Da New York - WSI
A giudicare dall'andamento dei titoli di stato dell'area euro, il rally successivo alle decisioni prese al vertice Ue dello scorso fine settimana pare arrivato a conclusione.
I titoli a 10 anni spagnoli sono saliti stamattina sopra il 6,5% (+14 punti base secondo i dati Tradeweb), per la prima volta dal 29 giugno, il giorno in cui e' volto al termine il summit tra i leader Ue. Intanto i tassi sui BTP decennali ha raggiunto il 5,84%, risalendo pericolosamente verso quota 6%.
Al momento l'ampliamento si e' ulteriormente esteso facendo segnare un +5,34% al 6,75%. Si avvicina la famigerata soglia di non ritorno: con tassi al
7% Grecia, Portogallo e Irlanda sono state costrette a chiedere aiuti esterni.
I prezzi dei Bund tedeschi decennali hanno testato nuovi minimi a quota 142,28, a fronte di un rendimento pari all'1,463%. Lo spread tra i tassi a 10 anni dei Bund e quelli dei Bonos e' in rialzo di 11 punti base a 503. L'euro scambia in calo a $1,2525 nei confronti del dollaro statunitense.
Oggi il Tesoro di Madrid emettera' bond con scadenze al 2015, 2016 e 2020. La Francia collochera' debito al 2019, 2022 e 2023, mentre l'Irlanda cerchera' di piazzare sul primario bond a tre mesi.
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La performance odierna dei rendimenti del decennale spagnolo.
All'alba di venerdi' scorso a Bruxelles le autorita' europee hanno annunciato una serie di misure per contrastare la crisi e scongiurare un crack dell'Eurozona. Monti ha spinto per l'introduzione di un meccanismo anti-spread mentre Rajoy ha ottenuto che le banche possano venire aiutate direttamente con le risorse del fondo salva stati ESM.
Si tratta, ad ogni modo, di proposte che rimangano ancora solo sulla carta e dagli ultimi retroscena apparsi sulla stampa, sembra che Merkel abbia rimandato ulteriormente l'entrata in vigore di uno scudo anti-spread, dicendo che "se ne riparlera' al prossimo incontro a Bruxelles".
di WSI