Ah non lo so, presumo con l'uso di lenti e specchi che concentrano varie sorgenti tutte insieme per aumentare la potenza.Come fai a generare un raggio laser coi semiconduttori?
Devi rendere la luce coerente, mica l'elettricità
Più che altro il problema di usare più fonti laser insieme e poi concentrarli in un unico fascio richiede che le onde EM dei singoli siano tutte in fase tra di loro. Questo vale per qualunque tipo di sorgente laser.Ah non lo so, presumo con l'uso di lenti e specchi che concentrano varie sorgenti tutte insieme per aumentare la potenza.
I laser a semiconduttori sono usati anche in chirurgia quindi presumo si riesca ad arrivare a potenze relativamente alte.
Laser a semiconduttori (Diodi laser)| Come funziona, Applicazione e Vantaggi
Scopri il mondo dei diodi laser: dalla loro funzione e caratteristiche, alle applicazioni e sfide future. Un viaggio nella tecnologia laser.www.electricity-magnetism.org
Ammetto che non ne so moltoAh non lo so, presumo con l'uso di lenti e specchi che concentrano varie sorgenti tutte insieme per aumentare la potenza.
I laser a semiconduttori sono usati anche in chirurgia quindi presumo si riesca ad arrivare a potenze relativamente alte.
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Però il mirino laser lo usi.Ammetto che non ne so molto
Io sto ancora alle balestre come nel medioevo
Siiiii...perché é troppo belloPerò il mirino laser lo usi.
Giusto, altrimenti vanno in interferenza. Dici allora che la sorgente e' unica e bella grossa?Più che altro il problema di usare più fonti laser insieme e poi concentrarli in un unico fascio richiede che le onde EM dei singoli siano tutte in fase tra di loro. Questo vale per qualunque tipo di sorgente laser.
Boh, forse si e forse no.Giusto, altrimenti vanno in interferenza. Dici allora che la sorgente e' unica e bella grossa?
A sto punto sembra in effetti piu' semplice la sorgente unicaBoh, forse si e forse no.
Io propendo per una sorgente unica.
Se fossero più sorgenti si possono sommare in fase ma ci vuole un feed back di controllo per regolare la fase di ciascuna sorgente cioè si preleva una piccola percentuale del fascio composto due per volta e spedita a un sensore per rilevarne l'intensita e da questo regolare la fase di un laser della coppia per esempio variando la corrente di pilotaggio del laser, oppure facendo passare il fascio di un laser in un conduttore trasparente (per esempio l'ossido di stagno, il primo che mi è venuto in mente e che si usa nelle piste conduttrici degli schermi a cristalli liquidi) e facendo scorrere una corrente nel conduttore.
L'indice di rifrazione del conduttore è funzione dalla densità degli elettroni che vi scorrono. Più alta è la densità di corrente e più alto è l'indice di rifrazione del mezzo e la velocità della luce è inversamente proporzionale all'indice di rifrazione, quindi variando la corrente si ritarda corrispondentemente l'uscita del fascio ottico dal mezzo quanto serve per metterlo in fase con l'altro fascio.
Uff....