimerica di un virus
Molto semplicemente, è una versione di un virus naturale sulla quale si interviene geneticamente, facendolo mutare e tentando di modificarne la configurazione morfologica, incrementando le sue potenzialità funzionali.

Tradotto: si prende qualcosa di già potenzialmente dannoso e si eleva a potenza: più dannoso, più virulento, più resistente. E’ questo che il medico si è trovato davanti, ci dice:

Hanno preso una stringa SHC014 del Coronavirus, il componente antigeno di superficie, lo hanno inserito nella struttura del Coronavirus SARS e li hanno fusi insieme: inoltre hanno aggiunto il virus dell ‘HIV e altri ortologhi, per creare un virus più letale e più devastante.
Le accuse dirette a Fauci
La cosa che più fa arrabbiare Buttar, è il fatto che Fauci, finanziando gli studi interdetti dalla moratoria negli USA, e delocalizzandoli in Cina, ha espressamente violato la legge. I virologi e gli esperti dissero che non c’era nessuna giustificazione al proseguimento di questi esperimenti perchè troppo pericolosi.

Ma il budget di 3,7 milioni di dollari, partì lo stesso dalla National Institute of Health ( di cui Fauci è il Direttore ) destinazione Cina, per portare avanti lo sviluppo di questa bomba ad orologeria che chiamiamo oggi Covid-19; questo nonostante la moratoria, e per giunta finanziato con i soldi dei contribuenti.


Insomma: Fauci viene chiamato “l’uomo al quale deve essere attribuita la responsabilità del blocco totale del mondo intero a causa di questo virus..” che avrebbe addirittura affermato nel 2017 alla Georgetown University che il Presidente Trump avrebbe dovuto confrontarsi con una pandemia: ebbene, come faceva a saperlo?

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La difesa di Fauci espressa dai media italiani: virus non creato in laboratorio, ma senza vaccino, non sparirà, perchè troppo efficace. Una correlazione mica male.
La domanda ficcante del giornalista arriva: “ quindi, è Fauci il responsabile diretto, non solo della Pandemia di Covid-19, ma anche di più di 20 milioni di persone rimaste senza lavoro?”

La risposta viene da sé rispetto a quanto affermato precedentemente dal Dr.Buttar: dovrebbe essere considerato un tradimento, aver aggirato la legge USA, e aver trasferito un ingente somma di denaro pubblico per continuare la ricerca chimerica in Cina. Senza contare i danni creati a tutto il mondo.

Ma aggiunge anche: ” Fauci iniziò nel 1981, chiamando l’HIV la Malattia dei Gay, e finanziando la ricerca di un farmaco, tre anni prima che venisse effettivamente stabilito che si trattasse di un virus, che fu identificato nel 1984. Lui nell 1981 già stava premendo per la realizzazione e la distribuzione di un farmaco, che poi però produsse danni enormi, come test di profilassi per prevenire l’HIV.”
La logica granitica di Buttar
E’ davvero lampante, sotto gli occhi di tutti, o almeno dovrebbe essere così, il grande conflitto di interessi che “sporca” ogni tipo di sicurezza sulla gestione di questa pandemia. Trump, dopo mesi di tentennamenti, pare ormai aver tratto il dado e ha più volte dichiarato che l’idrossiclorichina, un farmaco economico sul mercato da moltissimi anni, combinato ad un altro farmaco, lo Zitromax, un macrolide, anche questo di uso comune, sia una cura efficace.

Il Dr. Buttar commenta: ” E’ ormai evidente dall’uso su centinaia di pazienti che questa combinazione di farmaci è efficace nel 99% dei casi.” Parliamo di operatività sul campo quindi. ” Sono farmaci testati, farmaci sicuri, e hanno mostrato grande affidabilità, ma Fauci dice che se ci non sono degli studi non puoi utilizzarlo; mentre LUI, che sta promuovendo un vaccino, del quale non sappiamo quali diavolo saranno gli effetti, secondo lui quello si può usare tranquillamente? Se questo non evidenzia un conflitto di interessi, non so cosa possa farlo!La gente deve svegliarsi e capire che sotto tutto questo c’è una grave componente criminale. Dobbiamo aprire gli occhi, e cercare le verità senza nessun pregiudizio o preconcetto.”
La disinformazione del sistema USA
In sintesi, quello che Buttar considera come una azione mistificatoria e una speculazione economica, porta anche ad alcune notizie che vengono mostrate alla gente e che lui considera assolutamente non vere.

