Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2 (5 lettori)

frmaoro

il Fankazzista
Ho scritto ragazzi ... però su!

Io ho tutto... anche le cedole della sovranoVEN26 e della PDVSA17 e della PDVSA26... ma come specificato bene sopra potrebbero strornarmele se saltano i rimborsi... e' la mia banca che anticipa... l'ha sempre fatto con valuta giorno stacco!
ok tutto chiaro
molto ma molto strano che la ven 26 non ti sia stata stornata dopo 10gg
 

johnny1982

Forumer storico
Se fatto da amici o dal mercato poco cambia.
Tutti hanno avuto opportunità di acquistare a 25 (media), con un offerta onesta (diciamo 35) avrebbero il pieno di adesioni.
Il fulcro sta tutto nella possibilità di emettere in $ (come da spiraglio intravisto).

Mmm non so quanto saranno generosi... Speriamonon lo siano quanto la grecia che il recoveri era 22 se non sbaglio... L'argentina era stata piu favorevole...
 

tommy271

Forumer storico
Los #BonosSoberanos abren el día con pocos cambios. En promedio pierden 0,3% de su valor

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Pegaso67

Nuovo forumer
.@agrisanti: En los últimos 3 años se han dejado de producir cerca de 800.000 barriles de petróleo por día. Si eso se hubiera exportado habrían ingresado cerca de USD 15.000 MM, una cifra más que suficiente para pagar toda la deuda externa. #CNNDinero
 

Wallygo

Forumer storico
Non so se è già stato postato..

Venezuela: ora la palla è in mano all’ISDA per attivazione CDS (fund manager)

Ieri il Venezuela è stato dichiarato ufficialmente in default parziale dall'agenzia Standard & Poor's. La colpa del Paese guidato da Nicols Maduro è di non aver onorato la scadenza di due pagamenti di interessi maturati sul suo debito. Nel dettaglio, Caracas non ha pagato 81 milioni di dollari arrivati a scadenza venerdì né i 200 milioni dovuti agli investitori ieri. In totale il Venezuela dovrebbe ristrutturare la propria esposizione debitoria stimata a 150 miliardi di dollari. Di questa cifra dovrebbe rimborsare almeno 1,47 miliardi entro la fine dell'anno e altri 8 miliardi nel corso del 2018 a fronte di un deficit di riserve di circa 9,7 miliardi. Abbiamo chiesto a Claudia Calich, fund manager del team retail Fixed Interest di M&G Investments, di commentare l’annuncio di default del Venezuela. Secondo il fund manager “il re-profiling delle obbligazioni del Venezuela è stato fatto prima di quanto ci si aspettasse in quanto la maggior parte degli operatori di mercato non si aspettava un evento creditizio già quest'anno, ma per il prossimo anno, tenendo conto dei livelli a cui scambiavano i bond a breve scadenza”. “Di conseguenza le obbligazioni a più breve scadenza – ha spiegato Calich - avevano i prezzi più elevati ed hanno registrato una performance debole, mentre le obbligazioni a più lunga scadenza a minor prezzo hanno sovraperformato”. Ora la palla è in mano dell’ISDA (International Swaps and Derivatives Association) ovvero l’organo che regola i derivati creditizi come i CDS (Credit Default Swaps) che vengono attivati in casi come questo (ricordiamo il caso greco, ndr). “L’ISDA sta ancora esaminando formalmente l'entità del default e dovrebbe annunciare a breve se si è verificato un evento creditizio. Fino a quel momento, sul mercato regnerà una certa confusione in merito alla possibilità di quotare le obbligazioni con o senza interessi maturati”, ha chiosato Claudio Calich.
 

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