FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (2 lettori)
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Piazza Affari: cosa attendersi dopo l’ultima zampata dell’orso
News alert: Scudeletti RobertoAl superamento delle prime resistenze a 19.000 e a 19.400, potremo assistere ad una ripresa verso 19.600-19.900 circa.
Davide Pantaleo 8 ore fa
Per info visita il sito: prtrading.it 13
Oknotizie
Iscriviti alla lezione che si terrà giovedì 18 dicembre alle 18:00 e che spiega come fare trading insieme realizzando profitti insieme in modo semplice e completo. Pensato a quelli che hanno poco tempo e che vogliono osservare, seguire e persino copiare l'operatività di trader che ottengono risultati migliori. Iscriviti quì.
Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, titolare del sito www.prtrading.it .
L’indice Ftse Mib si è lasciato alle spalle una delle settimane peggiori degli ultimi tempi con un bilancio decisamente pesante. Come è cambiato lo scenario del mercato e quali sono le attese nel breve?
Zampata ribassista dell’orso sulla borsa, dove soprattutto il grafico settimanale e in parte mensile, chiaramente ribassisti, hanno fatto adeguare quello giornaliero, che era l’unico a dare indicazioni di possibili rialzi, al momento svaniti come neve sciolta dal sole invernale.
Infatti la mancata rottura dei 20195 e il cedimento dei supporti di 19400 e 19mila, ora diventati correttamente resistenze, ha portato ad una accelerazione poco sopra 18500 al cui cedimento seguirà un nuovo test dei minimi di periodo tra 18mila e soprattutto 17700-17555 punti.
Al superamento delle prime resistenze di cui sopra potremo assistere ad una ripresa verso 19600-19900 circa, ma solo sopra 20200 potremo parlare di un nuovo tentativo di inversione rialzista verso i livelli spartiacque tra 20500 e la media giornaliera a 200 periodo a 20615 circa.
Venerdì scorso Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Banca Popolare di Milano hanno registrato la peggiore performance nel settore bancario. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?
Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha effettuato anch’essa, come la stragrande maggioranza delle sorelle bancarie, una discesa libera che poi si è tramutata in slavina, sino alla valanga sul minimo relativo a 2.80 di luglio 2012. Sulla tenuta di tale livello ha effettuato una forte inversione rialzista, con massimo relativo poco sopra 8.86 euro e attuale nuova discesa tra 4.904 e 5.10 euro. Entrare con una quota sopra 6.10 e 6.40 da accumulare a 5.65 e 5.25 con stop sotto 4.90 e profitto a 7.25-8 euro.
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Banca Popolare Milano come la maggior parte delle sorelle bancarie è caduta dalle stelle alle stalle del prezzo centesimale in stile “titolo della bolla tecnologica del 2000”. Sulla tenuta di 0.26 a luglio 2013 ha quasi triplicato il suo valore con massimo relativo a 0.737 euro e attuale fase laterale ribassista a 0.60-0.52 circa. Entrare con una quota sopra 0.61 euro, da accumulare a 0.57 e 0.52 con stop sotto 0.46 e profitto a 0.725-0.80 euro.
Prima del week-end Moncler è riuscito a scampare le vendite, mentre nello stesso settore è finito stretto nella morsa dei ribassisti Yoox. Consiglierebbe di acquistare questi due titoli sui livelli attuali?
Moncler è una doppia matricola, sia come recente debutto nel listino sia come recente entrata nell’Ftse Mib 40 e finora non ha dato molte soddisfazioni ai cassettisti, investitori di lungo periodo, mentre ne ha date a chi le ha liquidate dopo il primo balzo in avanti. Infatti dopo il collocamento ed il debutto a 14.40 euro in un paio di settimane scarse ha toccato il massimo di 16.60 euro, per poi scendere al minimo storico di 10.01 con rimbalzo tecnico a 11.98 e nuova attuale fase critica in area 10.45-10.70 circa. Entrare con una quota sopra 11.50 e 12 da accumulare a 11.10-10.60 con stop sotto 10 euro e profitto a 13.75-15 euro.
Yoox è un esempio da libro sul trading di trend rialzista esplosivo, che ha settuplicato il proprio valore, seguito da una relativamente rapida caduta “degli dei” in corso di ripresa. Infatti dopo una volata sui 35 euro di inizio 2014 è iniziata la recente profonda fase ribassista a 20 e 14 euro, con tentativo di inversione rialzista verso 19.86 euro e attuale correzione a 17.70 euro. Entrare sopra 20 e 21.50 euro con una quota da accumulare a 18 e 16.20 con stop totale sotto 14-13.80 e profitto a 24-26.25 euro.
