Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2 (5 lettori)

tommy271

Forumer storico
Torino Capital prevé contracción de 2,5% del PIB este año

Estima que la inflación se acelerará hasta alcanzar 10.554%.

10 de enero de 2018 05:00 AM




Caracas.- Torino Capital, en su informe correspondiente al primer trimestre de 2018, advierte que Venezuela inicia el año en una “posición poco envidiable”.
http://www.eluniversal.com/noticias...ccion-del-pib-este-ano_683681#eu-listComments
La firma señala que “el país sufre la mayor contracción económica registrada en la historia de Latinoamérica, y la inflación está a punto de convertirse en la mayor del mundo en la última década”.

Además, “carece de acceso a los mercados internacionales y sus fuerzas políticas claves están atrapadas en un punto muerto que no parece que tendrá una solución a corto plazo”, indica el documento Red Book, analizado por el economista jefe del banco de inversión, Francisco Rodríguez.

Si a estos factores se suman el “peso generado por sanciones económicas de Estados Unidos y las perspectivas de caída de la producción petrolera es difícil encontrar razones para ser optimista con respecto a la economía venezolana”, señala el texto.

El año pasado se dio un “colapso sin precedentes de la producción petrolera”, refiere el informe Aterrizaje forzoso.

“Si Venezuela hubiese podido exportar los 964 mil barriles diarios de producción que perdió en los últimos cinco años, sus exportaciones en 2017 hubiesen sido de 44,2 millardos de dólares en lugar de 27,8 millardos de dólares. Y la sustitución de altos cargos en Petróleos de Venezuela (Pdvsa) por cuadros de menor experiencia en el área, en medio de una polémica investigación por corrupción”, hace sugerir al banco de inversión que la tendencia contractiva de la producción petrolera “pudiera continuar”.

En ese sentido, prevé que la inflación de 2018 se acelerará a 10.554% con respecto al que estimó de 1,001% para 2017. Precisa que para la construcción de ese estimado se utilizó la nueva metodología adoptada por el Banco Central de Venezuela (BCV) en 2014.

Sin embargo, argumenta, que “hay buenas razones para creer que la metodología usada hasta mediados del 2014 refleja de manera más exacta los patrones de consumo actuales. En esa serie, la inflación para finales de 2017 alcanza un valor de 2,506%”.


Agridulce

Pese a ese escenario “la contracción económica se verá amortiguada por el alza de los precios del petróleo”, añade. “Esto, aunado al incumplimiento de algunos compromisos externos, generaría un superávit de cuenta corriente más moderado ($4,6 millardos en 2018 en comparación con $7,0 millardos en 2017), pero que permitiría un pequeño aumento en las importaciones”.

Sostiene también que “normalmente un aumento en las importaciones estaría asociado con crecimiento económico en Venezuela, pues hay una fuerte correlación empírica entre importaciones y crecimiento en la serie histórica; no obstante, la transición hacia la hiperinflación causará daños adicionales a la capacidad de la economía de asignar recursos, por lo que nos es difícil pensar en una recuperación bajo estas condiciones”.

En su opinión “estas fuerzas oponentes en pugna generarán una contracción moderada de 2,5% en el Producto Interno Bruto (PIB)”.
La posibilidad de un cambio político en 2019, que vendría asociado a una transformación del modelo económico, lleva al banco a mantener una visión más benigna de ese año.


Datos varios

La firma calcula que el déficit fiscal al cierre de 2017 se ubicó en 20,8%, pues aunque el gasto cayó de 57% a 38% del PIB entre 2014 y 2017, los ingresos han colapsado aún más, de 48% a 17% del PIB durante el mismo período. “Esto implica que los recortes en el gasto fueron insuficientes para reducir el déficit a niveles razonables”.

Durante los primeros nueve meses de 2017, el gasto real del gobierno central había caído 26,7% en términos interanuales. En contraste, apunta, durante el último trimestre, registró una expansión de 15,9%, impulsado por programas de transferencias directas, como el bono navideño a través del Carnet de la Patria.

(El Universal)

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Da leggere.
 

