Fleursdumal
फूल की बुराई
Un cubo d'oro e la realtà da usemlab.com
(23/4/04) Tra il mondo com'è e il mondo come dovrebbe essere c'è un campo da tennis. Tutto l'oro estratto del mondo ci sta sopra e avanza un lembo di terra rossa. Un cubo di 19 metri di lato, che pesa 140 milioni di chili. Lo si compra tutto con 1400 miliardi di euro. Vale quanto il debito pubblico italiano, che la Repubblica potrebbe agevolmente ripagare domani qualora estorcesse ca. 25mila euro a cittadino.
Allora propongo di comprarci la libertà e la prosperità. Tiriamo fuori 50mila euro per uno e chiediamo in cambio:
1) lo scioglimento di tutte le amministrazioni (dai quartieri al parlamento, al governo, alla Presidenza della Repubblica – da sostituirsi con un titolo regale onorario all'umile ideatore di questa proposta)
2) il licenziamento di tutti gli impiegati pubblici
3) il 56milionesimo di cubo che ci spetta (ca. due chili e mezzo a testa).
Aggiungerei l'abrogazione di 150 anni di delirio normativo, ma l'abrogazione sarebbe garantita dal fatto che sono stati licenziati tutti gli sgherri che dovrebbero farlo rispettare. A quel punto potremmo metterci a fare la Banca dell'Umanità: dal Brennero si entra nel giardin de lo imperio che estende credito alle nazioni. Visto che tutti i testi universitari di economia del mondo trovano perfettamente legittimo il sistema bancario a riserva frazionaria, nessuno avrebbe argomenti per impedirci di estendere credito in cartamoneta e libretti d'assegni pari a sette, dieci, venti volte le riserve... L'Italia sarebbe finalmente diventata solo un'espressione geografica e le nazioni lavorerebbero per pagarci gli interessi. Il più bel paese del mondo abbisognerebbe solo di poche guardie giurate, addetti alle pulizie, restauratori, come un condominio di lusso. La gestione della banca sarebbe semplicissima: chiamata “fiorino” la nostra moneta, dovremmo stare attenti soltanto a mai spendere un fiorino in forniture più di quanti ne otteniamo in interessi. Ma che problema sarebbe, figurarsi, con l'intero mondo che lavora per noi: potremmo anche permetterci qualche cattivo prestito. Dovremmo solo dissuadere chiunque dal presentarsi alla cassa allo scopo di redimere fiorini in specie: “A che pro, caro signor Chen, ma perché mai, esimio signor Abdul, lei sa che i suoi fiorini qui da noi sono al sicuro! Assaggiate piuttosto questo Brunello. Sedete, miei cari. Marianna, Camilla, Silvia, presto, occupatevi dei signori!”
Gli attuali Prestigiatori di Ultima Istanza non si possono permettere questo agio e da tempo hanno dovuto abolire ogni residuo di convertibilità. Tra di loro continuano a sistemare i regolamenti ultimi in oro: l'intero turbinoso gorgo di carta delle monete di stato finisce nella quiete del caveau della FED di New York dove oscuri impiegatuzzi spostano carrellini pieni di lingotti da uno scaffale con sopra scritto “United States” a uno con sopra scritto “Germany”. A sentir loro, gli Usa possiedono un diciassettesimo del cubo, la Germania un quarantesimo, la Francia un quarantaseiesimo, il FMI un quarantatreesimo, l'Italia un cinquantasettesimo. Il resto spiccioli.
Dall'ultimo dato si deduce che la Repubblica può pagare solo un cinquantasettesimo del proprio debito con l'oro nazionale, il resto o lo estorce con la tassazione oppure lo paga con moneta stampata iperinflazionata... Meraviglie della valuta legale. A volte sulle pagine dei quotidiani nazionali leggiamo esili versi consolatori di economisti nostrali: “Il nostro debito pubblico è alto, ma è per la maggior parte interno” oppure “Il debito pubblico è il debito che una nazione ha con se stessa”. Si rallegri quindi la nazione che possiede i titoli del debito: potrà vederselo ripagato con cartaccia inflazionata! Ma d'altro canto, c'è qualcuno che pensa che il debito sarà mai estinto? E allora!
