Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2

Finalmente si ritorna a parlare di cose in argomento , anche se solo opinioni.
SANDRINO dove sei ? sei stanco di leggere stupidaggini ? ti prego fatti sentire , GRAZIE
 
bene, mi correggo: passa sei mesi in Venezuela, ripartendo il tempo in misura corrispondente alla distribuzione geografica della popolazione..
va meglio cosi'?

detto questo.. in democrazia (dove c'e').. one man one vote.
in finanza... contano i soldi e il potere.. cose che non sono per definizione distribuite equamente..

circa il "recovery value".. puoi fornire uno strumento alternativo migliore per definire quanto gli investitori in obbligazioni riceveranno, in dollari, alla fine della fiera?
se hai un suggerimento efficace, ben venga.

se posso allentare la tensione che percepisci dai miei commenti non metto certo in dubbio che la tua visione borghese sia quella prevalente: metto in dubbio la sua efficacia e, decisamente, la sua protervia nel ritenere di rappresentare un qualche genere di verità ultima. L'ultimo decennio in eurolandia ha dato la misura di questa vanità.
Ma la finanza, l'economia, non sono che la pelle di una società: sotto scorrono i grandi temi di cui quella sovrastruttura si nutre
Il Maduro, il Guaidò di turno, sono volti, parvenze effimere che durano il passaggio di una notte. Maduro è stato uomo della finanza internazionale e dei grandi trusts, ha avuto l'appoggio dell'amministrazione americana, che conta meno dei primi, per il solo fatto di essere lì ad accupare quel posto. La lotta al venezuela è intestina, gruppi di potere, appartenenti al quel 2-3% di ex latifondisti e militari che rappresentano l'èlite venezuelana, magari qualche gruppo caucasico, che cerca alleanze e promette all'esterno ciò che, vanamente, promette al popolo meticcio. Il sentore che le cose stavano cambiando è stata l'elezione di trump, lo spostamento degli interessi dell'élite americana nel segno del disimpegno in estremo oriente e nel consolidamento dei settori pacifici. Però tu affermi che la verità la fanno le sale stampa, i brokers, le grandi case di affari, bene, nulla di impedisce di pensarla così.
Io, e secoli di pensiero politico, diciamo invece che prima si fa l'idea poi viene il resto.
Pertanto non mi recherò a Caracas, non sono nè Bouvard nè Pécuchet.
Sono del resto convinto che parliamo di una società profondamente instabile, gettata nel gorgo della modernità senza possederne la basi culturali, sociali, senza grandi prospettive demografiche e con un'economia dipendente da fattori prevalentemente esogeni. Mi risulta difficile, davvero, sintetizzare in un numero, in un'aspettativa, un'incertezza simile: almeno io non ne sono capace.
 
Un fondo che ha investito qualche centinaio di milioni di dollari sfrutta tutti i giorni servizi d'informazione (transazioni, mercati, news) da 100,000 - 200,000 (minimo credo 40,000) dollari all'anno e super-avvocati per parlare con tutti gli stakeholders (quelli veri) e ha dalla sua un "esercito" di brillanti quants, tutti con "Excel" alla mano. Ecco, ammesso che con tutti questi mezzi abbia senso (per il fondo) fare la doppia scommessa (tipo di ristrutturazione e parametri scelti per valutarla) e ammesso che due tre fondi (con tutti questi mezzi) semplicemente non facciano vedere i propri risultati di recovery agli stakeholders per "spingere" verso quella ristrutturazione e quei parametri valutativi (cosicché sarà una non-scommessa), sarei interessato al risultato del loro calcolo sul recovery (a obbligazioni sbloccate) e se in qualche modo e in che misura io retail potrò fare freeriding. L'unica cosa che può fare la pulce media retail è basarsi su quello che in questo forum è stato detto più volte: prendersi il proprio numero di recovery preferito (che si parla sempre del numero secco di rado associandolo al tempo che serve per raggiungerlo) nel bussolotto (dove ci sono tutti i numeri della tombola) e regolarsi di conseguenza sperando che vada come dice lui.

