PUNTO 1 - Unicredit non vede aumento capitale - AD a stampa
Reuters - 27/10/2010 08:54:14
(aggiorna con altre dichiarazioni, contesto)
MILANO, 27 ottobre (Reuters) - Unicredit in questo momento non ha bisogno di ricorrere a un aumento di capitale per adeguarsi a Basilea III.
Lo ha detto l'AD Federico Ghizzoni in una intervista pubblicata oggi da La Repubblica.
"Stiamo studiando Basilea III ma i parametri non [sono] ancora chiari su diversi punti - dice l'AD - Allo stato non abbiamo bisogno di nuovo capitale, se vi saranno novità legislative vedremo. In questa fase contiamo di svilupparci senza aumenti".
Ghizzoni ha poi aggiunto che la banca nel 2009 ha "distribuito il dividendo minimo e contiamo di dare un dividendo anche nel 2010".
Il nuovo AD ha precisato a La Repubblica che non ci saranno cambiamenti per le partecipazioni strategiche come Mediobanca dopo l'uscita dell'ex amministratore delegato Alessandro Profumo.
"Entrerò nel patto al posto di Profumo, per noi Mediobanca è stata e sempre sarà un partner importante, strategico. Come azionisti vogliamo assicurare stabilità, anche sulle sue partecipazioni fra cui Generali ".
Ghizzoni nell'intervista esclude che gli azionisti libici stiano riconsiderando il loro investimento in Unicredit o che ci sia il rischio di una scalata da parte di Tripoli.
"Ho parlato con [il presidente della Banca Centrale libica Farhat Omar] Bengdara e non ho avuto questa impressione. E' chiaro che la Libia vuole sentirsi un investitore ben accetto - ha detto l'AD, aggiungendo che dei rischi di scalata libica "si è discusso molto sui giornali... ma non mi sembra che gli investitori libici abbiano aumentato il loro peso in Unicredit".
UNICREDIT NON HA CADAVERI NEL CASSETTO
A una domanda sui timori di alcuni sui crediti della banca dopo diverse ispezioni della vigilanza, l'AD di Unicredit risponde: "Non abbiamo cadaveri nel cassetto. L'AD non è stato cambiato perché ci sono problemi nel conto economico, che magari non è soddisfacente, ma è in ordine. Anzi in qualche situazione la banca ha fatto accantonamenti prudenziali, non necessita di interventi straordinari".
"I rilievi delle ispezioni sono arrivati, stiamo lavorandoci da mesi, le azioni in corso sono già incluse nei numeri attesi a fine anno".
ATTIVITA' RETAIL E' CRUCIALE
Ieri il cda ha approvato la nuova governance dell'istituto con la nomina del vice AD Roberto Nicastro a direttore generale e la futura uscita dal gruppo dell'altro deputy, Sergio Ermotti, accantonando l'ipotesi circolata le scorse settimane della nomina di due direttori generali.
"La soluzione con due dg è un'ipotesi che ho valutato - dice Ghizzoni al quotidiano romano - ma in seguito ho ritenuto più opportuno averne uno perché semplifica la governance. Non ci crederete ma durante questo processo non ho ricevuto in quattro settimane una sola telefonata dagli azionisti sul tema del dg".
Ghizzoni ha poi ribadito di voler puntare sul retail.
"Noi siamo tra le maggiori banche commerciali d'Europa: siamo in diversi suoi paesi con 40 milioni di clienti. O rinunciamo a loro o diciamo che servirli è il nostro core business".
"Il nuovo contesto e Basilea III costringono a riallocare meglio capitale e investimenti, ma per me è vitale riportare l'attività retail a una redditività più elevata".