Mentre si consumano questi drammi industriali, i manager sono in guerra tra loro. Guarguaglini, che è rimasto presidente della Finmeccanica, non ha partecipato al consiglio d’amministrazione che ha approvato i conti disastrosi della sua gestione. E medita vendetta, sperando che nel nuovo governo Monti entrino due suoi storici alleati come Giuliano Amato e Gianni Letta. Già, perché sarebbe impossibile capire il disastro Finmeccanica senza ricordare in che cosa è stato impegnato Guarguaglini gli ultimi due anni: il coinvolgimento nel-l’inchiesta Mokbel-Cola, nella quale è risultato estraneo, la moglie Marina Grossi (capo della controllata Selex sistemi Industriali) indagata per corruzione nell’inchiesta Enav; una estenuante guerra per difendere la poltrona dagli attacchi (veri o solo presunti) di Flavio Cattaneo di Terna. Partite impegnative. Ma nel frattempo chi si occupava di far andare bene l’azienda? A giudicare dai risultati, nessuno.