Si può dire che l'Azienda non abbia più la sua sede in Italia. E ci sta.
Si può dire che negli anni abbia divorato miliardi su miliardi di soldi pubblici. E ci sta.
Ma questi titoli su una persona che si è spesa "anche" per i lavoratori.
"E così Fiat". Un titolo che ad alcuni provoca "disgusto" e che ora fa infiammare la polemica politica sul Manifesto
e su chi, sui social e non, sembra scherzare con le condizioni di vita di Sergio Marchionne.
Ieri sui social network alcuni utenti "festeggiavano" per le condizioni di salute dell'ex ad,
"Tutti a festeggiare. Lurido bastardo hai rovinato migliaia di lavoratori con la complicità dei sindacati
- ha scritto qualcuno, come racconta Libero - Non posso fare altro che rallegrarmi insieme a tanti altri".
E ancora: "La nostra lotta vive ancora, altre invece…".
Ma a infiammare la polemica politica è il titolo scelto oggi dal "quotidiano comunista" il Manifesto.
"E così Fiat", si legge in prima pagina. "Svolta improvvisa in Fca. Sergio Marchionne è in fin di vita.
Ha tolto diritti ai lavoratori e ha portato il gruppo dell'auto via dal Paese."
Durissimo il commento di Giorgia Meloni:
"Sono disgustata da questa prima pagina del Manifesto - scrive su Facebook -
Io stessa ho contestato molte delle scelte di FCA e del suo management ma il rispetto per le persone,
soprattutto in un momento delicato come quello che stanno vivendo Sergio Marchionne e la sua famiglia,
deve venire prima di tutto. Come è umana la sinistra...".
Sulla stessa linea Roberto Calderoli, della Lega:
"La sinistra che fa sempre la morale a tutti e si crede moralmente superiore oggi non si vergogna
per il titolo del loro quotidiano Il Manifesto - attacca - un titolo rivoltante su Marchionne
e le sue gravi condizioni di salute? Che vergogna Kompagni, poi non vi stupite se ormai non vi vota più nessuno...".
Forte irritazione è trapelata dalle parti del Lingotto anche per la nota scritta ieri dal sindaco di Torino, Chiara Appendino.
La grillina, infatti, ha liquidato ad una breve riga il suo pensiero su Marchionne,
per poi concentrare l'attenzione sul nuovo ad a cui, "dopo i quattordici anni" dell'italo-canadese augura
"di mantenere Fca ai vertici del mercato internazionale dell'auto". Nella nota è forte il richiamo all'azienda
al "dovere" di "dare alla città" un contributo e a "guardare con attenzione alla nostra città, perché,
oltre allo storico legame con il gruppo, ha saputo costruire nel tempo un sistema fatto di conoscenza,
infrastrutture, centri di ricerca scientifica, imprese innovative e aziende ad alto contenuto tecnologico".
Neppure un pensiero, però, per le condizioni di salute dell'ex ad.
D'altra parte gli articoli pubblicati dal fatto sono un limpido esempio di cosa sono questi "esseri".