L'immunologo commenta la raccomandazione dell'Acip, il comitato Usa che fornisce consulenza sull’uso dei vaccini, sul thimerosal, un composto derivato dal mercurio ritenuto, senza alcuna base scientifica, fattore di rischio per l’autismo: «Tutto parte da un vecchio studio ritirato in quanto falso»
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I vaccini salvano sei persone al minuto, 154 milioni di esseri umani negli ultimi 50 anni. Lo ha calcolato l’Organizzazione mondiale della sanità. Eppure finiscono periodicamente sotto attacco. Negli ultimi giorni l’Acip, il comitato Usa che fornisce consulenza sull’uso dei vaccini (i cui membri sono stati rimossi e sostituiti dal segretario della Salute Robert Francis Kennedy Jr) ha emanato una raccomandazione sul thimerosal, un composto derivato dal mercurio ritenuto, senza alcuna base scientifica, fattore di rischio per l’autismo. Gli esperti nominati da Kennedy hanno sconsigliato l’utilizzo di vaccini antinfluenzali contenenti la sostanza, il cui compito è quello di proteggere le fiale multidose (ovvero, destinate all’immunizzazione di più persone) dall’attacco di microbi nocivi che renderebbero estremamente pericolosa la vaccinazione.
«Non esiste alcuna prova che questa sostanza provochi danni alla salute - conferma
Alberto Mantovani, immunologo di fama internazionale, presidente della Fondazione Humanitas per la Ricerca e professore emerito all’Humanitas University di Milano -. Il presunto legame tra vaccini e autismo nasce da uno studio di Andrew Wakefield, ex medico inglese radiato nel 2010, pubblicato nel 1998 su The Lancet e ritirato dalla stessa rivista 12 anni dopo in quanto falso e fraudolento, in cui veniva messo sotto accusa in particolare il vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia). Le conseguenze sono state tragiche, con un calo delle coperture e l’aumento dei casi di morbillo che causa ancora oggi, nel mondo, più di 100 mila morti all’anno. Prima dell’introduzione dell’obbligo vaccinale (legge 119/2017), in Italia c’è stata un’epidemia con oltre 5 mila contagi, il 20% dei pazienti ricoverati e 6 bambini morti».
Quali sono stati gli effetti dello studio di Wakefield?
«Il lavoro, poi risultato totalmente falso, ha causato un danno diretto e un danno indiretto: il primo è la caduta della copertura vaccinale. Recentemente anche la Commissione Salute dell'Accademia dei Lincei ha espresso preoccupazione per l’aumento dei casi di morbillo e pertosse in Italia e in Europa. Il danno indiretto riguarda la ricerca: dal 1998 in poi molti scienziati hanno dovuto lavorare per smentire la pubblicazione falsa, anziché portare avanti i propri studi. Nel campo scientifico, le bugie possono avere impatti devastanti».