VIVERE NON E' ASPETTARE CHE PASSi LA TEMPESTA... E' IMPARARE COME (1 Viewer)

Ranger

Swing Trader
x quelli che ...fanno disinformazione .... :-o

Auto blu: -27% in 2012,costo cala 15,4%
Patroni Griffi, segno tangibile di azioni rigore
16 febbraio, 15:47

metteteci una pezza sopra :D zio porko solo io metto queste notizie :mmmm: ...ma vi sta proprio sul kazzo il prof :D
 

samir

Forumer storico
dai Ranger stai ancora usando gli oscillatori lenti , le bollingher si stanno restringendo e rsi sta andando in divergenza

cambia indicatori :D:
 

PILU

STATE SERENI
fatti non parole... In Italia la normalità è una parola che non esiste.... Meno male che Grillo non vince...perché se vincesse.. Il referendum per far pagare tutta la casta lo farei di corsa..

Un vero servitore dello Stato non dorme mai, nemmeno mentre tutti gli altri sono distratti dalla campagna elettorale, da Sanremo o dal gran rifiuto di Joseph Ratzinger. E infatti il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha portato e fatto approvare venerdì in Consiglio dei ministri il decreto che istituisce la nuova Autorizzazione unica ambientale (Aua) per le Piccole e medie imprese, che ingloba una serie di adempimenti burocratici in vigore fino ad oggi. Bene, si dirà, semplificare è giusto. Vero in generale, ma il diavolo – al solito – si nasconde nei dettagli e la linea che separa uno snellimento burocratico dalla deregulation è sottilissima: “Più che una semplificazione – denuncia Angelo Bonelli, leader dei Verdi e candidato di Rivoluzione Civile – è un tana libera tutti per chi inquina, un regalo elettorale per un sistema produttivo che lo stava aspettando con ansia: l’interesse dell’impresa a risparmiare tempo e denaro è prevalente rispetto alla tutela dell’ambiente e della salute”. Non ci si lasci nemmeno ingannare dal fatto che le nuove norme riguarderanno solo le Pmi. Questo non è affatto un provvedimento di nicchia: piccole e medie sono quelle imprese che hanno meno di 250 dipendenti e una cinquantina di milioni di fatturato annuo, a spanne l’80% di chi produce in Italia.
Ora vediamo nel dettaglio quali sono gli aspetti più preoccupanti di questa norma. Intanto, all’articolo 3, la lunghezza straordinaria di questa nuova autorizzazione: si passa dai cinque anni attuali a ben 15. Curiosamente lo stesso governo ammette che tanto il Consiglio di Stato quanto le commissioni parlamentari gli avevano fatto presente che quel lasso di tempo è un po’ troppo lungo: purtroppo “non è stato possibile accogliere tale suggerimento in quanto alla predetta riduzione conseguirebbe un aumento degli oneri a carico delle imprese” e questo contrasta con la lettera del decreto. Semplificazioni di febbraio, che è la fonte primaria di questo regolamento.
In questi 15 anni, potrebbe pensare qualcuno, ci saranno però allora frequenti controlli e un rilevante apparato di sanzioni per chi non rispetta le regole. Macché: all’articolo 9 si prescrive che ci sarà solo un monitoraggio annuale sull’attuazione della nuova Aua (vale a dire sul fatto se la semplificazione funziona). Controlli e sanzioni? Non ci sono. Anche stavolta il governo ammette nella sua relazione che entrambi gli erano stati richiesti dalle Regioni, ma – purtroppo anche stavolta – non si può perché ci si è dimenticati di inserirli nel dl Semplificazioni e quindi il regolamento non li può creare dal nulla. E così potranno lavorare per 15 anni praticamente senza controlli robette come inceneritori, discariche, fonderie, raffinerie e impianti pericolosi d’ogni genere. Lo si evince anche dalle correzioni all’articolato originale che Il Fatto Quotidiano ha potuto visionare: la prima formulazione escludeva infatti dal rinnovo semplificato “scarichi di sostanze pericolose”, “emissione di sostanze cancerogene, tossiche per la riproduzione o mutagene o di sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate” e via dicendo, previsione poi cancellata con un bel tratto nero in orizzontale.
Non bastasse, grazie alla soppressione di un comma del Codice Ambientale, la nuova Autorizzazione unica potrà essere per così dire parcellizzata, ovvero concessa senza “considerare l’insieme degli impianti e delle attività” presenti nello stabilimento che la richiede. Non manca nemmeno qualche elemento pazzoide: le regioni potranno infatti “definire ulteriori criteri per la qualificazione delle modifiche sostanziali” e altri cambiamenti minori, finendo in sostanza per complicare la giungla normativa e costringendo imprese che lavorano su più territori a seguire regole diverse per ottenere lo stesso via libera.
Infine, una nota di colore: il governo che voleva abolire le Province – e il premier che vuole abolirle se gli italiani lo voteranno – ha deciso che il soggetto a cui fa capo il rilascio della nuova Aua saranno… le Province. L’attivismo di fine mandato di Clini, peraltro, non si limita alla deregulation ambientale per le Pmi, ma include un controverso decreto che permetterà ai cementifici di bruciare nei loro impianti il cosiddetto Css (combustibili solidi secondari). Il dl ha avuto il parere contrario della commissione Ambiente della Camera, ma il ministro ha già annunciato che questo non sarà sufficiente a fermarlo: quel parere non è vincolante. La curiosa motivazione dei tecnici del ministero è che molti cementifici già bruciano il petcoke, che è molto più inquinante del Css, quindi con le nuove regole ci sarebbe un miglioramento delle emissioni in atmosfera. Ora, a parte l’idea che il problema dei rifiuti si risolve solo con la combustione, c’è il fatto che bruciando Css i cementifici inquinano assai di più rispetto ai “normali” inceneritori e possono per di più farlo a norma di legge, visto che hanno limiti di emissione più alti. “Clini dovrebbe dare a Monti consigli per l’Agenda green – conclude Bonelli – ma tra decreti sull’Ilva, silenzio assenso per costruire persino in aree protette, tagli ai parchi nazionali e questi ultimi atti può al massimo scrivergli l’Agenda black”.
Da Il Fatto Quotidiano del 17 febbraio 2013
 