Ci dice: ” Non esiste nessun virus che salti a due, a quattro, a cinque metri, questa è completa disinformazione, contraria ad ogni logica e ad ogni conoscenza medica e scientifica! “
C’è un’accusa diretta ai media: ABS, Fox, New York Post, non avrebbero minimamente considerato la notizia delle dichiarazioni del Ministro della Salute che avrebbe sconfessato il modello di Bill Gates, di Fauci, dell’OMS: perchè? Magari per spaventare la gente e affermare che dovranno aspettare ancora anni perchè tutto torni come prima?


Una scienza che non rispetta la fisiologia
Nella ricerca medica di oggi contro il Coronavirus, sarebbero stati ignorati molti postulati della fisiologia, degli aspetti fondamentali dell’organismo umano, ogni aspetto della virologia e delle malattie infettive, così come i postulati di Koch.

Altri problemi messi in evidenza da Buttar, riguardano i falsi positivi dei test e il fatto che questi test (RT-PCR ) non sarebbero idonei alle diagnosi, perchè si possono usare solamente con qualcosa che abbia una sequenza genomica già identificata.

Ma la cosa più importante, che ci fa capire come mai questi numeri siano così imponenti:

“Siccome i test non bastano a giustificare il numero dei morti, su cui hanno costruito questa pandemia, allora mandano medici e infermieri a modificare i certificati di morte, facendo figurare il Covid-19 come causa principale di morte!”
E’ stata inviata una circolare dove ci dice che non c’è nessun bisogno di fare il test, e chi ha sintomi può essere mandato a casa, con ordine di registrare la causa principale di morte come Covid-19. Insomma, alla base della strategia ci sarebbe quella di incutere paura, paura, paura.

La comunicazione basata sulla paura
E la paura cosa fa? Crea stress, scompensi emotivi, ansia, e facilita l’insorgere di patologie e una reazione cattiva del sistema immunitario. Un po’ un cane che si morde la coda, se pensiamo anche alle difficoltà che tutti noi dovremo sopportare per l’aspetto economico.

Un altro aspetto da non sottovalutare, è il fatto che chi ha ricevuto la somministrazione del vaccino antinfluenzale, risulta positivo al Covid-19. In effetti è espressamente scritto nel libretto indicativo del vaccino, proprio il legame con il coronavirus.

Tutto questo in mezzo ad una mistificazione generale dei media e una rappresentazione della realtà, secondo il Dr.Buttar, diversa da quella che emerge dal suo lavoro di ogni giorno, create ad arte per impedire alla gente di avere un quadro reale della situazione.

La nuova realtà di oggi
Quello che sta emergendo, è che alcuni Stati hanno aperto gli occhi. In primis gli Stati Uniti di Trump, che hanno tolto i finanziamenti all’OMS, accusandola di omissioni, ritardi, di mala gestione della pandemia.E la notizia di questi giorni è che anche il Giappone sta seguendo gli stessi passi degli Stati Uniti, cosa impensabile solo fino a qualche giorno fa!

In Italia, la polemica è stata innescata da Walter Ricciardi, molto conosciuto per far parte del pool di tecnici che assiste il governo nelle decisioni cruciali in merito al Covid-19, che oggi avrebbe postato una foto denigratoria di Trump, chiamandolo “PunchBall”. Non si è fatta attendere la reazione di Salvini, che ha chiesto l’allontanamento di Ricciardi dal suo ruolo governativo:

” Non ne ha azzeccata una sul Virus e adesso insulta pure Trump!
Che il governo lo cacci e chieda scusa agli Stati Uniti, che peraltro stanno mandando aiuti per decine di milioni di euro.”
Guarda il video del Dr.Buttar
Photo: Thewam - Ultime notizie in tempo reale - News di Campania e Italia
 
