FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (6 lettori)

dondiego49

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buon giorno  altra posibbilita _n.jpg
 

dondiego49

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prezzo di riferimento dovuto allo stacco viene quantificato in un -1,5%
.... nelle opzioni il prezzo di riferimento è 21,286,6100 a -280 punti. era questo che mi è sfuggito venerdì :nnoo:
 

dondiego49

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Guardando che il Gain era alto o chiuso meta del mio leva 7 rimastomi venerdì ,ora è leggermente più alto ,ma ero tropo stressato nel non capire il valore del Mib dopo chiusura ,come si dice meglio un uovo oggi etc.


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dondiego49

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Dal nostro corrispondente

Jean Claude Juncker (Afp)
  • Bail-in, l’Italia chiede la modifica della retroattività
    Finestra Bce tra poco si chiude
    A Bruxelles c’è l’evidente sensazione che la Banca centrale europea non continuerà indefinitamente la politica di allentamento quantitativo, che sta contribuendo a mantenere i tassi d’interesse bassi e ad allentare le pressioni del mercato sui paesi ad alto debito. La Commissione europea lascerà intendere che la finestra di opportunità per mettere mano senza eccessivi costi alle pecche del settore bancario si sta rapidamente chiudendo.

    Reintrodurre tassa prima casa su redditi alti
    L’esecutivo comunitario metterà anche l’accento sulla politica di tassazione, sottolineando la necessità di continuare a spostare l’imposizione dalla produzione ai consumi, in modo da incentivare l’occupazione. In questo contesto, tra le altre cose, la Commissione europea consiglierà di ridiscutere la recente decisione governativa di abolire la tassa sulla prima casa, suggerendo possibilmente di reintrodurla almeno per i redditi più elevati e le famiglie più abbienti.

    Ue: incertezza politica e risanamento banche pesano sulla crescita italiana
    Le altre raccomandazioni
    Sempre nelle raccomandazioni-paese, riassunte per grandi aree, Bruxelles suggerirà nuove misure per migliorare il collocamento dei disoccupati, con procedure più mirate; rendere più efficiente la giustizia civile per velocizzare i procedimenti giudiziari; aprire nuovi mercati dei servizi alla concorrenza per stimolare l'attività economica; completare la riforma dell’amministrazione pubblica per facilitare la vita quotidiana di famiglie e imprese.

    Le valutazioni sui conti
    Sul fronte dei conti pubblici, come già scritto, la Commissione ha trovato un compromesso tra risanamento del bilancio e rafforzamento della crescita (si veda Il Sole 24 Ore di mercoledì scorso). Nella sua raccomandazione, esorterà il paese a continuare sulla strada del taglio del debito, ma a differenza del passato non preciserà un obiettivo di riduzione del deficit. Solo nel documento introduttivo ricorderà che secondo le regole comunitarie la manovra per il 2018 dovrebbe essere dello 0,6% del Pil.

    Rinvio all’autunno
    Nei fatti, la decisione sposta il problema all’autunno, quando è facile prevedere nuove trattative tra Roma e Bruxelles sulla legge di bilancio per l’anno prossimo. «La manovra di aprile pari allo 0,2% del Pil, adottata dal governo Gentiloni dopo molti tira-e-molla, è stata apprezzata qui a Bruxelles ed è stata strumentale a questa soluzione compromissoria», spiega un funzionario comunitario. Grazie alla manovra, il paese non verrà sanzionato per debito eccessivo.

    Ue, via libera «di massima» alla manovrina italiana
    Il nodo degli investimenti
    Il mancato aumento degli investimenti nel 2016, promesso a suo tempo dal governo, verrà perdonato poiché l’inizio del nuovo periodo di bilancio comunitario ha rallentato il programma di spesa. Infine, sempre domani, la Commissione presenterà un rapporto sugli squilibri macroeconomici di cui è oggetto il paese, dall’elevato debito alla bassa competitività. Sarà l’occasione per una valutazione del Piano nazionale delle Riforme, che secondo le ultime informazioni è stato considerato positivamente.

