Il caso
Le norme ereditarie e i beni Fininvest
L'Idv: «È un'altra legge ad personam»
La successione di Berlusconi e la disputa con Veronica
Il Cavaliere potrà modulare liberamente le quote dei figli
MILANO - È bastata la bozza del decreto-sviluppo con le nuove norme sull'eredità e la quota di legittima a far esplodere la polemica: «Una nuova legge ad personam» a favore di Berlusconi, ha aperto ieri il fronte Antonio Borghesi, vice capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera. La proposta in effetti interviene radicalmente sul potere del testatore di privilegiare un figlio rispetto agli altri nell'assegnazione dei beni. Attualmente la legittima è pari a due terzi del patrimonio «da dividersi in parti uguali tra tutti i figli, legittimi e naturali». Con la riforma, resterebbe ferma la quota dei 2/3, ma con una differenza rilevante: la metà di tale quota dovrà essere assegnata in parti uguali ai figli, mentre l'altra metà potrà essere attribuita dal genitore a uno o più figli in vario modo.
IL PRECEDENTE - Anche l'anno scorso era stata tentata una modifica delle norme sulla divisione dell'asse ereditario, sulla base di una proposta dell'Aidaf, l'associazione delle aziende familiari presieduta dal banchiere Maurizio Sella, per dare una mano alle imprese nella delicata fase del passaggio generazionale, specie in presenza di figli con idee diverse sull'azienda. Puntualmente anche allora erano piovute critiche su una «legge ad personam» per il presidente del Consiglio. È vero comunque che il tema è molto dibattuto, e i casi clamorosi non mancano. Non c'è dubbio che la spartizione dell'impero di Berlusconi tra i suoi cinque figli sia una delle questioni che il premier punta a risolvere. In realtà c'è chi ipotizza che un accordo sia già stato raggiunto con i figli avuti dal matrimonio con Carla Dall'Oglio, Marina e Piersilvio, e i tre avuti da Veronica Lario, Barbara, Eleonora e Luigi. I primi due, ormai ultraquarantenni, sono saldamente in sella al gruppo: Marina alla Fininvest, la holding operativa, e in Mondadori; Piersilvio a Mediaset; i tre ragazzi, poco più che ventenni, stanno muovendosi in maniera diversificata con iniziative autonome, come la quota in Assicurazione.it o nella asiatica Expobee Inc., anche se le mire non sono nascoste: in particolare Barbara ha già detto di voler puntare sull'editoria - che è in mano a Marina, difesa da Silvio in questo ruolo - mentre Luigi sta sperimentando il campo della finanza.
PARTI UGUALI - Finora comunque l'avvicinamento al patrimonio da parte della seconda generazione dei Berlusconi ha seguito i binari della divisione paritaria: Fininvest è controllata da sette holding (una volta erano ben 22), Silvio Berlusconi controlla le Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava, pari al 63% di Fininvest. Marina e Piersilvio hanno il 7,65% a testa con le Holding Quarta e Quinta, mentre dal 2005 Barbara, Luigi ed Eleonora hanno la proprietà della Holding Quattordicesima, che possiede il 21,4% di Fininvest. Diviso tre fa appunto il 7,65% ciascuno. La riforma potrebbe forse aiutarlo nell'assegnare ruoli specifici ai vari figli facendo pendere da una parte o dall'altra pacchetti rilevanti ai fini del controllo, in un impero che è valutato circa 6 miliardi di euro. Anche se resta ancora da risolvere anche la questione del divorzio da Veronica Lario.
http://www.corriere.it/economia/11_...1e0-b55a-a662e85c9dff.shtml?fr=box_primopiano