Un caffè al Cafè

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Io son più per i film alla John Wick 3 :benedizione:

Milano città di merda scriveva dillà il buon Pteronio (lo camuffo per sviare chi fa le ricerche), e mica aveva tutti i torti :lol:
Quando, invece di stare a sproloquiare di ius soli ius culture ius cazzo, si comincerà invece a prendere in considerazione di revocare lo ius a certi ita di seconda generazione sarà sempre troppo tardi :maestro:

Vedi l'allegato 654049

Sarà bella Torino invece... :d:
 
Certo che se anche quei bravi ragazzi se ne vanno... :tristezza:

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...vabbè, ricordiamolo così :up:

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E intanto se ne è andato anche il mitico tastierista spilungone (e da mike pure oboista) dei Depeche Mode. Tempus Fugit :tristezza:
:vado::bye:


 
Ultima modifica:

Ma Adam Ant sta bene, anche se non se ne sente più parlare da anni.



[Ogni tanto chiedo a Spotify di ricordarmi i bei tempi, gli anni '80, e alcuni ricordi vengono disseppelliti].

 
E' noto che ho un fetish una marcata preferenza per la musica pop degli anni '80, nonché per il pop svedese.
Però, allargando un pochino gli orizzonti, posso spingermi fino ad una canzone Techno-Opera-Pop norvegese del 1989.

Forse Hakon Pedersen è un ibrido tra gli Europe (svedesi) e Sandy Marton (croato). :mumble:


Perfortunatamente il web ci fornisce anche l'indispensabile traduzione dell'epico testo:
Traduzione Nattens drottning - Haakon Pedersen and Elisabeth Berg testo della canzone (testi-canzoni.com)
 
Ho avuto un flashback.
Primi anni '80.
Claudio Cecchetto aveva da poco fondato Radio DeeJay.
Tra i disk jockey, ricordo Gerry Scotti (che allora aveva più capelli e meno chili di adesso, e non era ancòra una star della TV) e la splendidissima Kay Rush.
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Ricordo anche che, nel lungo sottopassaggio che percorreva il tratto tra la fermata MM1 Cordusio e MM1 Duomo, c'era un negozio di musica (c'è ancòra, in effetti).

Talvolta il negozio ospitava i DJ di Radio DeeJay.

All'epoca ovviamente andavano per la maggiore i Depeche Mode, Tears For Fears ecc., ma ricordo che Radio DeeJay dava spazio anche a band sconosciute del filone "British invasion".

Un sabato pomeriggio, nel negozio chiesi se avevano il 45 giri o il disco-mix della canzone dei "The Care", e sua meravigliositudine in persona Kay Rush mi rispose "Magari!".

Adesso ho visto che quella allora introvabile canzone c'è sia su Youtube che su Spotify.


La voce nasaloide del cantante ricorda quella degli Orchestral Manouvres in the Dark, ma dando un'occhiata a Wikipedia pare che non sia lui.
 
A proposito: negli anni '80 ci si è (sostanzialmente) stufati della Disco Music e del Punk.
E la nefasta break-dance non era nemmeno all'orizzonte.

Tornò la musica Pop, con una capacità di assorbire sonorità diverse ("techno-pop" ma anche bassi funky, canti gregoriani e ogni variante concepibile).

Ci sono sempre precursori e ritardatari, e uno dei primi esempi di musica pop degli anni '80 nacque nel mese di novembre del 1979.


 
Io a giugno, dopo una serie di rinvii, devo andare a vedere Bennato.
Posso chiedere un rimborso parziale?
Quando ho comprato il biglietto ho pagato per vedere un concerto di un 73enne, mentre quello a cui assisterò sarà il concerto di un 75enne.


Il ragazzo ha 75 anni, ma suona e salta sul palco come se ne avesse una trentina di meno.
Il concerto di ieri è stato aperto da 4 archi (due violini, una viola e un violoncello), poi sono arrivati (a turno o insieme) strumenti rock: due chitarre (un chitarrista era chiaramente posseduto da David Gilmour), un basso, percussioni e tastiera.
Bennato ha suonato l'armonica a bocca, la chitarra elettrica e quella acustica.
Quasi 3 ore di musica.



Diversi contenuti sono ancòra attuali.

Ad esempio: Draghi nel 2022 sintetizzò un dubbio etico con "Vogliamo la pace o i condizionatori accesi?".
La risposta di Bennato è del 1980, anche se allora si parlava di conflitti con i paesi produttori di petrolio.

Alcune strofe potrebbero essere utilizzate dai filoputiniani, quelli che dicono che non bisogna supportare l'Ucraina in nome della pace (sic).

Uffà! Uffà! Ma che scocciatura
Questa guerra non mi piace, non la voglio fare
Che m'importa del petrolio, sarò un vile, un'anormale
Ma questa volta alle Crociate
Non ci voglio, non ci voglio, non ci voglio andare
Uffà! Uffà! Lanciate i vostri strali
Dite pure quello che volete, per televisione, sui giornali
Dite che son traditore, disertore, svergognato
Ma questa volta alle crociate
Non ci voglio, non ci voglio, non ci voglio andare



Ma, nel sèguito della canzone, il Bennato del 1980 diventa draghiano e dice che, per la pace, bisogna essere disposti ad andare a piedi, (usare energie alternative) o stare al freddo (d'inverno: nel 1980, i condizionatori erano rari, per fortuna).

Ma con i miraggi del paese delle meraviglie li avete incattiviti
E allora adesso andate tutti a piedi

...
Perché non provate a sfruttare l'energia del sole?
Oppure provate a prendere l'energia dal mare
...
Meglio tutti al freddo e senza benzina nel motore


Prima o poi sarò coinvolto, ma almeno fatemi sputare
Addosso a quelli che sono addetti alla preparazione
Di questa maledetta, di questa maledetta
Di questa stramaledetta terza guerra mondiale




P.S. Tra le varie canzoni storiche, Uffa Uffa non è stata eseguita. Ma mi è venuta in mente l'istesso.
 
Ultima modifica:
Ho visto il film su Elvis.
O forse, principalmente, sul suo controverso manager.

Tutta cultura.
[Dalle recensioni familiari ho appreso che alcuni giovani d'oggi sapevano a mala pena chi fosse. Magari non sanno nemmeno che, secondo una leggenda metropolitana, Elvis non è morto. Non allora, per lo meno. O che sua figlia sposò Michael Jackson. Il quale, forse, non è morto nemmeno lui, a differenza di Paul McCartney].
 

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