Ranger

Swing Trader
dai Ranger stai ancora usando gli oscillatori lenti , le bollingher si stanno restringendo e rsi sta andando in divergenza

cambia indicatori :D:

:D

le bollinger mi toccano terra :-o io a differenza di molti qui ...semplicemente ... la speranza che molti hanno riposto all'inizio del governo monti...ce l'ho ancora intatta o addirittura rafforzata .....perche' ho seguito passo passo le vicende parlamentari i ministri con i loro pacchetti ....spesso stravolti o stoppati ...etc etc ...e sono fermamente convinto che il paese x ripartire deve uscire dalle paludi berlusconiane ...che mediaticamente in un modo o un altro hanno sempre soffocato ogni nuova iniziativa ......infatti grillo per avanzare politicamente si è riproposto nelle piazze ....in televisione ti massacrano ...su questo ha ragione .....

emblematico da leader ...sallusti urla ripetutamente mascalzone ad Ingroia ..... tutto gli potete dire ma ...a tutto c' è un limite ........ma questo evidentemente mediaticamente ha un effetto svalutativo nei confronti del magistrato ...etc etc :up:

aggiungo : tanto x cambiare il previsto esordio nell'intervista tv a grillo in sky ...di stasera alle 20,30 .....è stato disatteso .
 
Ultima modifica:

magiel

trendisyourfriend
Madrid (Spagna), 17 feb. (LaPresse/AP) - Spagna in piazza per protestare contro l'ipotesi di privatizzazione di parte del sistema sanitario pubblico. La manifestazioni di stanno tenendo in oltre dieci città, ma le maggiori sono quelle di Madrid e Barcellona. Si tratta della terza volta da inizio anno che la 'marea bianca' (dal colore dei camici indossati dai medici anche durante le dimostrazioni) marcia in segno di protesta. In Spagna, il sistema sanitario e dell'educazione sono amministrati dalle 17 regioni semiautonome e alcune di quelle indebitate, come quella di Madrid, hanno annunciato la privatizzazione di alcuni servizi.
 