Oggi come oggi molto più del recovery sarebbe interessante (soprattutto per chi ha investito molto) capire quali potrebbero essere gli eventi in grado di sbloccare le obbligazioni (anche con qualche sanzione ancora su) a parte la cacciata di Maduro (che finché continua a pagare, militari e non si sa cos'altro, non si capisce perché dovrebbero accompagnarlo all'aeroporto con le valige e un taxi a carico suo e questo da sempre). E dico sbloccare le obbligazioni perché il cambio è precipitato quindi chi le ha comprate prima del blocco è facile che ci sta facendo un 3/4% che potrebbe compensare l'eventuale loss (se l'ha prese bene).

1) sono obbligazioni in dollari. un dollaro e' sempre un dollaro.
2) investimenti in distressed bonds basati su calcoli politici rendono inutili gli sforzi di qualsiasi "quant". Si investe in base ad una ipotesi che si ritiene probabile.. e si di-veste se l'ipotesi si rivela improbabile.
3) non so quanto tu abbia comprato, ed in base a quale ipotesi.
4) lo sblocco, con tutta probabilità', avverrà' solo post regime change o, in tesi, sotto un nuovo presidente USA.
 
se posso allentare la tensione che percepisci dai miei commenti non metto certo in dubbio che la tua visione borghese sia quella prevalente: metto in dubbio la sua efficacia e, decisamente, la sua protervia nel ritenere di rappresentare un qualche genere di verità ultima. L'ultimo decennio in eurolandia ha dato la misura di questa vanità.
Ma la finanza, l'economia, non sono che la pelle di una società: sotto scorrono i grandi temi di cui quella sovrastruttura si nutre
Il Maduro, il Guaidò di turno, sono volti, parvenze effimere che durano il passaggio di una notte. Maduro è stato uomo della finanza internazionale e dei grandi trusts, ha avuto l'appoggio dell'amministrazione americana, che conta meno dei primi, per il solo fatto di essere lì ad accupare quel posto. La lotta al venezuela è intestina, gruppi di potere, appartenenti al quel 2-3% di ex latifondisti e militari che rappresentano l'èlite venezuelana, magari qualche gruppo caucasico, che cerca alleanze e promette all'esterno ciò che, vanamente, promette al popolo meticcio. Il sentore che le cose stavano cambiando è stata l'elezione di trump, lo spostamento degli interessi dell'élite americana nel segno del disimpegno in estremo oriente e nel consolidamento dei settori pacifici. Però tu affermi che la verità la fanno le sale stampa, i brokers, le grandi case di affari, bene, nulla di impedisce di pensarla così.
Io, e secoli di pensiero politico, diciamo invece che prima si fa l'idea poi viene il resto.
Pertanto non mi recherò a Caracas, non sono nè Bouvard nè Pécuchet.
Sono del resto convinto che parliamo di una società profondamente instabile, gettata nel gorgo della modernità senza possederne la basi culturali, sociali, senza grandi prospettive demografiche e con un'economia dipendente da fattori prevalentemente esogeni. Mi risulta difficile, davvero, sintetizzare in un numero, in un'aspettativa, un'incertezza simile: almeno io non ne sono capace.

questo e' un forum per persone che investono in obbligazioni del venezuela, sperando di fare utili o recuperare capitali.
per definizione.. e' un forum per "capitalisti".. piu' o meno "illuminati". Essendo tecnicamente aperto a tutti.. ci possono essere partecipanti che si divertono a postare pur senza avere alcun investimento, ma avendo tempo da perdere.
In America latina, peraltro, ci ho vissuto per anni, ed ho radici nel continente. Ergo.. un po le cose le conosco, e non mi baso solo su Bloomberg.
L'America Latina e' quella che e', non e' la svizzera.. ma ci si puo' investire e far soldi.. o perderli.
 

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