FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (3 lettori)

dondiego49

Forumer storico
ok siamo qui tutto precede bastanza bene .dal oculista

qui anche e migliorato un po ora valore leva 7 o,1280 ma a fato un massimo o,1360 purtroppo non ero qui ,aspettiamo ,ma tutto segnala SELL

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dondiego49

Forumer storico

  • Deutsche Bank crolla sotto 10 euro, il salvataggio pubblico non è più tabù

    Il titolo cede l'8,6%, sfonda al ribasso i 10 euro, nuovo minimo storico. La fuoriuscita dei capitali negli Usa sarebbe di diversi miliardi di dollari secondo il Wsj. In Germania si parla apertamente di un possibile salvataggio pubblico. Ma la rigidità di Merkel sul bail in complica molto la possibilità

    30/09/2016 09:06
Banche ko, ci mancava anche il Santander
Non è solo Deustche Bank a far tremare il settore bancario europeo. Il Banco Santander ha limato i target di redditività per il 2018 ad appena sopra l'11%, chiamando in causa il "significativo peggioramento" della congiuntura rispetto allo scorso anno30/09/2016 09:45


Société Générale, cinque buy e cinque sell
L’indice Stoxx Europe 600 ha lasciato sul terreno il 6% da gennaio, mentre Wall Street (S&P 500) è salita dell’8%. Ecco, secondo gli analisti di Société Générale, i titoli da comprare e quelli da vendere30/09/2016 08:20





Incubo tedesco, ondata di vendite sulle banche
Pesa ancora sui mercati il caso Deutsche Bank con alcuni hedge-fund clienti che hanno diminuito la loro esposizione verso la banca tedesca, prelevando denaro e titoli e riducendo anche l'attività di trading. Seduta ricca sul fronte macro. Lo spread Btp/Bund sale. Occhio a Mediaset, Telecom Italia e Italcementi 30/09/2016 09:00

Ubi in bilico sulle good bank
Consigli in pre-allerta per questo pomeriggio. Da Bruxelles possibile proroga tecnica. Ma restano perplessità sull’asset quality e sulla brevità della due diligence. Il nodo della Carife 30/09/2016 02:00

Wanda teme la bolla della casa
Preoccupa il divario tra i prezzi nelle città di prima fascia e in quelle più piccole. I governi locali fissano alcuni paletti ma manca una strategia nazionale. Per Fidelity invece il sistema può tenere 30/09/2016 02:00

Wall Street chiude in calo dell'1%
Borsa di New York in discesa. A mettere in allarme gli investitori è stata Deutsche Bank, che nell’aftermarket ha perso il 6,7% sulla notizia che dieci hedge fund hanno ritirato liquidità, preoccupati per le sue condizioni finanziarie. Indice Dow Jones -1,07%, S&P 500 e Nasdaq -0,93%. Mentre il petrolio Wti è avanzato di 78 cent a 47,83 dollari al barile. 29/09/2016 22:24

Deutsche Bank crolla a Wall Street
Dieci hedge fund hanno ritirato liquidità da Deutsche Bank e ridotto la loro esposizione nei confronti dell'istituto teutonico a causa della preoccupazione per le sue condizioni finanziarie. alle 20:25 il titolo perdeva il 7,1% 29/09/2016 20:24

Good Bank, da Bruxelles proroga attesa a ore
Consigli di Ubi in pre-allerta per domani pomeriggio. Il gruppo lombardo chiamato a decidere su un'offerta non vincolante, ma restano dubbi su asset quality e costi. Troppo breve la due diligence dei giorni scorsi 29/09/2016 18:10

Viacom e Cbs verso la fusione
La mossa segna un altro capitolo nella saga familiare della famiglia Redstone e cementa il potere di Shari, figlia del fondatore. In salita anche il ceo di Cbs, Leslie Moonves 29/09/2016 18:05

Popolare di Vicenza raddoppia i tagli
Tre ore di confronto, oggi fra i vertici della banca e i sindacati. Il presidente Mion: cedere gli npl non risolverà i problemi della banca che dovrebbe fondersi con Montebelluna. Il nuovo piano il 12 ottobre 29/09/2016 09:30


Bankitalia vigila sull'aumento dei costi dei conti correnti
Commerzbank si mette a dieta
Trump scoperchia il vaso Fed
Mondadori cede Bompiani a Giunti
E' di Prysmian il cavo per l'energia più potente al mondo
Pil Usa oltre le attese, a Milano stona Ubi
Dombrovskis contro Basilea
Deutsche Bank, Kepler: allarmismo ingiustificato
Porta Vittoria è ufficialmente fallita
Va a segno l'asta di Btp, ma i rendimenti salgono
Cdp, ok all'integrazione Sace-Simest
Safilo sale al 100% della bergamasca Lenti
Effetto Opec sui mercati, Equita punta su Eni
Ferrari corre in Italia. Galliera: mai una supercar elettrica



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dondiego49

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La stampa dedica parecchie energie a rimarcare i molti errori nei discorsi a ruota libera di Donald Trump, e durante il dibattito presidenziale di lunedì Hillary Clinton ha espresso l’auspicio che gli osservatori "alzassero la voce" contro il rivale. Ma in tema di Federal Reserve, il tycoon di New York non ha tutti i torti. In una delle sue filippiche sosteneva che l’istituto centrale sempre più "politico" sta mantenendo bassi i tassi di interesse per aiutare i democratici a novembre, aggravando una "grande, grossa, brutta bolla" che scoppierà quando la banca centrale si deciderà ad agire. Non del tutto infondato.