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In ottica difensiva suggerirebbe di puntare su due temi come Snam e Terna? Quali strategie operative ci può indicare per questi due titoli?
Snam è ancora più di Terna un titolo che in giornate di borsa negativa causa bancari può rimanere anche addirittura positiva, come lo è da lungo termine, quindi da annoverare nel famoso portafoglio difensivo. Nonostante ciò, come tutti i titoli del mondo, una volta toccato il massimo storico a 4.308 nel lontano 2011 ha effettuato una pesante correzione, con ripartenza su tenuta di 3.06 ed attuale nuova gamba ribassista, dopo il recente nuovo massimo a 4.578 euro, verso 3.76-3.95 circa. Entrare con una quota sopra 4.165 e 4.275 da accumulare a 4 euro, con stop sotto 3.70 euro e profit a 4.975-5.25 euro su nuovi massimi inesplorati.
Terna può essere senz’altro inserito in un portafoglio moderatamente difensivo per bilanciare quei birichini di titoli bancari; ha in effetti un trend di lungo termine positivo ed un rapporto rischio rendimento medio basso per un titolo azionario. Abbiamo assistito al recente doppio massimo decrescente 4.14-4.104 che ha causato l’attuale fase correttiva verso 3.70 circa. Entrare con una quota sopra 3.86 e 3.90 da accumulare a 3.77-3.73 con stop sotto 3.58 euro e profitto da seguire su nuovi massimi inesplorati tra 4.65 e 5 circa.
In caso di recuperi del mercato, quali sono i titoli che potrebbero fare meglio nel breve? A quali consiglia di guardare ora?
Monitoriamo con attenzione: INTESA S. PAOLO, UNIPOLSAI, WORLD DUTY FREE.
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News alert: Scudeletti RobertoAl superamento delle prime resistenze a 19.000 e a 19.400, potremo assistere ad una ripresa verso 19.600-19.900 circa.
Davide Pantaleo 8 ore fa
Per info visita il sito: prtrading.it 13
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Iscriviti alla lezione che si terrà giovedì 18 dicembre alle 18:00 e che spiega come fare trading insieme realizzando profitti insieme in modo semplice e completo. Pensato a quelli che hanno poco tempo e che vogliono osservare, seguire e persino copiare l'operatività di trader che ottengono risultati migliori. Iscriviti quì.
Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, titolare del sito www.prtrading.it .
L’indice Ftse Mib si è lasciato alle spalle una delle settimane peggiori degli ultimi tempi con un bilancio decisamente pesante. Come è cambiato lo scenario del mercato e quali sono le attese nel breve?
Zampata ribassista dell’orso sulla borsa, dove soprattutto il grafico settimanale e in parte mensile, chiaramente ribassisti, hanno fatto adeguare quello giornaliero, che era l’unico a dare indicazioni di possibili rialzi, al momento svaniti come neve sciolta dal sole invernale.
Infatti la mancata rottura dei 20195 e il cedimento dei supporti di 19400 e 19mila, ora diventati correttamente resistenze, ha portato ad una accelerazione poco sopra 18500 al cui cedimento seguirà un nuovo test dei minimi di periodo tra 18mila e soprattutto 17700-17555 punti.
Al superamento delle prime resistenze di cui sopra potremo assistere ad una ripresa verso 19600-19900 circa, ma solo sopra 20200 potremo parlare di un nuovo tentativo di inversione rialzista verso i livelli spartiacque tra 20500 e la media giornaliera a 200 periodo a 20615 circa.
Venerdì scorso Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Banca Popolare di Milano hanno registrato la peggiore performance nel settore bancario. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?
Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha effettuato anch’essa, come la stragrande maggioranza delle sorelle bancarie, una discesa libera che poi si è tramutata in slavina, sino alla valanga sul minimo relativo a 2.80 di luglio 2012. Sulla tenuta di tale livello ha effettuato una forte inversione rialzista, con massimo relativo poco sopra 8.86 euro e attuale nuova discesa tra 4.904 e 5.10 euro. Entrare con una quota sopra 6.10 e 6.40 da accumulare a 5.65 e 5.25 con stop sotto 4.90 e profitto a 7.25-8 euro.
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Banca Popolare Milano come la maggior parte delle sorelle bancarie è caduta dalle stelle alle stalle del prezzo centesimale in stile “titolo della bolla tecnologica del 2000”. Sulla tenuta di 0.26 a luglio 2013 ha quasi triplicato il suo valore con massimo relativo a 0.737 euro e attuale fase laterale ribassista a 0.60-0.52 circa. Entrare con una quota sopra 0.61 euro, da accumulare a 0.57 e 0.52 con stop sotto 0.46 e profitto a 0.725-0.80 euro.