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BIDEN
Che cosa può cambiare

Da quando Sanders, con la complicità decisiva della Warren, è stato fatto uscire di scena per sempre, le presidenziali americane del 3 novembre non sono più state oggetto di attenzione da parte dei mercati. Biden è stato catalogato come una versione opaca e populista di Obama, un presidente con il quale i mercati hanno convissuto abbastanza male a livello micro ma molto bene a livello macro, e la questione è stata archiviata. Poi è arrivato Covid e tutto il resto è passato in secondo piano.
Oggi Covid fa meno paura perché è meno virulento e più curabile. Le elezioni, in compenso, sono sempre più vicine e le probabilità che vinca Biden continuano a crescere. È ben vero che quattro anni fa a quest’epoca la Clinton veniva indicata in grande vantaggio ed è altrettanto vero che Trump è capace di rimonte spettacolari ma per chi investe non ha senso non cominciare a pensare seriamente a quello che potrebbe cambiare. Non dimentichiamo che la Clinton era impopolare, mentre Biden, pur non avendo nulla di elettrizzante, è più accettato. Quanto a Trump, il suo problema storico con l’elettorato femminile si è aggravato, mentre il suo punto di forza, l’economia, è in grave crisi.
La debolezza di Trump in questo momento è tale da riverberarsi su tutto il partito repubblicano, che secondo i sondaggi rischia a questo punto seriamente di perdere anche il Senato dopo avere perduto la Camera nel 2018. Ai repubblicani potrebbe restare solo la Corte Suprema, ma con una maggioranza risicata.
Il Senato è cruciale negli equilibri politici americani. Con un Senato ancora repubblicano Biden verrebbe seriamente limitato sul piano della politica fiscale, mentre potrebbe fare molto in caso di maggioranza democratica. Se poi i democratici optassero per modificare le regole sull’ostruzionismo, rendendone possibile l’annullamento a maggioranza semplice, l’ultima traccia di spirito bipartisan verrebbe cancellata dalla storia parlamentare americana, mentre il processo di radicalizzazione farebbe un grosso passo avanti.
Sul piano dei rapporti internazionali con un’amministrazione Biden molto cambierebbe nelle apparenze e nella retorica, meno nella sostanza. Ci sarebbe certamente una ripresa del multilateralismo, visibile soprattutto sulla questione dei cambiamenti climatici, che genererebbe grandi aspettative in Europa. Queste aspettative andrebbero però in gran parte deluse, perché il processo di chiusura dell’America in sé stessa è più grande di Trump e di Biden.
Fino a qualche anno fa il partito democratico era antirusso e molto aperto verso la Cina, oggi è chiuso verso entrambe e condivide pienamente l’idea che la Cina sia diventata una minaccia strategica per gli Stati Uniti. Probabilmente l’accento verrà spostato dai dazi al contenimento della crescita tecnologica cinese, ma l’impegno sarà perfino maggiore rispetto a quello dell’attuale amministrazione. Se così sarà, l’Europa, nuovamente apprezzata a parole, sarà sottoposta a pressioni ancora più forti affinché si schieri con l’America e contro la Cina, anche a rischio di perderne il mercato.
Sul piano economico le differenze tra Biden e Trump saranno anche di sostanza. Non cambierà l’approccio ultraespansivo, garantito sul lato monetario da una Fed che continuerà a procedere a testa bassa per garantire una ripresa, ma ci saranno importanti novità fiscali.
I governi si finanziano con le tasse, con il debito e con la moneta. Trump ha abbassato le tasse (pur aumentando la spesa), ha fatto crescere il debito e ha premuto con successo sulla Fed perché creasse moneta. Biden continuerà a fare crescere debito e moneta ma alzerà le tasse, in certi casi in maniera rilevante. Le tasse, oltre ad avere un significato politico redistributivo, verranno usate non per contenere il disavanzo ma per fare altra spesa. L’impulso fiscale netto rimarrà quindi fortissimo, ma sarà questa volta accompagnato da una pressione sui margini di profitto.
Vista dall’alto l’economia apparirà dunque ben supportata da politiche della domanda aggressive. Vista dal basso apparirà appesantita da un aumento della pressione fiscale sulle imprese, da una legislazione che alzerà il costo e la rigidità del lavoro, da una massiccia reregulation e da iniziative specifiche su una lunga serie di settori (Silicon Valley, farmaceutico, finanza, difesa, petrolio e gas) che avranno in comune effetti negativi sugli utili. Ci saranno in compenso incentivi per le energie alternative, non tali da configurare un Green New Deal vero e proprio ma comunque consistenti.
Per i mercati, con Biden saranno ipotizzabili un dollaro più debole e borse più opache ma non necessariamente deboli. Molta attenzione andrà prestata ai singoli titoli e settori che verranno penalizzati, ma se il livello complessivo del mercato terrà, come pensiamo, la loro debolezza dovrà essere compensata dalla forza anche ingiustificata degli altri. Un altro comparto che trarrà grande beneficio da un’amministrazione Biden sarà quello dei titoli obbligazionari degli stati e degli enti locali, perché anche i più indebitati e destinati all’insolvenza (generalmente amministrati da democratici) verranno salvati.
I mercati pensano a Biden come a una continuazione di Obama. In realtà, lo stesso Obama cambiò da una legislatura all’altra, e Biden, che si troverà di fronte a un mondo diverso e a un’America radicalizzata, sarà a sua volta diverso e più radicale di come viene oggi percepito. Un messaggio importante sarà la scelta del vicepresidente che, con il ritiro dell’ipotesi Klobuchar, sta virando verso scelte più radicali.
Venendo al breve termine, ribadiamo l’idea che l’equilibrio dei mercati è poco sotto i livelli attuali e lì resterà finché non avremo segnali più decisi di ripresa dell’economia. Questi arriveranno sicuramente se la pandemia, che finora ha avuto ovunque un ciclo di tre-quattro mesi, inizierà a uscire di scena anche nelle aree in cui è ancora in fase ascendente. I timori che circolano sul fiscal cliff globale (il venir meno, nei prossimi due mesi, degli stimoli fin qui varati per combattere gli effetti economici della pandemia) sono in larga misura infondati, perché gli stimoli verranno ritirati con molta gradualità.
Mercati laterali nella seconda parte dell’anno saranno comunque da vedere positivamente come consolidamento e base da cui ripartire per il rialzo l’anno prossimo.
 
