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CHICAGO SOTTO SACCHEGGIO. Il sindaco alza i ponti mobili per fermare i vandali
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Ormai è sempre più evidente che le città americane, soprattutto quelle con un sindaco democratico, hanno dei grossi problemi di ordine pubblico. La scorsa notte è toccato a Chicago il cui centro commerciale è stato messo a ferro e fuoco:
Addirittura c’è una donna che grida “I can’t breathe”, “Non posso respirare”, il motto dei BLM, mentre saccheggia un Grande Magazzino e cerca dove sono gli abiti di Valentino da rubare..

Secondo il Chicago Tribune sul lungolago Michigan ci sono stati dei veri e propri scontri a fuoco fra poliziotti e persone che transitavano su auto. In totale 13 poliziotti sono stati feriti, 2 persone sono state colpite da proiettili. In generale la situazione è caotica con gruppi di dozzine di macchine che si sono spostate nel “Magnificent Mile” la zona più commerciale, per saccheggiare e rubare.


La situazione è degenerata a tal punto che il sindaco Lori Lightfoot ha ordinato che i ponti mobili fossero sollevale per impedire che i vandali si potessero spostare liberamente:
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Nelle medesime ore ci sono stati dei violenti scontri a Portland fra i dimostranti, che volevano assaltare la corte federale (Union Building) e la polizia federale.
Appare sempre più evidente che c’è un enorme problema di ordine pubblico, soprattutto nelle grandi città a guida democratica. L’approccio iniziale molto morbido di certi sindaci verso le dimostrazioni che si coprivano del manto del BLM, anche quando queste si dedicavano essenzialmente al saccheggio ed al vandalismo, non ha fatto che dare ai vandali l’idea di impunità per le proprie imprese. Il movimento di indebolimento della polizia non ha fatto che soffiare sullo stesso tema. Ora diventerà ancora più complesso riuscire a salvare l’ordine pubblico, i negozi e le piccole attività, sempre di più alla mercè dei violenti.
 
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GIORNALISTA AMERICANA IN PRIGIONE PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE DI UN DOCUMENTARIO SULLO SHADOWGATE.
Ecco perchè Soros investe nei procuratori penali....

Giornalista americana in prigione prima della pubblicazione di un documentario sullo Shadowgate. Ecco perchè Soros investe nei procuratori penali…

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Millie Weaver, giornalista, blogger e videomaker conservatrice, nota come “Millennial Millie” è stata arrestata con il marito alla vigilia della pubblicazione di un suo video sull’Obamagate e sullo Shadowgate, cioè su tutte le macchinazioni avvenute nella campagna elettorale 2016 e successivamente a opera del deep state per avere un impeachment illegale del presidente Trump.

L’arresto è avvenuto lo scorso venerdì nell’Ohio, con tanto di partecipazione delle squadre SWAT, e fino a lunedì la giornalista sarà detenuta senza nessuna possibilità di rilascio.

Le accuse apparentemente non sono allegate alla sua attività di giornalista, “Rapina, ostruzione della giustizia, violenza domestica”, tecnicamente attività non legate alla sua professione giornalistica, ma la tempistica è veramente strana. Tra l’altro con l’accusa di violenza domestica arrestano anche il marito, e questo è proprio curioso. Inoltre lo sceriffo che l’ha presa in custodia alle prime domande sulle sue accuse aveva risposto che erano “Riservate”. Inoltre l’arresto è avvenuto dopo la pubblicazione di un trailer del video

La notizia dell’arresto di Weaver è stata immediatamente ripresa sui social media con gli hashtag di Twitter #freemillie e #freemillieweaver che sono diventati rapidamente tren. Il presentatore di talk show e investigatore Doug Hagmann, del cui programma Weaver è stata ospite il 3 luglio, ha ottenuto una copia del certificato di custodia di Weaver, che è un’informazione pubblica, con ulteriori informazioni sulle sue fonti che ha citato in un articolo le accuse: l’incriminazione viene dal gran giurì con sede in Ohio. L’accusa è stata sigillata fino a quando non sarò notificata in aula. Un bel modo per mettere in galera le persone senza dover rispondere verso nessuno.

Un amico della giornalista comunque è riuscito a caricare ugualmente il video, che potete vedere qui sotto:
IL VIDEO è STATO CENSURATO DA YOUTUBE


Ora capite perchè Soros ha investito molto nelle elezioni dei procuratori di Stato democratici, cioè nella pubblica accusa dei singoli stati USA.
 
da NOTIZIE FALSE DA NON DIFFONDERE

E chi ci può credere?

LE FIGLIE DI OBAMA E MICHELLE SONO VIVE!

Ancor peggio è questa: la pretesa risposta all’inquietante domanda dei complottisti della peggior specie: se Michelle Obama e un lui (“tranny”) e Barak Obama un ***, anzi lei è più “lui” di lui,



di chi sono le “figlie” che hanno vissuto con loro alla Casa Bianca per anni? E dove le hanno prese? Soprattutto: dove sono finite? che ne è stato delle piccine? Qui un complottista deplorevole sostiene che le hanno prese in affitto da una coppia di amici, di cui fa i nomi.


Somigliano molto ai genitori, meno a Michelle & Obama.

E’ una informazione senza fonte e quindi sicuramente falsa.
Ci serve solo a tirare un privatissimo sospiro di sollievo: le due bambine hanno una vera famiglia, alla quale sono presumibilmente tornate.
Abbiamo temuto che fossero entrate come pizze nella pizzeria Alefantis.