L'umile estensore di queste perplessità ha notato che nei bilanci della Banca d'Italia c'è la voce “Oro e crediti in oro”. “Oro” lo capisco, ma cosa sono i crediti in oro? Una risposta esauriente a questa particolarità in una voce di bilancio ci riporterebbe alla fine del Settecento sulle rive del Meno e alla prodigiosa progenie di Moses Amschel Bauer. Si immagini l'inserimento di una nota a piè pagina che contenga la vera storia degli ultimi duecento anni, che è sostanzialmente una storia di manipolazione della moneta e del credito da parte di una ristrettissima cerchia di banchieri internazionali. I crediti in oro sono quelli generati dall'aver “prestato” a certe bullion bank (che non sono banche e non hanno mai visto un bullion ) l'Oro di Patria all'un per cento di interesse al fine di venderlo sul mercato per tener giù il prezzo del Metallo dei Re, vero indice dell'inflazione e dito puntato contro lo scandalo delle fiat-money . Le bullion bank sono debitrici del metallo alla Banca d'Italia, che, se il prezzo dello stesso esplodesse, rinnegherebbero semplicemente la promessa e al diavolo la moneta nazionale. Questo mostra bene come le banche centrali governative non siano affatto al servizio della nazione, ma siano espressione di una élite di banchieri internazionali. Interrogando per ogni dove il pessimo sito di Bankitalia, ho cercato di capire quanto oro fosse stato prestato e quindi venduto e quanto fosse ancora nella disponibilità di Palazzo Koch: ovviamente impossibile saperlo. Nella disponibilità? Non c'è alcun modo di informarsi su dove sia l'oro messo a bilancio. Si legge qua e là che è depositato presso la FED di New York e a questo punto mi chiedo come faremmo per riprendercelo qualora il governo USA dicesse: “Nostro!”. Assalteremmo Manhattan con l'Amerigo Vespucci?
Le domande del bambino di Des Kaisers Neue Kleidung ... Apprendiamo che la Progenie di Moses si ritira dal rito esoterico del fixing dell'oro a Londra che nulla ha a che vedere con il vero fixing (nel senso di “aggiustamento del prezzo”) dell'oro che viene fatto utilizzando strumenti derivati, forward sales e tempestivi annunci alla Welteke. Moses Amschel capì che il futuro in un mondo di libri stampati era nelle Pubbliche Relazioni. L'invenzione della stampa e della carta sono state autentiche catastrofi nel progresso delle scienze umane (hanno avuto qualche utilità per le hard-science ). Una versione di mondo delirante fornita con carta e inchiostro avrebbe potuto essere creduta da milioni di persone: ragion per cui era essenziale insegnare a leggere ai bravi cristiani; non a pensare. A leggere! Le folli idee di Marx hanno infiammato le masse di mezzo mondo e seminato infinito dolore che mai al mondo parto del bacato cervello dell'uomo aveva creato, prima della Bandiera Rossa dei Rothschild. (I Rothschild sono dei comunissimi Bauer, ma il demonio consigliò a Mayer Amschel di fregiarsi dello Scudo Rosso: Pubbliche Relazioni!).
Orbene, supponiamo che i banchieri internazionali potessero liberarsi del loro più acerrimo nemico, il Cubo Splendente, e spedirlo nello spazio siderale: avrebbero risolto i loro problemi? No! Perché gli si ripresenterebbe davanti il Cubo d'Argento, la demonetizzazione del quale costò loro così tanti sforzi (forse nessuno comprende l'oro, nessuno comprende l'argento: Sir Isaac Newton, Direttore della Zecca, non ne venne a capo). E se, raffinata la tecnologia, spedissero anche questo secondo cubo ad astra? Si aprirebbero problemi con platino, rame, palladio, cioè con qualsiasi materia prima che avesse le caratteristiche per fungere da moneta, cioè mezzo di scambio.
