Buongiorno
La sinistra insorge un giorno sì e l'altro pure contro le presunte violazioni della par condicio di cui sarebbe vittima sulle principali reti televisive.
Ma le indicazioni dell'Autorità garante per le comunicazioni dicono tutt'altro. E, puntuali, ieri sono arrivate le sanzioni: 60mila euro a Repubblica Tv e 40mila euro al Tg3. Multa da 10 mila euro anche per La7d.
Il motivo? Mancata ottemperanza agli ordini di riequilibrio: ossia, dare maggiore spazio e tempo di parola a Lega Nord, Pdl e liste alleate. Per il Tg3, l'Authority ha sottolineato che alcune liste avevano fruito di «tempi progressivamente inferiori nel corso delle tre settimane (come il Pdl)» o non avevano «fruito di alcun tempo autonomo»; analogamente, aveva rilevato l'assenza, quanto alle liste collegate, di «Mir, Intesa popolare, Partito dei pensionati, Grande Sud, Moderati, SVP e, per quel che concerne le liste autonome, di Liberali per l'Italia-Pli e Casapound Italia».
Per Repubblica Tv, l'Agcom rileva una «evidente sottopresenza del Pdl anche rispetto a forze omologhe» e la mancata fruizione del tempo di parola da parte di «Lega Nord, Fratelli d'Italia, La Destra, Mir, Intesa popolare, Partito dei pensionati, Grandesud/Mpa-Grandesud, Moderati, Udc, Svp, Movimento 5stelle, Lista Amnistia Giustizia e Libertà, Forza Nuova, Fiamma tricolore, Partito comunista dei lavoratori, Liberali per l'Italia, Io amo l'Italia, Casapound».