il tank per attaccare le favelas
Ci pagano l'IMU su quello invece del bollo.il tank per attaccare le favelas
Mi hanno riaposto: Dicono che le stazioni sono bersagli civili ed é meglio lasciarle stare. A meno che non alimentano una fabbrica di granate ad esempioIo suggerirei agli ucraini di colpire le stazioni di trasformazione, specialmente i trasformatori. Non ci sono molti trasformatori di riserva in giro di solito. Per cambiarne uno é un casino. Serve un trasporto eccezionale e una megagrû. In tutto il Veneto per esempio di trasformatori di scorta io ne ho visto 1 soltanto. Forse ce ne sono di piu ma non mi risulta. É un componente che costa troppo per comprarlo e lasciarlo fermo. Uno di quelli costa minimo 1 milione di €uro
La cosa interessante e spaventosa del libro di Jacobsen è che mostra che basterebbe la decisione di una singola persona per scatenare l’apocalisse nucleare, non importa se è un dittatore imprevedibile e paranoico come Kim Jong-un, o dedito alle prove di forza come Vladimir Putin, o un presidente democraticamente eletto.
«Quando il Presidente viene a sapere che deve rispondere a un attacco nucleare, ha solo 6 minuti per farlo. Sei minuti sono un tempo irrazionale per “decidere se scatenare l’Armageddon”, lamentava il presidente Ronald Reagan nelle sue memorie. “Sei minuti per decidere come rispondere a un segnale di disturbo su un radar... Come si può applicare la ragione in un momento come quello?”. Eppure, il Presidente deve rispondere. Perché un missile balistico intercontinentale impiega circa 30 minuti per arrivare da una rampa di lancio in Russia, Corea del Nord o Cina a qualsiasi città degli Stati Uniti, e viceversa. I sottomarini con armamento nucleare possono ridurre il tempo di lancio al bersaglio a 10 minuti o meno.
Ma non preoccuparti. Noi sopravviviamo.sta cosa fa riflettere
La guerra nucleare e gli ultimi 72 minuti prima della fine del mondo
Con il conflitto in Ucraina e tra Israele e Iran, torna centrale la paura delle armi nucleari, oggi ci sono nove potenze che le posseggono. Rischi e paura di un tempo incerto: ne parla il libro di Annie Jacobsonwww.corriere.it