L'unica musica che i banchieri internazionali vogliono ascoltare è la Sinfonia delle Bolle come orchestrata oggi dal Sir Alan Maestro Greenspan, Cavaliere dell'Impero Britannico. I banchieri internazionali si fanno dare dalle Banche di Stato i Soldi Nuovi con cui gonfiare un asset e li spendono godendo del Privilegio del Primo Spenditore, lasciando Mario Rossi alla fine del processo i Soldi Vecchi che hanno perso potere d'acquisto. Poi, approfittando del fatto che hanno proditoriamente insegnato a Mario Rossi a leggere, gli riprendono anche quei pochini Soldi Vecchi rimastigli, spacciandogli l'asset inflazionato. D'altro canto, povero Mario, sa benissimo che se sta fermo il risparmio glielo mangia l'inflazione, e allora corre a accelerare l'opera della Natura, che consiste nell'aiutare i banchieri internazionali a separare i fessi dai loro soldi. Gli equivalenti americani del signor Rossi, gli Average Joe e Plain Jane, hanno da tempo dismesso la deprimente e iettatoria costumanza del risparmio e si sono concentrati sul cash-flow di oggi, traendone tutta la leva debitoria possibile dati i tassi di oggi, mettendosi così paro paro in schiavitù futura degli estensori del credito, credito che detti estensori creano ex-nihilo . Il nome del gioco è CONTROLLO. A qual fine, non lo so. Sforzandomi di rimanere laico e razionalista, additerei la cupidigia, la lupa che molte genti fè già viver grame. Teorici cospirazionisti di fede cristiana sostengono che il fine ultimo dei banchieri internazionali è l'instaurazione del Regno di Lucifero.
Certamente agli Internazionalisti il Governo Unico Mondiale con la Banca Centrale Mondiale piace: vedo la realizzazione di un simile progetto come il Regno del Demonio anche qualora il Demonio non esistesse (ma cosa vuol dire in ultima analisi “esistere”? Le università ci insegnano che “esistere è essere il valore di una variabile vincolata”). E siccome quindi non esiste la realtà ma solo teorie su di essa, nella realtà teorica la moneta di carta funziona benissimo. Quindi se c'è inflazione dei prezzi, come predetto dal fragile estensore di queste smarrite considerazioni qualche tempo fa, allora si sbatte giù l'oro di 40$ l'oncia, perché Alan la Bolla rialzerà i tassi e quindi sarà più conveniente prestare i soldi allo Zio Sam che tenere disinteressante oro sepolto in giardino. Così pensa l'Accademia. Finché sta su il Truffone può andare. Se il Truffone viene giù, i figli di Adamo si precipiteranno a rintanarsi in un cubo di 19 metri di spigolo. I banchieri internazionali, come hanno già fatto spesso durate il XX secolo, provvederanno a sfoltirne il numero. A Willard van Orman Quine vorrei dire, ovunque egli sia, che la variabile vincolata è l'oro, la realtà.
Fabio Gardel
(23/4/04) Tra il mondo com'è e il mondo come dovrebbe essere c'è un campo da tennis. Tutto l'oro estratto del mondo ci sta sopra e avanza un lembo di terra rossa. Un cubo di 19 metri di lato, che pesa 140 milioni di chili. Lo si compra tutto con 1400 miliardi di euro. Vale quanto il debito pubblico italiano, che la Repubblica potrebbe agevolmente ripagare domani qualora estorcesse ca. 25mila euro a cittadino.
Allora propongo di comprarci la libertà e la prosperità. Tiriamo fuori 50mila euro per uno e chiediamo in cambio:
1) lo scioglimento di tutte le amministrazioni (dai quartieri al parlamento, al governo, alla Presidenza della Repubblica – da sostituirsi con un titolo regale onorario all'umile ideatore di questa proposta)
2) il licenziamento di tutti gli impiegati pubblici
3) il 56milionesimo di cubo che ci spetta (ca. due chili e mezzo a testa).
Aggiungerei l'abrogazione di 150 anni di delirio normativo, ma l'abrogazione sarebbe garantita dal fatto che sono stati licenziati tutti gli sgherri che dovrebbero farlo rispettare. A quel punto potremmo metterci a fare la Banca dell'Umanità: dal Brennero si entra nel giardin de lo imperio che estende credito alle nazioni. Visto che tutti i testi universitari di economia del mondo trovano perfettamente legittimo il sistema bancario a riserva frazionaria, nessuno avrebbe argomenti per impedirci di estendere credito in cartamoneta e libretti d'assegni pari a sette, dieci, venti volte le riserve... L'Italia sarebbe finalmente diventata solo un'espressione geografica e le nazioni lavorerebbero per pagarci gli interessi. Il più bel paese del mondo abbisognerebbe solo di poche guardie giurate, addetti alle pulizie, restauratori, come un condominio di lusso. La gestione della banca sarebbe semplicissima: chiamata “fiorino” la nostra moneta, dovremmo stare attenti soltanto a mai spendere un fiorino in forniture più di quanti ne otteniamo in interessi. Ma che problema sarebbe, figurarsi, con l'intero mondo che lavora per noi: potremmo anche permetterci qualche cattivo prestito. Dovremmo solo dissuadere chiunque dal presentarsi alla cassa allo scopo di redimere fiorini in specie: “A che pro, caro signor Chen, ma perché mai, esimio signor Abdul, lei sa che i suoi fiorini qui da noi sono al sicuro! Assaggiate piuttosto questo Brunello. Sedete, miei cari. Marianna, Camilla, Silvia, presto, occupatevi dei signori!”