O anche finite nelle iniziative culturali ed educative di Michelle Obama:




Vi mettiamo in guardia dal diffondere le teorie del complotto di cui sopra, perché Facebvook, rivoltosi ai suoi infallibili controllori indipendenti, ancorché anonimi,
hanno scoperto che un pezzo che io avevo riportato era falso.
L’articolo contenente informazioni false era questo di tal Andrea Cecchi: Il virus giusto al momento giusto IL VIRUS GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO

Io sono perfettamente d’accordo. Questo Andrea Cecchi spinge la sua impudenza fino a pretendere che – momento unico nella storia dei debiti – perfino gli usurai sono stra-indebitati. Per “usurai” intendo tutti coloro che vivono di finanza, estraendo rendite dal lavoro e dall’economia reale: grandi banche, banche d’affari, hedge funds, sono usurai in questo senso.

Ora il Cecchi dice che questi usurai sono tanto indebitati, che per garantire i propri debiti danno in garanzia titoli di Stato, che però non posseggono; se li fanno prestare, ovviamente pagando; e non solo “spesso i titoli a garanzia sono presi a prestito a loro volta”, ma “ re-ipotecati innumerevoli volte”.
Per adesso, i grandi usurai sono salvati “con secchiate di soldi come ha fatto la Federal Reserve, arrivando a fornire anche 1000 miliardi al giorno”.

Ma non è bastato; gli usurai sono stra-indebitati a tal punto, che la loro sola salvezza sono che i tassi d’interesse restino sotto zero; se aumentano di un centesimale, aumenta il loro debito, i titoli di Stato dati a garanzia diminuiscono di valore, e quindi loro, devono “fornire liquidità che non hanno per ricoprirsi dal fallimento istantaneo”.

Secondo Angelo Cecchi, il Covid è il secondo metodo con cui si sono salvati gli usurai: “Fermare la domanda di prestiti da parte dell’economia globale”, provocando la mega-depressione globale in atto. Perché solo così gli interessi rimangono sotto zero.

Ma Cecchi crede che, in questo modo, il sistema usurario mondiale, mettendoci tutti nel nuovo Gulag digitale con un reddito di cittadinanza (di dipendenza) a scopo alimentare-carcerario.

“Le prossime tappe vedranno l’annuncio di una cripto valuta mondiale che servirà all’inizio solo alle compensazioni tra banche centrali. Sarà una cripto valuta su base aurea.
I paesi che hanno le maggiori riserve auree saranno quelli dominanti. Per questo hanno voluto azzerare l’Italia. L’obiettivo è quello di farci cedere il nostro oro che è c
omunque al 4° posto al mondo”.

Ma – dico io – può durare un sistema, essere sostenibile, in cui le garanzie – titoli di Stato – sono stati presi a prestiti ed ipotecati mille volte? Secondo me la “supernova del debito” che Cecchi dice scongiurata con questi metodie estremi, comunque imploderà.
Quindi ha ragione Facebook a bollare come falso l’articolo.
Vi prego quindi di non diffonderlo. Men che meno dovete diffondere il successivo,
È TUTTO COLLEGATO
È TUTTO COLLEGATO
Se proprio volete leggetelo privatamente poi cancellatelo.
 
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L’ex consigliere di Trump Steve Bannon arrestato con l’accusa di frode
L’ex consigliere di Trump Steve Bannon arrestato con l’accusa di frode

di F. Q. | 20 AGOSTO 2020


Steve Bannon, ex stratega e consulente del presidente statunitense Donald Trump, è stato arrestato e accusato di frode in relazione alla campagna di raccolta fondi “We Build the Wall” per la costruzione del muro tra Stati Uniti e Messico con cui sono stati raccolti oltre 25 milioni di dollari da oltre 330 mila donatori.
Ad accusare Bannon e altre tre persone è il Distretto Sud di New York.
Gli altri arrestati sono Timothy Shea, Brian Kolfage,un veterano della guerra in Iraq, and Andrew Badolato.
Secondo l’accusa i quattro avrebbero utilizzato i fondi raccolti per scopi non coerenti con i propositi della campagna. “Era astato assicurato ai donatori che Brian Kolfage, il fondatore e volto pubblico della campagna We Build the Wall, non avrebbe ricevuto un centesimo. Al contrario gli imputati hanno organizzato il passaggio di centinaia di migliaia di dollari a Koflage che con questi fondi si è finanziato un dispendioso stile di vita “. Ha affermato il procuratore Audrey Strauss.


Bannon sta cercando di aprire un centro di formazione sovranista nel nostro paese, che lui stesso ha definito “scuola dei gladiatori del populismo e nazionalismo”. La scuola “Dignitas Humanae Institute” sorgerebbe all’interno della Certosa di Trisulti, in provincia di Frosinone. Inizialmente il ministero dei Beni Culturali aveva revocato l’assegnazione della struttura poiché l’Istituto non presentava i requisiti finanziari necessari per sostenere il progetto e il pagamento del canone.
La decisione del ministero è stata però revocata dal Tar per difetto di tempistica.


Il Deep State teme la October Surprise, e procede agli arresti
Maurizio Blondet 20 Agosto 2020
Steve Bannon arrestato per frode,
annuinciano Repubblica e i media mainstream. Può essere un segno del terrore per il Deep State. Terrore di una “october surprise” faccia vincere le elezioni a Trump, un insieme di rivelazioni sui Democrats satanico-pdefili(Pizzagate), corruzione sessuale e mazzettara, Obamagate, rivelazioni di Ghislaine Maxwell, smascheramento degli agenti traditori di FBIe Cia che hanno fabbricato false prove su Trump come pedina di Putin.
Anzi, questo è già cominciato: Kevin Clinesmith è il primo funzionario FBI che confessa di aver falsificato documenti per alimentare il Russiagate contro Trump.
Se sta collaborando con gli investigatori, frana tutto dalla parte dei DEmocrats a cominciare da Obama
 
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