    © Riproduzione riservata
 

dondiego49

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Il nome non compare mai nel bando di gara su Alitalia. Si cita genericamente Cityliner, divisione di Alitalia verso cui pende un ricorso. Ma Cityliner altri non è che la vecchia AirOne, la ex compagnia di Carlo Toto, fusa dentro Alitalia. È lui, Toto, il passeggero scomodo della ex compagnia di bandiera. L'Alitalia privata dei patrioti coraggiosi, nata dalle ceneri del crack del 2008 aveva imbarcato anche l'imprenditore concorrente abruzzese. Il fondatore di quell'AirOne che fu venduta e fusa dentro Alitalia, all'arrivo di Cai (la cordata di Roberto Colaninno & soci), proprio nello stesso anno della privatizzazione.

Ma più che un matrimonio, fu un salvataggio di AirOne, a spese della compagnia di bandiera: Toto rifilò la sua più che traballante compagnia, alla nuova Alitalia guadagnandoci almeno due volte. Perché AirOne fu pagata a caro prezzo, ben 454 milioni di euro più l'accollo di debiti finanziari per 600 milioni. Non solo: Toto si ritrovò nella doppia veste di azionista (versò 60 milioni di capitale) e fornitore della compagnia tricolore.


Alitalia e il miliardo delle banche già in fumo
Dall'Irlanda, la holding AP fleet, di proprietà di Toto, si impegnava a fornire in leasing una flotta di almeno 70 Airbus alla stessa Alitalia. Toto li acquistava con la sua scatola irlandese, per poi affittarli ad Alitalia. E a canoni, spiegano fonti al Sole 24 Ore assai elevati. La cosa, però, dura poco. Già nel 2009 Toto fa fatica a consegnare gli aerei promessi, tanto che Airbus rescinderà il contratto per inadempienza e Toto pagherà penali salate. Ma non scricchiola solo l'accordo di leasing. L'intera impalcatura di Alitalia-AirOne crolla, sotto il peso della zavorra occultata da Toto.

Nel 2010 i vertici di Alitalia scoprono violazioni: minusvalenze, attivi inesistenti e passivi non dichiarati. Toto ha lasciato un «buco» in Alitalia. Rievoca una fonte: «Si scopre che le compagnie irlandesi di Toto erano società estero-vestite, cosa che lui aveva negato». Il fisco chiede decine di milioni di euro di danno erariale. Danno che finisce sul groppone di Alitalia. Non solo: «Aeromobili e motori erano gravati da pegni; e buon ultimo Toto non rivelò nemmeno che mille precari avevano fatto causa ad AirOne». Li dovrà assumere tutti Alitalia. La compagnia chiede un indennizzo a Toto, lui resiste, nega ogni addebito. Si va in arbitrato. Siamo nel 2012. L'anno dopo Enrico Laghi, uno dei tre commissari che all'epoca era nel cda di Alitalia, stima (con perizia) che la compagnia abbia avuto un danno da 150 milioni.

E mentre Alitalia cerca di inchiodare Toto, ecco la «Mossa del Cavallo».Ingegnosa: Toto trasferisce il patrimonio, così non dovrà nulla ad Alitalia nel caso perda. Tra il 2011 e il 2013, l'imprenditore gira, con tre operazioni straordinarie, l'intero patrimonio immobiliare della Toto Holding, debitrice di Alitalia nel contenzioso, a tre sue società partecipate. Svuotata così di beni, la Toto Holding non è più aggredibile. Per Alitalia, che avanzerà una revocatoria al Tribunale di Chieti, è invece una mossa studiata a tavolino. Nelle more di questa telenovela giudiziaria, Toto soccombe in una serie di arbitrari minori per 19 milioni. C'è poi la causa fiscale delle società irlandesi, su cui la Guardia di Finanza ha contestato evasione, tra il 2002 e il 2008, per 250 milioni.