Gli attuali Prestigiatori di Ultima Istanza non si possono permettere questo agio e da tempo hanno dovuto abolire ogni residuo di convertibilità. Tra di loro continuano a sistemare i regolamenti ultimi in oro: l'intero turbinoso gorgo di carta delle monete di stato finisce nella quiete del caveau della FED di New York dove oscuri impiegatuzzi spostano carrellini pieni di lingotti da uno scaffale con sopra scritto “United States” a uno con sopra scritto “Germany”. A sentir loro, gli Usa possiedono un diciassettesimo del cubo, la Germania un quarantesimo, la Francia un quarantaseiesimo, il FMI un quarantatreesimo, l'Italia un cinquantasettesimo. Il resto spiccioli.
Dall'ultimo dato si deduce che la Repubblica può pagare solo un cinquantasettesimo del proprio debito con l'oro nazionale, il resto o lo estorce con la tassazione oppure lo paga con moneta stampata iperinflazionata... Meraviglie della valuta legale. A volte sulle pagine dei quotidiani nazionali leggiamo esili versi consolatori di economisti nostrali: “Il nostro debito pubblico è alto, ma è per la maggior parte interno” oppure “Il debito pubblico è il debito che una nazione ha con se stessa”. Si rallegri quindi la nazione che possiede i titoli del debito: potrà vederselo ripagato con cartaccia inflazionata! Ma d'altro canto, c'è qualcuno che pensa che il debito sarà mai estinto? E allora!
L'umile estensore di queste perplessità ha notato che nei bilanci della Banca d'Italia c'è la voce “Oro e crediti in oro”. “Oro” lo capisco, ma cosa sono i crediti in oro? Una risposta esauriente a questa particolarità in una voce di bilancio ci riporterebbe alla fine del Settecento sulle rive del Meno e alla prodigiosa progenie di Moses Amschel Bauer. Si immagini l'inserimento di una nota a piè pagina che contenga la vera storia degli ultimi duecento anni, che è sostanzialmente una storia di manipolazione della moneta e del credito da parte di una ristrettissima cerchia di banchieri internazionali. I crediti in oro sono quelli generati dall'aver “prestato” a certe bullion bank (che non sono banche e non hanno mai visto un bullion ) l'Oro di Patria all'un per cento di interesse al fine di venderlo sul mercato per tener giù il prezzo del Metallo dei Re, vero indice dell'inflazione e dito puntato contro lo scandalo delle fiat-money . Le bullion bank sono debitrici del metallo alla Banca d'Italia, che, se il prezzo dello stesso esplodesse, rinnegherebbero semplicemente la promessa e al diavolo la moneta nazionale. Questo mostra bene come le banche centrali governative non siano affatto al servizio della nazione, ma siano espressione di una élite di banchieri internazionali. Interrogando per ogni dove il pessimo sito di Bankitalia, ho cercato di capire quanto oro fosse stato prestato e quindi venduto e quanto fosse ancora nella disponibilità di Palazzo Koch: ovviamente impossibile saperlo. Nella disponibilità? Non c'è alcun modo di informarsi su dove sia l'oro messo a bilancio. Si legge qua e là che è depositato presso la FED di New York e a questo punto mi chiedo come faremmo per riprendercelo qualora il governo USA dicesse: “Nostro!”. Assalteremmo Manhattan con l'Amerigo Vespucci?