Prima del week-end Moncler è riuscito a scampare le vendite, mentre nello stesso settore è finito stretto nella morsa dei ribassisti Yoox. Consiglierebbe di acquistare questi due titoli sui livelli attuali?
Moncler è una doppia matricola, sia come recente debutto nel listino sia come recente entrata nell’Ftse Mib 40 e finora non ha dato molte soddisfazioni ai cassettisti, investitori di lungo periodo, mentre ne ha date a chi le ha liquidate dopo il primo balzo in avanti. Infatti dopo il collocamento ed il debutto a 14.40 euro in un paio di settimane scarse ha toccato il massimo di 16.60 euro, per poi scendere al minimo storico di 10.01 con rimbalzo tecnico a 11.98 e nuova attuale fase critica in area 10.45-10.70 circa. Entrare con una quota sopra 11.50 e 12 da accumulare a 11.10-10.60 con stop sotto 10 euro e profitto a 13.75-15 euro.
Yoox è un esempio da libro sul trading di trend rialzista esplosivo, che ha settuplicato il proprio valore, seguito da una relativamente rapida caduta “degli dei” in corso di ripresa. Infatti dopo una volata sui 35 euro di inizio 2014 è iniziata la recente profonda fase ribassista a 20 e 14 euro, con tentativo di inversione rialzista verso 19.86 euro e attuale correzione a 17.70 euro. Entrare sopra 20 e 21.50 euro con una quota da accumulare a 18 e 16.20 con stop totale sotto 14-13.80 e profitto a 24-26.25 euro.
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In ottica difensiva suggerirebbe di puntare su due temi come Snam e Terna? Quali strategie operative ci può indicare per questi due titoli?
Snam è ancora più di Terna un titolo che in giornate di borsa negativa causa bancari può rimanere anche addirittura positiva, come lo è da lungo termine, quindi da annoverare nel famoso portafoglio difensivo. Nonostante ciò, come tutti i titoli del mondo, una volta toccato il massimo storico a 4.308 nel lontano 2011 ha effettuato una pesante correzione, con ripartenza su tenuta di 3.06 ed attuale nuova gamba ribassista, dopo il recente nuovo massimo a 4.578 euro, verso 3.76-3.95 circa. Entrare con una quota sopra 4.165 e 4.275 da accumulare a 4 euro, con stop sotto 3.70 euro e profit a 4.975-5.25 euro su nuovi massimi inesplorati.
Terna può essere senz’altro inserito in un portafoglio moderatamente difensivo per bilanciare quei birichini di titoli bancari; ha in effetti un trend di lungo termine positivo ed un rapporto rischio rendimento medio basso per un titolo azionario. Abbiamo assistito al recente doppio massimo decrescente 4.14-4.104 che ha causato l’attuale fase correttiva verso 3.70 circa. Entrare con una quota sopra 3.86 e 3.90 da accumulare a 3.77-3.73 con stop sotto 3.58 euro e profitto da seguire su nuovi massimi inesplorati tra 4.65 e 5 circa.
In caso di recuperi del mercato, quali sono i titoli che potrebbero fare meglio nel breve? A quali consiglia di guardare ora?
Monitoriamo con attenzione: INTESA S. PAOLO, UNIPOLSAI, WORLD DUTY FREE.
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WANTED
Forumer storico
domani sento che rimbalza ma non si vede più fin che livello
Ragionevole, concordo.
Gli yankee hanno reagito violentemente non appena
hanno toccato la mm100.
C'è un fuori bolly da paura.
Vediamo che fanno in close, intanto faccio un pò di guerra
Tratty
new member M.F.S.M.
Ultima modifica:
Tratty
new member M.F.S.M.
dondiego49
Forumer storico
Petrolio in picchiata, cosa cambia per chi investe: su cosa puntare e su cosa invece no
Con la complicità della "manina" dell'Arabia Saudita, il petrolio continua la sua picchiata, ed ha appena ritoccato i minimi dal 2009: il barile ora costa 67,53 dollari sul mercato Usa e 63,72 su quello americano. Obiettivo degli sceicchi - per ora raggiunto - è quello di tagliare fuori dal mercato Washington: con un costo del barile al di sotto dei 70 dollari, lo shale Usa non è più competitivo. Ma la corsa al ribasso dell'oro nero come può influire nelle nostre vite? Per prima una considerazione: il prezzo della benzina, per una serie di fattori, non è destinato a scendere se non di qualche centesimo (così come è già sceso nelle ultime settimane). Gli scenari, però, sono ben più complessi, anche perché come spiega ad Affaritaliani.it Mario Spreafico, direttore investimenti di Schroders, "un prezzo del petrolio a 50 dollari potrebbe accadere presto".
