Eurozona ancora in deflazione, Piazza Affari accelera al ribasso
di Francesca Gerosa
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Eurozona ancora in deflazione, Piazza Affari accelera al ribasso
Piazza Affari e alcune delle altre borse europee accelerano al ribasso a causa dei timori per la situazione finanziaria in cui versa la Grecia e dopo che i prezzi al consumo nell'eurozona sono diminuiti dello 0,1% a marzo su base annua. Eurostat ha quindi confermato le stime sull'inflazione pubblicate lo scorso 31 marzo. L'indice dei prezzi core, che esclude le componenti dell'energia, degli alimenti e dell'alcool, è salito dello 0,6% su base annuale in linea con il consenso e dell'1,4% mese su mese.
Si tratta del quarto mese sotto zero. Il calo dei prezzi è però inferiore a quello registrato a febbraio quando i prezzi erano scesi dello 0,3%. Nei 28 Paesi dell'Ue si registrano gli stessi dati con una deflazione dello 0,1% su base annua a marzo e una deflazione dello 0,3% a febbraio. Nella media di tutta Eurolandia il maggior contributo positivo a spingere i prezzi è arrivato da ristoranti e bar, più 0,11 punti percentuali.
Il cambio euro/dollaro si è riportato sopra 1,08 a 1,081 in quanto c'è più incertezza sull'andamento dell'economia americana dopo una serie di dati macro negativi. Ora il taglio dei tassi a metà anno è più in dubbio e c'è attesa per i dati odierni sull'inflazione Usa. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib cede lo 0,53% a 23.486 punti. In calo anche Francoforte (-0,12%) e Madrid (-0,73%) mentre resistono alle vendite Parigi (+0,09%) e Londra (+0,24%).
Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi si allarga a 134 punti, dai 129 punti della chiusura di ieri. Il rendimento sale all'1,41%. Il differenziale Bonos/Bund sale a 132 punti per un tasso dell'1,38%. Vola a 1,260 punti lo spread dei titoli greci e al 12,6% il rendimento del decennale. Il ritorno delle tensioni sui mercati del debito dei Paesi più vulnerabili dell'Eurozona è legato allo stallo della trattativa sul debito greco e alla flessione dei rendimenti dei Bund tedeschi, allo 0,073% per i decennali.
"Continua la debolezza dell'azionario a causa della tensioni sulla Grecia. Le notizie si susseguono. Oggi tengono banco le parole di Varoufakis sul fatto che la liquidità in Grecia sta finendo", ha commentato a caldo un operatore all'agenzia Mf-DowJones. "La situazione greca spinge gli investitori a vendere dopo i recenti rialzi. Mi aspetto che tale situazione di discesa possa durare per altre due settimane. Non escludo, infatti, che si possa andare a toccare i valori di marzo. L'area dei 22.200 potrebbe rappresentare, quindi, un primo livello interessante di arrivo di questo movimento", ha concluso l'esperto.
Il ministro delle Finanze italiano, Pier Carlo Padoan, ha messo in guardia sulla possibilità di un'uscita accidentale di Atene dalla zona euro e la sua controparte tedesca, Wolfgang Schaeuble, ha affermato che la decisione è nelle mani della Grecia. "I negoziati sono difficili, la liquidità sta scarseggiando quindi, sotto pressione, è più probabile che succeda un incidente", ha detto Padoan secondo il quale l'Europa è comunque molto più preparata a gestire gli shock economici che potrebbero colpire l'area a causa di un crollo finanziario di Atene.
Spetta in ogni caso ad Atene portare a termine quanto è stato concordato. "Se non vuole farlo, va bene. Ma è la Grecia a decidere quello che succederà", ha dichiarato senza giri di parole il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, parlando al G20 finanziario a Washington. L'uscita di Atene dall'Eurozona sarebbe "solo una decisione della Grecia", ha aggiunto.