Alitalia e lo «scenario Blue Panorama»
Il Tribunale accerta debiti fiscali per 42 milioni. Paga Alitalia che si rivarrà su Toto. Toto che fa? Chiede la sospensiva. Con questa motivazione: se in un altro grado di giudizio Toto dovesse prevalere chi gli ridà i soldi dato che Alitalia forse non ci sarà più? Toto contrattacca su tutti i fronti. Deposita alla Corte di Giustizia di Londra un atto di risarcimento da 260 milioni di dollari. Ribalta l'accusa di Alitalia. Non è lui che non consegnava gli Airbus in leasing ad Alitalia, ma al contrario fu la compagnia tricolore a non volerli più rititare. Un perenne e lungo braccio di ferro come si vede con i tempi biblici della giustizia italiana. Toto avrebbe spuntato una recente vittoria. Il Tribunale di Roma un mese fa ha respinto la causa sui mille lavoratori precari.

Tra le motivazioni sulla mancata informativa di un numero così imponente di lavoratori a termine con rischio contenzioso, Alitalia a fronte «della manifesta inerzia della controparte (Toto ndr) avrebbe dovuto reiterare la richiesta o rifiutarsi.. ». La battaglia in aula tra Toto e Alitalia non finirà qui. Ora la palla scomoda passa ai commissari.

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dondiego49

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DIVIDENDI IN BORSA
In Borsa lunedì stacco cedole per 20 big: Intesa e Generali le più «generose»
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ANDAMENTO TITOLI
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FTSE MIB-1.33%

Intesa Sanpaolo-4.50%

Unipolsai-4.73%

  • FTSE MIB. Saranno venti lunedì 22 maggio le blue-chip di Piazza Affari che tratteranno ex-cedola, un’operazione che comporterà un calo tecnico dell’indice in avvio dell’1,54% (pari a 332,22 punti du Ftse Mib). Le due principali big (in termini di capitalizzazione di Borsa) che remunereranno i soci sono Intesa Sanpaolo, la quale distribuirà complessivamente 3 miliardi di euro (di cui 2,8 miliardi ai titolari di azioni ordinarie), e Assicurazioni Generali che metterà in pagamento circa 1,2 miliardi di euro (0,8 euro per azione).

    BUSINESS
  • 28 aprile 2017
Intesa conferma maxi-cedole
Quello di Ca’de Sass, rispetto alle quotazioni attuali, è anche il dividendo a maggiore rendimento (il 6,3% sulle ordinarie, e il 7% sulle risparmio) mentre presentano uno yield superiore al 5% Unipolsai, la stessa Generali e Azimut. Tra le partecipate pubbliche sarà la volta di Snam e Italgas, quest’ultima al primo stacco dallo scorporo e dalla quotazione (0,20 euro il dividendo unitario per un ammontare complessivo di circa 160 milioni), mentre è da segnalare il ritorno alla cedola di Leonardo dopo sei anni: la ex Finmeccanica pagherà 14 centesimi per azione per un monte dividendi di 80 milioni.

Fuori dal paniere del Ftse Mib, lunedì sarà giornata di stacco cedola anche per un’altra quarantina di quotate milanesi tra cui Anima, Cir, le tre tower company (EiTowers, Inwit e Rai Way), Salini Impregilo, Tod’s e Parmalat. Il prossimo appuntamento di rilievo con i dividendi di Piazza Affari sarà il 19 giugno quando altri "pesi massimi" del listino milanese staccheranno la cedola: tra questi Poste Italiane (che distribuirà 0,39 euro), Terna (0,1339) e Exor (0,35). Qui sotto il pagamento delle cedole in agenda lunedì in euro per azione.

IL PAGAMENTO DELLE CEDOLE (EURO PER AZIONE)
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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