Blue chips - Una circostanza che, in campo macroeconomico, per la direttrice del Fmi, Christine Lagarde, "è una buona notizia per l'economia mondiale". Per la Lagarde, questa situazione, aiuterà la ripresa dell'economia Usa e di molti altri Paesi, "in un momento in cui il mondo è alle prese con un problema di crescita troppo lenta". Ma, per esempio, per un investitore che cosa può cambiare? Una chiave interpretativa la offre sempre Spreafico, che spiega: "Nel breve periodo, i Paesi dell'Eurozona e in particolare l'Italia potranno beneficiarsi di questa situazione. Quindi, petroliferi a parte, sono gettonabili tutti i titoli azionari del Footsie Mib", il principale paniere azionario italiano. E ancora, Spreafico spiega che "in tutta Europa guarderei in generale ai (settori, ndr) ciclici. Mentre sarei un poco più cauto ad investire sui paesi emergenti".
Pro e contro - Il presupposto è che la debolezza dei prezzi del petrolio riduce l'onere dei costi delle importazioni, e questo in Italia come in Europa o in tutti i Paesi emergenti. In linea teorica, il calo del prezzo del barile dovrebbe favorire quelle riforme economiche indirizzate alla ripresa dei consumi interni. In quest'ottica, gli investimenti più appetibili potrebbero invece rivelarsi proprio quelli relativi ai paesi emergenti, in particolare quelli nell'Apac (Asia-Pacifico), una regione destinata ad assumere un ruolo dominante per via della sua dipendenza dalle importazioni. Rimanendo invece nel nostro orticello, in Italia insomma, gli analisti suggeriscono di investire in una selezione di società dei settori industriali, che così come nei Paesi emergenti dovrebbero trarre vantaggio dalla flessione dei costi. Il calo del costo del petrolio, di contro, dovrebbe penalizzare le forme di energia alternativa nel breve-medio periodo, e dunque anche gli investimenti ad essa legati.
Con la complicità della "manina" dell'Arabia Saudita, il petrolio continua la sua picchiata, ed ha appena ritoccato i minimi dal 2009: il barile ora costa 67,53 dollari sul mercato Usa e 63,72 su quello americano. Obiettivo degli sceicchi - per ora raggiunto - è quello di tagliare fuori dal mercato Washington: con un costo del barile al di sotto dei 70 dollari, lo shale Usa non è più competitivo. Ma la corsa al ribasso dell'oro nero come può influire nelle nostre vite? Per prima una considerazione: il prezzo della benzina, per una serie di fattori, non è destinato a scendere se non di qualche centesimo (così come è già sceso nelle ultime settimane). Gli scenari, però, sono ben più complessi, anche perché come spiega ad Affaritaliani.it Mario Spreafico, direttore investimenti di Schroders, "un prezzo del petrolio a 50 dollari potrebbe accadere presto".
Blue chips - Una circostanza che, in campo macroeconomico, per la direttrice del Fmi, Christine Lagarde, "è una buona notizia per l'economia mondiale". Per la Lagarde, questa situazione, aiuterà la ripresa dell'economia Usa e di molti altri Paesi, "in un momento in cui il mondo è alle prese con un problema di crescita troppo lenta". Ma, per esempio, per un investitore che cosa può cambiare? Una chiave interpretativa la offre sempre Spreafico, che spiega: "Nel breve periodo, i Paesi dell'Eurozona e in particolare l'Italia potranno beneficiarsi di questa situazione. Quindi, petroliferi a parte, sono gettonabili tutti i titoli azionari del Footsie Mib", il principale paniere azionario italiano. E ancora, Spreafico spiega che "in tutta Europa guarderei in generale ai (settori, ndr) ciclici. Mentre sarei un poco più cauto ad investire sui paesi emergenti".
Pro e contro - Il presupposto è che la debolezza dei prezzi del petrolio riduce l'onere dei costi delle importazioni, e questo in Italia come in Europa o in tutti i Paesi emergenti. In linea teorica, il calo del prezzo del barile dovrebbe favorire quelle riforme economiche indirizzate alla ripresa dei consumi interni. In quest'ottica, gli investimenti più appetibili potrebbero invece rivelarsi proprio quelli relativi ai paesi emergenti, in particolare quelli nell'Apac (Asia-Pacifico), una regione destinata ad assumere un ruolo dominante per via della sua dipendenza dalle importazioni. Rimanendo invece nel nostro orticello, in Italia insomma, gli analisti suggeriscono di investire in una selezione di società dei settori industriali, che così come nei Paesi emergenti dovrebbero trarre vantaggio dalla flessione dei costi. Il calo del costo del petrolio, di contro, dovrebbe penalizzare le forme di energia alternativa nel breve-medio periodo, e dunque anche gli investimenti ad essa legati.
