29/05/201215:27
BOND/SPREAD - Bund tedesco: il grande bluff
di a cura dell'Ufficio Studi
Tensione alle stelle a Madrid dove si susseguono le voci di un intervento massiccio dello Stato a favore delle banche. Inevitabilmente soffrono anche i nostri titoli di Stato, lo spread Btp/Bund sale a quota 439, massimi da metà gennaio. Quello spagnolo oscilla sopra i 500 punti base. Bund tedesco ai massimi ... ma se fosse bolla speculativa?
Prosegue la tensione sul mercato obbligazionario della zona euro, mentre la Spagna cerca una soluzione per placare la crisi del sistema bancario. Negli ultimi giorni si susseguono le voci di un intervento pubblico a sostegno di Bankia e qualcuno si spinge a ipotizzare una richiesta di aiuto all'Europa. Per ora non ci sono conferme ufficiali. Intanto la Borsa di Madrid perde il 2,5% e finisce sui minimi dal 2003.
Lo spread Bono/Bund decennale resta saldamente sopra i 500 punti base per un rendimento del decennale spagnolo al 6,4%, livello difficilmente sopportabile nel medio termine così come sottolineato dal governo iberico con un certo disappunto nei confronti dell'Europa (leggasi Germania).
In questo scenario "ipersensibile" prosegue l'attività di collocamento del Tesoro italiano. Oggi sono stati piazzati Bot a sei mesi per 8,5 miliardi di euro ad un rendimento del 2,104% dall'1,772% di fine aprile. Buone le richieste pari a 13,674 miliardi. Il rendimento si colloca sui massimi da metà gennaio e molto al di sopra dello 0,75% di metà marzo quando si dispiegò al meglio l'effetto LTRO. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno dobbiamo aggiungere che rendimenti intorno al 2% sono stati la media del periodo 2003-2005 e che nel periodo 2007-2008 i rendimenti erano intorno al 4%. Per non parlare del 7% di fine novembre.
Lo spread Btp/Bund 10 anni è in crescita di 4 punti base a 439, massimo da metà gennaio. Difficile pensare a una forte contrazione dello spread alla vigilia dell'importante asta di Btp a 5 e 10 anni di domani per complessivi 6,25 miliardi.
Da notare comunque l'abile gestione mediatica della crisi della zona euro, visto che volta per volta la cinepresa si sposta su un nuovo soggetto che diventa a partire da quel momento protagonista e fattore scatenante della crisi stessa. Forse qualcuno lo ha già dimenticato, ma la vittoria di Francois Hollande doveva essere uno dei motivi della deflagrazione dell'euro (chi ne parla più?), seguita a breve distanza dalla crisi di governo olandese (idem) e infine da quella greca, che peraltro il 17 giugno potrebbe riservare qualche sorpresa positiva con i conservatori in recupero.
Il Bund future (144,20) [FGBL0612.EUREX] resta inevitabilmente agganciato ai top per un rendimento sui minimi storici all'1,35%. Il rendimento del Bund a 2 anni (schatz) scivola a 0,03%, praticamente zero. A nostro giudizio, in questo momento qui sta la vera bolla speculativa che si autoalimenta oltre che per la paura di fallimento dell'euro anche per la performance che via via si genera con i prezzi che aumentano.
E sappiamo bene che tutti i trading system, operando generalmente in tendenza, partoriscono automaticamente dei "Buy". Poichè il trend è inarrestabile, è altresì ragionevole evitare per ora di andare in controtendendenza perchè si rischia di farsi del male. Fenomeni simili accadono regolarmente nel mondo della finanza. Basta ricordare quando nel 2007/2008 il petrolio balzò da 50 a 147 dollari per poi sgonfiarsi fino a 36 dollari in sei mesi. Per cui calma e sangue freddo.