Le domande del bambino di Des Kaisers Neue Kleidung ... Apprendiamo che la Progenie di Moses si ritira dal rito esoterico del fixing dell'oro a Londra che nulla ha a che vedere con il vero fixing (nel senso di “aggiustamento del prezzo”) dell'oro che viene fatto utilizzando strumenti derivati, forward sales e tempestivi annunci alla Welteke. Moses Amschel capì che il futuro in un mondo di libri stampati era nelle Pubbliche Relazioni. L'invenzione della stampa e della carta sono state autentiche catastrofi nel progresso delle scienze umane (hanno avuto qualche utilità per le hard-science ). Una versione di mondo delirante fornita con carta e inchiostro avrebbe potuto essere creduta da milioni di persone: ragion per cui era essenziale insegnare a leggere ai bravi cristiani; non a pensare. A leggere! Le folli idee di Marx hanno infiammato le masse di mezzo mondo e seminato infinito dolore che mai al mondo parto del bacato cervello dell'uomo aveva creato, prima della Bandiera Rossa dei Rothschild. (I Rothschild sono dei comunissimi Bauer, ma il demonio consigliò a Mayer Amschel di fregiarsi dello Scudo Rosso: Pubbliche Relazioni!).
Orbene, supponiamo che i banchieri internazionali potessero liberarsi del loro più acerrimo nemico, il Cubo Splendente, e spedirlo nello spazio siderale: avrebbero risolto i loro problemi? No! Perché gli si ripresenterebbe davanti il Cubo d'Argento, la demonetizzazione del quale costò loro così tanti sforzi (forse nessuno comprende l'oro, nessuno comprende l'argento: Sir Isaac Newton, Direttore della Zecca, non ne venne a capo). E se, raffinata la tecnologia, spedissero anche questo secondo cubo ad astra? Si aprirebbero problemi con platino, rame, palladio, cioè con qualsiasi materia prima che avesse le caratteristiche per fungere da moneta, cioè mezzo di scambio.
L'unica musica che i banchieri internazionali vogliono ascoltare è la Sinfonia delle Bolle come orchestrata oggi dal Sir Alan Maestro Greenspan, Cavaliere dell'Impero Britannico. I banchieri internazionali si fanno dare dalle Banche di Stato i Soldi Nuovi con cui gonfiare un asset e li spendono godendo del Privilegio del Primo Spenditore, lasciando Mario Rossi alla fine del processo i Soldi Vecchi che hanno perso potere d'acquisto. Poi, approfittando del fatto che hanno proditoriamente insegnato a Mario Rossi a leggere, gli riprendono anche quei pochini Soldi Vecchi rimastigli, spacciandogli l'asset inflazionato. D'altro canto, povero Mario, sa benissimo che se sta fermo il risparmio glielo mangia l'inflazione, e allora corre a accelerare l'opera della Natura, che consiste nell'aiutare i banchieri internazionali a separare i fessi dai loro soldi. Gli equivalenti americani del signor Rossi, gli Average Joe e Plain Jane, hanno da tempo dismesso la deprimente e iettatoria costumanza del risparmio e si sono concentrati sul cash-flow di oggi, traendone tutta la leva debitoria possibile dati i tassi di oggi, mettendosi così paro paro in schiavitù futura degli estensori del credito, credito che detti estensori creano ex-nihilo . Il nome del gioco è CONTROLLO. A qual fine, non lo so. Sforzandomi di rimanere laico e razionalista, additerei la cupidigia, la lupa che molte genti fè già viver grame. Teorici cospirazionisti di fede cristiana sostengono che il fine ultimo dei banchieri internazionali è l'instaurazione del Regno di Lucifero.
Certamente agli Internazionalisti il Governo Unico Mondiale con la Banca Centrale Mondiale piace: vedo la realizzazione di un simile progetto come il Regno del Demonio anche qualora il Demonio non esistesse (ma cosa vuol dire in ultima analisi “esistere”? Le università ci insegnano che “esistere è essere il valore di una variabile vincolata”). E siccome quindi non esiste la realtà ma solo teorie su di essa, nella realtà teorica la moneta di carta funziona benissimo. Quindi se c'è inflazione dei prezzi, come predetto dal fragile estensore di queste smarrite considerazioni qualche tempo fa, allora si sbatte giù l'oro di 40$ l'oncia, perché Alan la Bolla rialzerà i tassi e quindi sarà più conveniente prestare i soldi allo Zio Sam che tenere disinteressante oro sepolto in giardino. Così pensa l'Accademia. Finché sta su il Truffone può andare. Se il Truffone viene giù, i figli di Adamo si precipiteranno a rintanarsi in un cubo di 19 metri di spigolo. I banchieri internazionali, come hanno già fatto spesso durate il XX secolo, provvederanno a sfoltirne il numero. A Willard van Orman Quine vorrei dire, ovunque egli sia, che la variabile vincolata è l'oro, la realtà.
Fabio Gardel