Unicredit (UCG) Unicredit The Best

Federico Ghizzoni, AD di UniCredit dichiara: “Il grande successo riscosso dall’aumento di capitale di UniCredit ci ha consegnato uno stato patrimoniale estremamente solido che ci consente di affrontare fiduciosi il contesto attuale. Grazie a questa e ad altre misure di rafforzamento patrimoniale, come il riacquisto di bond subordinati perfezionato nel mese di febbraio, abbiamo superato l’obiettivo previsto per il 2012 di portare al 9% il Common Equity Tier I (CET1) secondo Basilea III. Considerate le sfidanti condizioni economiche e dei mercati, UniCredit presenta una solida evoluzione dell’utile netto, un miglioramento della posizione di liquidità e progressi soddisfacenti nell’esecuzione del Piano Strategico


:lol:
avvertici prima...........dacci il tempo di prendere i vari amuleti!:D
 
guardando intesa e ftse banche io dico che se qualcuno spera di veder ripartire ucg in maniera seria (quindi ciclo pluriennale e quindi per andare a 6-8-10 e ancora + su) deve sperare che vada sotto 2,2 entro giugno. altrimenti riparte si può anche fare 3,2-3,5-4 ma poi...
e basta non torno + sull'argomento. chi ha orecchie per intendere intenda.

se posso permettermi i 2,2 li ha fatti intraday... quindi forse i 2,6 visti potrebbero bastare anche a considerare questo come una sorta di trimestre-lingua per riallinearsi a livello ciclico a quello che dici te...
 
se posso permettermi i 2,2 li ha fatti intraday... quindi forse i 2,6 visti potrebbero bastare anche a considerare questo come una sorta di trimestre-lingua per riallinearsi a livello ciclico a quello che dici te...

attento che se fai obiezioni se la prende per male,,,,,,,,,,chi ha orecchie intenda:lol::lol::lol::lol::lol:
 
raddoppio il rischio allora... piazzate un grafico settimanale a candele e guardate i minimi ... i minimi delle candele escludendo le shadows

questa cmq vada chiude positiva e la sett prossima diventa cruciale per capire dove sta il trimestre e l'annuale
 
Ultima modifica:
raddoppio il rischio allora... piazzate un grafico settimanale a candele e guardate i minimi ...

questa cmq vada chiude positiva e la sett prossima diventa cruciale per capire dove sta il trimestre e l'annuale

ekkolo
 

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Promemoria

Famosa fu l'intervista rilasciata dall'amministratore di Unicredit, Ghizzoni nell'aprile 2011 al Sole24Ore:
ghizzoni-unicredit_imago-258.jpg





Dottor Ghizzoni, il Paese è diviso e l'economia cresce poco. Ma aggiungiamo anche che la reputazione delle banche è ai minimi livelli. Insomma, è anche colpa vostra?
La reputazione delle banche è bassa ovunque. Eppure io sono convinto di riuscire a far capire che UniCredit è un asset decisivo per il Paese. Serve da parte nostra un'assunzione di responsabilità e anche di leadership che, se ben esercitata, incide anche sulla reputazione. Dobbiamo essere uno dei motori del rilancio dell'economia e dell'industria italiana, aiutando le imprese a diventare grandi. In Germania ci sono tantissime imprese, non quotate e a proprietà familiare, che vanno dai 100-200 milioni fino ai 6 miliardi di fatturato. Da noi si continua con la leggenda che "piccolo è bello". Intanto la Germania cresce il doppio dell'Italia.
Si iscrive anche lei al partito del declino?
Al contrario. Io resto ottimista, perchè so che questo Paese ha grandi eccellenze e grandi potenzialità. Ma bisogna che chi ha posizioni di leadership, come noi in campo bancario, si assuma le proprie responsabilità per il Paese. E bisogna anche farlo in fretta, perché i Paesi emergenti corrono creando un gap di competitività sempre più ampio. È una partita in cui chi resta indietro, rischia molto. Uno dei temi da affrontare è quello del lavoro giovanile. Non voglio invadere altri campi, parlo di banche e faccio un esempio: da noi l'età media dei dipendenti bancari è di 45 anni, in Turchia dove abbiamo 17 mila dipendenti è di 29 anni.
È ottimista anche sulle prospettive della banca? Il 2010 è stato ancora un anno difficile. In Italia, che tuttora pesa per il 50% dei ricavi, avete addiritttura chiuso in perdita. Che previsioni fate per il 2011?
È vero, ma le azioni che abbiamo intrapreso stanno già dando risultati soddisfacenti e sono certo che il 2011 sarà l'anno della svolta per UniCredit.
Il peggio della crisi è alle spalle e credo che noi siamo il gruppo bancario europeo con il maggior potenziale inespresso. Lo dimostrano i dati del primo trimestre, che presenteremo tra poche settimane, e che evidenziano un buon andamento dell'area investment banking e una ripresa sensibile dell'attività commerciale anche in Italia, dove tra l'altro si conferma la discesa del costo del credito.
 
Famosa fu l'intervista rilasciata dall'amministratore di Unicredit, Ghizzoni nell'aprile 2011 al Sole24Ore:
ghizzoni-unicredit_imago-258.jpg





Dottor Ghizzoni, il Paese è diviso e l'economia cresce poco. Ma aggiungiamo anche che la reputazione delle banche è ai minimi livelli. Insomma, è anche colpa vostra?
La reputazione delle banche è bassa ovunque. Eppure io sono convinto di riuscire a far capire che UniCredit è un asset decisivo per il Paese. Serve da parte nostra un'assunzione di responsabilità e anche di leadership che, se ben esercitata, incide anche sulla reputazione. Dobbiamo essere uno dei motori del rilancio dell'economia e dell'industria italiana, aiutando le imprese a diventare grandi. In Germania ci sono tantissime imprese, non quotate e a proprietà familiare, che vanno dai 100-200 milioni fino ai 6 miliardi di fatturato. Da noi si continua con la leggenda che "piccolo è bello". Intanto la Germania cresce il doppio dell'Italia.
Si iscrive anche lei al partito del declino?
Al contrario. Io resto ottimista, perchè so che questo Paese ha grandi eccellenze e grandi potenzialità. Ma bisogna che chi ha posizioni di leadership, come noi in campo bancario, si assuma le proprie responsabilità per il Paese. E bisogna anche farlo in fretta, perché i Paesi emergenti corrono creando un gap di competitività sempre più ampio. È una partita in cui chi resta indietro, rischia molto. Uno dei temi da affrontare è quello del lavoro giovanile. Non voglio invadere altri campi, parlo di banche e faccio un esempio: da noi l'età media dei dipendenti bancari è di 45 anni, in Turchia dove abbiamo 17 mila dipendenti è di 29 anni.
È ottimista anche sulle prospettive della banca? Il 2010 è stato ancora un anno difficile. In Italia, che tuttora pesa per il 50% dei ricavi, avete addiritttura chiuso in perdita. Che previsioni fate per il 2011?
È vero, ma le azioni che abbiamo intrapreso stanno già dando risultati soddisfacenti e sono certo che il 2011 sarà l'anno della svolta per UniCredit.
Il peggio della crisi è alle spalle e credo che noi siamo il gruppo bancario europeo con il maggior potenziale inespresso. Lo dimostrano i dati del primo trimestre, che presenteremo tra poche settimane, e che evidenziano un buon andamento dell'area investment banking e una ripresa sensibile dell'attività commerciale anche in Italia, dove tra l'altro si conferma la discesa del costo del credito.

ragazzi ma mica ha detto della svolta positiva,,,,,,,,,,,:lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol:
 

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