TS scimmia 2013

Già nei giorni scorsi il presidente della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi aveva derubricato il redditometro introdotto dal governo Monti a strumento poco redditizio che non solo crea un tormento fiscale ai cittadini onesti, ma non riesce neppure ad andare a stanare i capitali evasi. Le polemiche si stanno moltiplicando, giorno dopo giorno. Anche la Cna, oggi, ha duramente criticato il redditometro: "Non è uno strumento utile per migliorare e rafforzare la fedeltà fiscale, anzi, per come è costruito rischia di diventare l’opposto". In occasione del convegno Fisco, competitività, sviluppo, il responsabile delle politiche fiscali della confederazione artigiana Claudio Carpentieri ha lanciato l'allarme: "Il redditometro rischia di aumentare ulteriormente la distanza dei contribuenti dal sistema fiscale". La Cna lamenta, infatti, il ricorso a statistiche "non sufficientemente selettive" e l’onere, per il contribuente, di "difendersi con prove a volte impossibili da fare". "A queste condizioni - ha, quindi, concluso Carpentieri - non è uno strumento che può funzionare, può solo creare ulteriori distorsioni".
A fronte delle pesantissime critiche, Befera ha strenuamente difeso il redditometro: "Abbiamo fatto i blitz sul territorio e ci avete detto che era spettacolarizzazione e che avremmo dovuto fare invece i controlli con le banche dati. Lo abbiamo fatto e questa è l’apparenza. Bisogna fare chiarezza, dietro questa apparenza c’è il partito gli evasori". Secondo il direttore dell’agenzia delle Entrate, l’operazione redditometro è limitata all’evasione sfacciata. L'esatto contrario, insomma, da quanto dimostrato, numeri alla mano, dalla Cgia di Mestre. "Il redditometro è un’operazione normalissima - ha continuato Befera - questa volta siamo sul lato delle spese più che sul lato dei ricavi.

Chissà se un controllino lo fanno al padenghino .......
 

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