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Migliaia di persone hanno sfilato ieri per le vie di Caracas "contro l'imperialismo", la pace e la sovranità dei popoli e in sostegno del presidente venezuelano, Nicolás Maduro.
Tra i manifestanti anche oltre 400 partecipanti al 25/o 'Forum di San Paolo' che raccoglie la sinistra radicale latinoamericana e mondiale.
Scandendo slogan del tipo 'Non abbiamo voglia di essere una colonia nordamericana!' - e ostentando gigantografie del 'Libertador' Simón Bolívar, del defunto presidente venezuelano Hugo Chávez e di Maduro - i dimostranti sono partiti dal Puente Llaguno, a poche centinaia di metri dal palazzo presidenziale di Miraflores, ed hanno raggiunto la Plaza Morelos, vicino al luogo dove si svolge il 'Forum di San Paolo'.
In un discorso, il vicepresidente del governativo Partito socialista unito del Venezuela (Psuv), Diosdado Cabello, ha inviato un messaggio all'opposizione venezuelana sostenendo che se "vuole che si faccia con le buone, ci vediamo nelle elezioni parlamentari del 2020, che sono quelle più vicine", e se invece "vuole vederci in piazza, ci vediamo, perché a noi stare in piazza piace".
E se poi, ha concluso, "decidono di fare quello che hanno minacciato facilitando una invasione militare, siamo anche disposti a difendere la nostra Patria con le armi".
(swissinfo 28/7/2019)
Tra i manifestanti anche oltre 400 partecipanti al 25/o 'Forum di San Paolo' che raccoglie la sinistra radicale latinoamericana e mondiale.
Scandendo slogan del tipo 'Non abbiamo voglia di essere una colonia nordamericana!' - e ostentando gigantografie del 'Libertador' Simón Bolívar, del defunto presidente venezuelano Hugo Chávez e di Maduro - i dimostranti sono partiti dal Puente Llaguno, a poche centinaia di metri dal palazzo presidenziale di Miraflores, ed hanno raggiunto la Plaza Morelos, vicino al luogo dove si svolge il 'Forum di San Paolo'.
In un discorso, il vicepresidente del governativo Partito socialista unito del Venezuela (Psuv), Diosdado Cabello, ha inviato un messaggio all'opposizione venezuelana sostenendo che se "vuole che si faccia con le buone, ci vediamo nelle elezioni parlamentari del 2020, che sono quelle più vicine", e se invece "vuole vederci in piazza, ci vediamo, perché a noi stare in piazza piace".
E se poi, ha concluso, "decidono di fare quello che hanno minacciato facilitando una invasione militare, siamo anche disposti a difendere la nostra Patria con le armi".
(swissinfo 28/7/2019)