Crisi: mercoledi' Ecofin sulle banche con paesi divisi su Basilea 3
(ASCA) - Bruxelles, 30 apr - Trovare un accordo sui nuovi requisiti di capitale per le banche previsti da "Basilea 3", l'insieme delle nuove regole per il sistema bancario. Questo l'obiettivo del Consiglio dei ministri dell'Economia e delle Finanze dei 27 paesi dell'Ue chiamato a riunirsi in via straordinaria mercoledi' a Bruxelles su spinta della presidenza danese del Consiglio Ue. I danesi vogliono infatti trovare un accordo entro il 30 giugno, prima cioe' della scadenza del semestre ed evitare di rinviare questa partita al semestre a guida cipriota. Se fonti della presidenza Ue fanno sapere che "non ci sono ragioni per non giungere ad un accordo", resta pero' l'opposizione di Svezia e Gran Bretagna alla proposta della Commissione Ue - e sostenuta dalla Francia - di armonizzare a livello europeo i requisiti per gli istituti di credito. I due paesi - sostenuti da Polonia, Slovenia, Bulgaria e Slovacchia - vorrebbero infatti piu' liberta' di manovra e, quindi, maggiore autonomia nel definire tali requisiti di capitale per le banche. I requisiti oggetto del contendere non sono nuovi: il patrimonio primario degli istituti di credito (quello composto cioe' da capitale azionario e riserve di bilancio, detto anche Tier 1) dovra' essere pari al 4,5% (contro il 2% attuale). Inoltre, per far fronte alla turbolenze finanziarie si propone un cuscinetto di capitale aggiuntivo (buffer), una sorta di riserva strategica per i momenti piu' difficili, del 2,5%. Qui i paesi guidati da Gran Bretagna e Svezia vorrebbero un buffer piu' elevato, cosa che non vogliono gli altri ventuno. Una proposta di compromesso della presidenza danese dovrebbe essere di elevare al 3% la soglia di questo cuscinetto, cosi' da rendere tutti contenti. La presidenza danese del Consiglio Ue resta "convinta che si possa raggiungere un accordo prima della fine del nostro mandato", e in tal senso, fanno sapere fonti della presidenza, "faremo tutto il necessario per facilitare un accordo". L'importanza di un accordo valido per tutti, ricordano da Bruxelles, sta nel fatto che "queste regole si applicherebbero a 8.300 banche", un terreno sconfinato che proprio per le sue dimensioni necessita maggior controllo e maggiore omogeneita'. Mercoledi' i ministri presenti all'Ecofin (o i viceministri, come nel caso dell'Italia, che sara' rappresentata da Vittorio Grilli) saranno dunque chiamati a esprimersi su una tematica dagli esiti tutt'altro che scontati. bne/did/