Al netto della teoria del complotto e guardando ai fatti, da quando la Fed ha dato avvio all’aggressivo allentamento monetario nel 2008, i numeri dimostrano che quasi il 60% dei guadagni di borsa si sono verificati una volta ogni sei settimane, nei giorni in cui il Federal Open Market Committee pubblica le decisioni di politica monetaria.

In altri termini, da gennaio 2008 lo S&P 500 ha progredito di 699 punti, e 422 di questi sono stati registrati nei 70 giorni in cui Washington ha rivelato le proprie delibere. Il guadagno medio in queste giornate è stato dello 0,49%, ovvero circa 50 volte superiore alla media dello 0,01% relativo alle altre giornate. Questo denota una disfunzione. Il mercato azionario dovrebbe essere un barometro dell'economia, ma in pratica è diventato il barometro della politica della Fed.

Dal 1960 i festeggiamenti dell’equity nelle giornate di annuncio della Fed sono una caratteristica relativamente nuova e sempre più consistente dell'economia. Tali proclami hanno avuto poca influenza prima del 1980. Tra il 1980 e il 2007 in queste giornate il guadagno medio era dello 0,24%, circa la metà rispetto al ciclo di allentamento corrente. L'effetto Fed è aumentato bruscamente dopo il 2008 al varo dei primi round di quantitative easing, gli acquisti di obbligazioni volti a iniettare denaro nell’economia.

Di primo acchito l'effetto sembra essersi dissipato negli ultimi due anni. Lo S&P 500 si è mosso lateralmente dal 2014, quando la banca centrale ha notificato l’intenzione di interrompere il programma di Qe. Questa è però un'illusione. I prezzi delle azioni si sono mantenuti costanti malgrado il calo degli utili societari inaugurato nel 2014. Le valutazioni, e quindi il rapporto prezzo-utile, continuano a lievitare. Con gli investitori letteralmente a caccia di rendimenti nel contesto di tassi di interesse bassissimi creato dalla Fed, le valutazioni dei titoli che prevedono dividendi elevati sono particolarmente tirate. I mercati sono più che mai dipendenti dalla Fed.

La settimana scorsa l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha messo in guardia “dalla crescita dei rischi di instabilità finanziaria" anche perché il denaro facile sta spingendo al rialzo i prezzi degli attivi. Almeno due presidenti delle istituzioni regionali, Eric Rosengren di Boston e Esther George di Kansas City, recentemente hanno segnalato la possibilità di una bolla speculativa negli immobili commerciali.

I toni erano ben lungi dall’allarmismo di Trump, che nel dibattito di lunedì ha pronosticato “un crollo” del mercato azionario se la Fed alzerà "anche di poco” i tassi. Bisogna dire che un gran numero di autorevoli voci condivide la sua preoccupazione di fondo.

Che questa sia una "grande, grossa, brutta bolla" è una questione di definizioni. Ma un indice composito su azioni, obbligazioni e case mostra che le valutazioni combinate non sono mai risultate più elevate in cinquant’anni. I prezzi delle abitazioni si sono gonfiati più velocemente dei salari, portando la prima casa fuori dalla portata di molti americani.

Per quanto non abbia dato i suoi frutti in questi termini, l’entrata in carica del presidente Janet Yellen ha avuto toni insolitamente politici con la promessa di un’amministrazione nell'interesse di "Main Street e non Wall Street". Trump aveva fondamentalmente ragione nel dire che la politica della Fed ha fatto di più per accrescere i prezzi di asset finanziari, quali azioni, obbligazioni e abitazioni, che per aiutare l’economia nel complesso.

Il legame sempre più stretto e rischioso tra le politiche di moneta facile della Fed e i mercati finanziari è stato sottolineato ancora una volta in questi ultimi giorni. All'inizio del mese alcuni governatori della Fed hanno lasciato intendere che la banca centrale finalmente avrebbe alzato i tassi di interesse alla prima riunione utile. In risposta, il mercato azionario è sceso bruscamente. Poi, al momento della decisione, il 21 settembre i tassi sono rimasti invariati e le azioni hanno segnato un progresso dell’1% quel giorno.

Peraltro, Trump non si sbagliava neanche nell’affermare che, nonostante gli sforzi dell’istituto centrale, gli Stati Uniti hanno vissuto "il peggiore rilancio di una economia dalla Grande Depressione”. Il tasso di crescita è ben al di sotto del livello pre-crisi, e i vantaggi sono stati lenti a raggiungere la classe media e Main Street. Gran parte del denaro facile è andato in ingegneria finanziaria: le aziende prendono in prestito miliardi di dollari per riacquistare i propri titoli azionari. Il debito societario rispetto al pil è salito ai massimi toccati prima della crisi del 2008.

Questa finanza è maggiormente impegnata a stimolare i prezzi degli asset che ad aiutare la classe media. Dato che i ricchi possiedono più asset, guadagnano di più. In questo modo le politiche della Fed hanno alimentato un forte incremento della sperequazione del benessere in tutto il mondo, e un boom per la popolazione mondiale dei miliardari. Ironia della sorte, il rinnovato risentimento nei confronti di tale disuguaglianza sta sollevando le prospettive elettorali di populisti arrabbiati come Donald, un miliardario che promette di lottare per i piccoli. I suoi sproloqui potranno anche peccare di inaccuratezza, ma per quanto riguarda gli effetti a catena delle politiche di allentamento della Fed ha centrato il punto.

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