Llukas

Frangar non Flectar
Giustamente la priorità resta il pagamento a Russia, Cina e debiti commerciali bilaterali.

no, ti sfugge il punto. per riuscire a pagare il brasile, nonostante abbiano i contanti e l'importo fosse abbastanza modesto, devono ricorrere alle quote di fmi perché altrimenti non potevano pagare.
altro punto è: se sei in default perché ne vuoi evitare uno?
con crystallex prima ci si accordano, poi pare(pare perché alla fine non ho letto più nulla) che non paghino. perché?
 

MARCO82

Forumer attivo
no, ti sfugge il punto. per riuscire a pagare il brasile, nonostante abbiano i contanti e l'importo fosse abbastanza modesto, devono ricorrere alle quote di fmi perché altrimenti non potevano pagare.
altro punto è: se sei in default perché ne vuoi evitare uno?
con crystallex prima ci si accordano, poi pare(pare perché alla fine non ho letto più nulla) che non paghino. perché?
Perché i debiti commerciali probabilmente son più importanti per futuri accordi tra stati che il debito coi bondholders....
 

tommy271

Forumer storico
no, ti sfugge il punto. per riuscire a pagare il brasile, nonostante abbiano i contanti e l'importo fosse abbastanza modesto, devono ricorrere alle quote di fmi perché altrimenti non potevano pagare.
altro punto è: se sei in default perché ne vuoi evitare uno?
con crystallex prima ci si accordano, poi pare(pare perché alla fine non ho letto più nulla) che non paghino. perché?

Dipende con chi sei in default.

Cina e Russia devono essere pagate.
I paesi latinos hanno bloccato l'export e se il Venezuela non vuole rimanere a pane e acqua deve pagare il latte all'Uruguay e le derrate a tutto il resto.

I tenedores de bonos si possono mettere in coda.
Da questi ci si difende in lunghe ed assonnate aule di giustizia.
 

Owblisky

Compravendite mobiliari
no, ti sfugge il punto. per riuscire a pagare il brasile, nonostante abbiano i contanti e l'importo fosse abbastanza modesto, devono ricorrere alle quote di fmi perché altrimenti non potevano pagare.
altro punto è: se sei in default perché ne vuoi evitare uno?
con crystallex prima ci si accordano, poi pare(pare perché alla fine non ho letto più nulla) che non paghino. perché?

Domanda da ignorante in materia:
per togliere soldi dalla quota versata all' FMI possono agire unilateralmente o hanno avuto bisogno dell' avallo del fondo ?
 

Llukas

Frangar non Flectar
Dipende con chi sei in default.

Cina e Russia devono essere pagate.
I paesi latinos hanno bloccato l'export e se il Venezuela non vuole rimanere a pane e acqua deve pagare il latte all'Uruguay e le derrate a tutto il resto.

I tenedores de bonos si possono mettere in coda.
Da questi ci si difende in lunghe ed assonnate aule di giustizia.

eh ma se non paga i bonos e accelerano va in dafault verso il suo maggior partner commerciale... già ora gli usa gli stanno bloccando tutto, motivo per il quale ha dovuto fare tutto quel giro per pagare il Brasile, pensa se scatta l'insolvenza nelle assonnate aule di giustizia americane.

Domanda da ignorante in materia:
per togliere soldi dalla quota versata all' FMI possono agire unilateralmente o hanno avuto bisogno dell' avallo del fondo ?

non so più di quanto scritto nell'articolo purtroppo.
 

tommy271

Forumer storico
eh ma se non paga i bonos e accelerano va in dafault verso il suo maggior partner commerciale... già ora gli usa gli stanno bloccando tutto, motivo per il quale ha dovuto fare tutto quel giro per pagare il Brasile, pensa se scatta l'insolvenza nelle assonnate aule di giustizia americane.

non so più di quanto scritto nell'articolo purtroppo.

Personalmente ho poca fiducia delle aule dei Tribunali, in Argentina hanno impiegato 15 anni... grazie ad un ottimo giudice, ma con l'ultima causa prima del pensionamento.
 

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