we got him!!!

Latitante sotto casa

A condurre i carabinieri fino a Totò Riina fu Baldassare Di Maggio, detto Balduccio, mafioso di San Giuseppe Jato. Di Maggio indicò la zona dove sapeva essere stato l’ultimo rifugio di Riina, disegnò una mappa e fece i nomi degli uomini che erano più vicini al boss. L’attenzione degli investigatori si concentrò su un complesso di abitazioni in via Bernini, dove abitavano i Sansone, costruttori e mafiosi vicini ai corleonesi. Intanto era stato avvertito Gian Carlo Caselli, che proprio il 15 gennaio si sarebbe insediato come nuovo procuratore della Repubblica a Palermo. Alle otto di mattina del 15 gennaio, Di Maggio riconobbe l’uomo che era alla guida dell’auto su cui si muoveva Totò Riina. Fermati. con ci fu nessuna resistenza. Riina fu portato in caserma.

La confusione mai chiarita attorno al covo

Quello che accadde dopo fu piuttosto incredibile. Dalle 16 del pomeriggio del 15 gennaio 1993 la casa di Totò Riina non venne più sorvegliata. Il giorno dopo, il 16 gennaio, Ninetta Bagarella e i quattro figli, dopo anni, tornarono a Corleone. L’appartamento di Totò Riina venne perquisito solo il 3 febbraio 1993, quando nella casa entrarono i carabinieri del Reparto Territoriale. La cassaforte della casa era vuota così come era vuota una stanza a cui si accedeva da una botola. Nell’appartamento non c’era più nulla. Il procuratore Caselli si infuriò e chiese spiegazioni. Il generale Mori parlò di un disguido.



c'è sempre qualche divisa militare che fa da trattino-----
chissà perchè
 
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quando capiremo che lo stato ha necessita' del boia , avremmo raggiunto una maturita' e coscienza molto superiore capace di capire davvero chi siamo e la nostra storia

 
Sarà stato anche un bel colpo, ma io sospetto che come al solito, non ce la raccontano tutta. Per esempio, questo tipo...sentite qua cosa diceva a nov 2022:
 
Sarà stato anche un bel colpo, ma io sospetto che come al solito, non ce la raccontano tutta. Per esempio, questo tipo...sentite qua:
lo stato e' un quaquaraqua' . perche' e' il suo compito fare il quaquaraqua'

interessi che noi non immaginiamo neppure !

e se siamo qua' dopo 2000 anni e' grazie allo stato nello stato ! coloro che non vedi mai e non voti mai , ma comandano!
 
un tumore al colon non è grave( si esporta e si sopravvive morendo fdi morte naturale)
è una mossa banalissima. buona per "nn fare appunto clamore" da bere perchi nn ha memoria.

e cmq nn serve più a niente per il futuro QUEL TIPO DI MAFIA.
 
astrologa quel tipo di mafia e' andata da tanto.

Il potere economico mafioso serve eccome ! sono capaci di comprare il debito italiano .

Ti rammento che il cassiere , se vuoi te lo trovo , butto 100 miliardi ........ lo riscrivo 100 milairdi nel cestino di un aereoporto perche' aveva 4 polizie prima che prendesse un'aereo . Cia fba servizi segreti e non me ricordo .

Ci servono quei denari


ai voglia tu a studiare l 'astroborsa :d:
 
astrologa se vuoi leggere qualcosa che ti accultura

"Il capitale! " :d:

oggi l'emilia e' la piu' impestata sappilo ! don peppino e peppone :d:
Gurda che io Grassi lo seguivo prima che tu lo scrivessi.

Non ho figli Bru e alla carne ho già dato.

La palla è in mano vostra e d è il vostro culo che deve alzarsi assieme a quello dei vosteri figli.
ogni era ha avuto queste cose
 
astrologa un'estratto

Da Roma a Milano, passando per la Toscana, per l’Emilia Romagna e la Liguria, al Nord come al Sud non c’è indagine sui clan dalla quale non salti fuori il nome di un ritrovo alla moda, costruito o ristrutturato senza badare a spese. Sono clan che si fanno guerra nelle terre di origine e, contemporaneamente, a migliaia chilometri di distanza, si ritrovano soci in affari, inaugurando locali alla moda e aprendo filiali di catene di ristorazione. Il ristorante è il terminale della filiera alimentare: dai prodotti della terra alle carni, dalle mozzarelle al caffè. Il giro di fatture parte da lontano, dalla produzione al trasporto, dallo smistamento alla vendita. L’acquisto di un’attività di ristorazione è solo una delle forme d’infiltrazione nel ricco settore. L’altra forma più ricorrente è il finanziamento a usura. Il mancato pagamento del debito, causa il lievitare spropositato degli interessi, porta all’acquisizione di quote sempre maggiori, fino a giungere al totale possesso, lasciando il vero proprietario nel ruolo di prestanome senza potere e senza soldi. Nelle grandi città, come Roma, Milano e Napoli i ristoranti danno prestigio ai clan, fungono da base logistica e è stato calcolato che un locale su cinque gravita nell’orbita dei boss. Una sensazione confermata scorrendo l’elenco dei sequestri di beni di questi ultimi anni. In Lombardia, dal Ralf Cafè ai ristoranti del clan Farao-Marincola di Varese, dalla pizzeria Bio Solaire al Cafè Solaire dell’Idroscalo di Milano dei Coco Trovato, per finire con una serie di società proprietarie di pizzerie, bar e ristoranti, come L’Ancora srl, la ristorazione parla calabrese. In Liguria con i bar, le creperie Chicco 1 e Chicco 2, e il ristorante Locanda Lucia, i clan Fiandaca e Madonia Lo Iacono ripuliscono parte dei profitti della droga. Anche in Emilia Romagna gli affari delle mafie dei bar e ristoranti sono assai fiorenti. Sull’autostrada, nei pressi di Reggiolo, così come nelle pizzerie e ristoranti di Bologna e Rimini riconducibili alla cosca Muto

Non che in altri paesi non si stia impestando il modello , ma sono agli stati primitivi . Il nostro modello sara' esportato ovunque e saremmo professori in materia

Da expo' ai prossimi 10 anni tutti i proventi confluiranno nella city Melano :-D

Gratacieli , immmobili da mille e una notte e da oggi operazione stazioni pulitissime :-D

La Milano da bere riparte :d:
 
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