Ho usato il termine a garanzia in senso atecnino. Mi spiego meglio: un creditore ha una garanzia e la può escutere con l'aiuto dello Stato, unico monopolista legale della forza. Il mio debitore non mi paga, vado dal giudice ed ottengo (si spera con la giustizia che abbiamo) un decreto ingiuntivo e cerco bene da aggredire.
Se traslo questo ragionamento su uno Stato trovo difficoltà pratiche. Lo Stato mette a garanzia le sue risorse ad un suo debito. Se non mi paga cosa faccio? Come posso ottenere il pozzo petrolifero che corrisponde al mio bond? Dovrei andare da un giudice venezuelano. Ma prima di ottenere qualcosa lo Stato venezuelano può cambiare tranquillamente la legge e di fatto la mia garanzia è pari ad un pugno di mosche.
Da ultimo la moneta. Ogni moneta (a parte l'euro che non si capisce bene cosa sia) è garantita dallo Stato e quindi dal popolo di un Paese. Il dollaro americano è garantito dal popolo degli Stati Uniti, il franco svizzero dai nostri beneamati vicini e così via. Il bolivares è garantito dal popolo venezuelano e dai suoi beni. Lo stesso da come ho capito sarebbe per il petro. Quindi di fatto il popolo venezuelano si prende sul groppone altri debiti da onorare. A parte poi che questa garanzia è molto lasca. Nel senso che se vado in banca e chiedo di escutere le garanzie quelli mi danno un altro biglietto uguale a quello che consegno (avendo le banconote il potere legale di estinguere una obbligazione pecuniaria).
Per cui penso che più che di petro il venezuela necessiti di altre riforme (cfr. articolo di Oleveras che ho postato qualche giorno addietro e che trovi qui:
» Asdrúbal Oliveros: “Ni el narcotráfico es tan rentable como el dólar a 10”Revista Ojo)