mondo
18 luglio 2020
Torna la lagna degli hacker russi, stavolta sul vaccino Covid-19
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I servizi segreti di Usa, Canada e Gran Bretagna hanno accusato gli hacker russi di essersi intrufolati nei computer di diversi laboratori per rubare i segreti del vaccino del coronavirus.

La storia dei fantomatici “hacker russi” è diventato un topos negli ultimi anni, da quando avrebbero imperversato nelle presidenziali americane per far eleggere Trump, accusa svaporata successivamente.

I soliti sospetti
Stavolta tali hacker non avrebbero fatto danni, ma solo rubato dati. Buffo che nei giorni che hanno preceduto questa accusa i media russi avessero annunciato di aver fatto grandi progressi sul vaccino.

Anzi Russia Today titolava: “Mentre il vaccino Covid-19 entra nella fase finale dei test, la Russia potrebbe essere il primo paese al mondo a realizzare un programma di immunizzazione di massa”.

Mosca ha iniziato le ricerche sul vaccino da tempo, in parallelo col resto del mondo: tanto che già ad aprile aveva sviluppato nove possibili vaccini.

D’altronde la Russia ha un buon background nel settore, dato che la Guerra Fredda aveva portato le due superpotenze a una competizione serrata anche nel campo della ricerca sulle armi batteriologiche.

Così l’accusa di ieri, respinta al mittente dalla Russia, sembra piuttosto nascere dalla paura che l’annuncio russo si avveri, cioè che arrivino prima degli altri al vaccino: sarebbe uno scacco di dimensioni epocali per certi ambiti atlantisti che vedono nella Russia un concorrente geopolitico da incenerire.