magiel

trendisyourfriend
Ennesima seduta in ribasso per Telecom Italia (Milano: TIT.MI - notizie) che non riesce a trovare alcun appiglio valido per risalire la china. Ieri il titolo ci aveva anche provato, dando vita ad un rimbalzo che però è sfumato nel pomeriggio, costringendolo ad una chiusura negativa di quasi un punto percentuale. Le (Parigi: FR0000072399 - notizie) vendite proseguono anche in quest’ultima seduta della settimana che vedono Telecom Italia passare di mano a 0,6205 euro, con una flessione dell‘1,51% oltre 45 milioni di azioni transitate sul mercato, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a quasi 65 milioni di euro. Da venerdì scorso il titolo ha perso circa sei punti percentuali, sulla scia della diffusione dei risultati preliminari del 2012 e della presentazione del nuovo piano industriale riferito al periodo 2013-2015. Le quotazioni di Telecom Italia si riportano così ad un passo dai minimi storici segnati a luglio scorso a ridosso di area 0,6 euro. Non più tardi di ieri l’agenzia Standard & Poor’s ha deciso di mettere sotto osservazione il rating del gruppo, con implicazioni negative, in vista di un possibile downgrade. Gli analisti hanno motivato il credit watch per via del rischio di una prolungata flessione dell’Ebitda, ma anche in ragione di margini piuttosto contenuti per la riduzione della leva finanziaria. Nei giorni scorsi Fitch aveva invece confermato i rating di Telecom Italia con outlook negativo, mentre Moody’s ha tagliato la valutazione del merito di credito da “Baa2” a “Baa3”, anche in questo caso con outlook negativo. Intanto a mantenere alta l’attenzione sulle azioni dell’ex monopolista italiano contribuiscono le indiscrezioni di stampa secondo cui il gruppo starebbe valutando la possibilità di svalutare gli avviamenti di alcune attività italiane per circa 3 miliardi di euro e comunque per un controvalore compreso tra 2 e 4 miliardi di euro.
, Una decisione in merito potrebbe essere presa dal Cda in agenda lunedì prossimo e qualora venissero confermate le indiscrezioni di stampa si potrebbe avere un azzeramento dell’utile netto 2012 o una perdita per il gruppo. Grazie però alle riserve di cui quest’ultimo dispone, la rettifica non avrà impatto sulla cedola e sulla politica di dividendo
. Gli analisti di Equita SIM ritengono che l’ipotesi di una svalutazione degli avviamenti di alcune attività italiane sia ragionevole. Gli esperti non vedono impatti visto che la politica dei dividendi è stata già annunciata, senza dimenticare che Telecom Italia disponde di oltre 7 miliardi di euro di riserve distribuibili. Non cambia intanto la strategia suggerita per il titolo, per il quale viene confermata la raccomandazione “hold”, con un prezzo obiettivo a 0,78 euro. I colleghi di Banca IMI ritengono che la svalutazione del goodwill sia necessaria per tenere conto delle prospettive negative del business domestico. Per Kepler però non avrà impatti perchè il dividendo è garantito dalle riserve che Telecom Italia ha in cassa. Il broker è altresì convinto che un deal con Cassa Depositi e Prestiti sia ancora probabile visto che il gruppo telefonico ha necessità di risolvere la questione del debito in maniera più strutturale. Lo spin-off della rete potrebbe liberare un significativo upside potenziale, con implicazioni però negative nel lungo termine. In attesa di novità Kepler continua a guardare con favore a Telecom Italia consigliando di acquistare con un target price molto interessante a 1 euro. A scommettere sulle azioni dell’ex monopolista italiano sono anche i colleghi di Banca Akros che sggueriscono di accumulare il titolo in portafoglio, con un fair value a 0,8 euro. Ben diversa l’indicazione che arriva da Berenberg, i cui analisti non si lasciano allettare in alcun modo dalla bassa valuazione di Telecom Italia, mantenendo invariata la raccomandazione “hold” sul titolo, con un przzo obiettivo rivisto al ribasso da 1 a 0,82 euro. La banca tedesca non solo non vede catalizzatori degni di nota per il gruppo, ma segnala alcuni ostacoli da superare per lo spin-off della rete, senza dimenticare il rischio di ulteriori revisioni al ribasso del rating di Telecom Italia, che andrebbero a minacciare il nuovo livello del dividendo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Pilu non hai più niente da scrivere ora ?
Il tuo amico si è defiliato perchè la realtà è che non saprebbe cosa rispondere a precise domande, sul perchè, sul percome e sul pertutto.

Facile sbraitare e circuire delle persone poco informate.
Complesso stare davanti a persone che ti fanno domande ed alle quali devi risposte concrete.

Fatti una pugnetta. E' un giullare parolaio. :lol::lol::lol:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Da ieri ne stanno sparando una più grossa dell'altra.

"abbiamo dato una spallata alla nuova tangentopoli"


....oh pirlone, ma se l'MPS è una banca, quella dove i tuoi amici hanno fatto il bello ed il brutto pagando - queste sì - tangenti per acquisire un'altra banca e distribuendo il tutto agli amici del PD

...mentre quell'altra è un'azienda di Stato, che dipende da un tuo ministero.
Pirlone, neppure questo sapete controllare.
 

Val

Torniamo alla LIRA
E il tuo amico draghi che tramite BI ha dato i soldi sottobanco all'MPS, che ha nascosto certi documenti, che sapeva ma non ha detto nulla.....questo dove lo piazzi ?

In capo alla lega od al pdl ?

No, in capo ai tuoi amici speculatori internazionali.
 

Users who are viewing this thread

Alto