Da qui la necessità di sminuire e sporcare l’eventuale successo russo, in realtà percepito più che reale, dato che la corsa sarà probabilmente vinta dall’Occidente (Oxford?).

Il “quasi” salvifico
Detto questo, resta che ai titoli sparati sulle responsabilità dei russi corrisponde la solita incertezza del caso. Così la Bbc: “Il National Cyber Security Centre (NCSC) del Regno Unito ha affermato che gli hacker ‘quasi certamente’ lavoravano per conto dei servizi di intelligence russi'”. Dove quel “quasi” rivela la mancanza di prove…

Bizzarro che la lagna dell’hackeraggio dei russi sul coronavirus giunga in concomitanza di un’altra accusa similare: nella stessa giornata, infatti, il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab ha denunciato che i russi avrebbero interferito nelle elezioni britanniche del 2019.

Insomma, la malvagia influenza russa sull’Occidente torna in tutta la sua prepotenza… Ironico che anche Raab detto che le responsabilità dei russi sono “quasi” certe (Bbc). Sempre quel “quasi”…. topos rispettato alla virgola: serve anche a evitare, in caso di smentite evidenti, l’accusa di aver mentito al mondo.

Peraltro l’accusa di interferenza elettorale di Raab arriva in concomitanza con la de-classificazione di alcuni documenti segreti americani che provano oltre ogni ragionevole dubbio che le famose interferenze russe nelle elezioni Usa del 2016, propagandate per vere per anni, erano una bufala.

Così le dichiarazioni di Raab servono anche a coprire le rivelazioni provenienti dagli Usa e a rilanciare la possibilità della bufala in questione. Peraltro rilanciata nelle stesse ore anche dal candidato democratico Joe Biden, il quale ha dichiarato di aver ricevuto informazioni dall’intelligence Usa su possibili interferenze russe sulle prossime elezioni di novembre (The Hill).

Manipolare e dividere
Al di là delle boutade ricorrenti e convergenti, la controversia sull’hackeraggio dei russi sui vaccini nasconde una tragedia reale, cioè che il mondo ha affrontato il coronavirus in ordine sparso. Ognuno cerca il “suo” vaccino, mentre il comune nemico avrebbe richiesto una convergenza globale.

I cinesi erano stati i più fervidi sostenitori di tale idea, delineando un parallelo convincente: come nella Seconda guerra mondiale l’Occidente fece fronte comune con Stalin nonostante le divergenze, anche l’emergenza coronavirus avrebbe dovuto spingere l’Ovest ad accantonare le diffidenze nei confronti dell’Est per vincere la sfida nel più breve tempo possibile, salvando così vite e destini (vedi Piccolenote).

Gli Stati Uniti hanno ignorato gli appelli ripetuti, preferendo invece imboccare la strada della competizione, utilizzando anzi il coronavirus per randellare la Cina, aggiungendo l’arma del “virus cinese” al variegato arsenale propagandistico contro l’antagonista globale (vedi nota precedente).

Così il coronavirus, nelle mani di certa propaganda è diventato un’arma di distruzione di massa contro Pechino e i Paesi che hanno legami non conflittuali con essa, che tale propaganda mira a far recedere.

Infine, riguardo gli hacker, è palese che chi fa queste cose sa bene come confondere e manipolare: con i computer si può far tutto, anche far apparire russo un eschimese.

Basti ricordare che Wikileaks rivelo un “gran numero di tecniche che consentono alla Cia di mascherare l’origine dei suoi attacchi e confondere gli investigatori” (New York Times).


Resta così la propaganda, che segnala un mondo sempre più diviso. Da registrare, infine, che l’economia cinese ha ripreso a correre mentre l’Occidente è ancora alle prese con la crisi conseguente al virus.

Potrebbe essere un’opportunità: la crisi dei subprime fu risolta grazie al volano cinese. La logica del confronto lo impedirà, anzi tale ripresa è vista come una nuova minaccia all’egemonia globale Usa e acuirà le pressioni contro Pechino, impoverendo ancora di più il mondo.
 

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