FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (3 lettori)

papino58

alias IL GLADIATORE
ciao a tutti, il fibbastro oggi si è appoggiato sulla righetta blu, toccando l'area che mi aspettavo (600-620). Lunedì, america permettendo, potrebbe esserci il rimbalzo, e magari un ritorno sulla viola in area 22950......ma lo vedremo.... spero solo di potere aggiornare lunedì mattina.
Purtroppo è molto tempo che non disegno righette sui grafici, e sto cercando di rimediare cercando .....l'ispirazione:):):), infatti questo 60 è molto scarno!!:rolleyes::rolleyes::(:(

ecco il 60

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dondiego49

Forumer storico
Crollo Borse: giorno delle tre streghe e venerdì 17

Si salva solo Pirelli, Ansaldo invariato e per il resto solo vendite. Crollano i titoli bancari e quelli del risparmio gestito.

Giancarlo Marcotti 1 ora fa


Come si poteva pensare che un venerdì 17 in cui c’erano scadenze tecniche (vien detto il giorno delle tre streghe) potesse essere una seduta rialzista? Quasi quasi occorre dire che non è andata nemmeno troppo male.

Dopo una partenza in territorio positivo al termine della mattinata eravamo già scesi di circa due punti e mezzo percentuali e si poteva pensare che, dopo l’apertura di Wall Street, il nostro indice principale avrebbe potuto sprofondare … invece … siamo andati avanti così fino alla fine della seduta.

Certamente la Grecia fa paura ed i nostri titoli bancari, per questo, subiscono pesanti vendite, ma effettivamente uno storno era nell’aria ormai troppi operatori parlavano apertamente di “ritracciamento salutare”.

Ancor peggio è andata a Francoforte (-2,6%), mentre Parigi (-1,5%) ed ancor più Londra (-0,9%), come già era accaduto ieri, limitano maggiormente le perdite.

Sul nostro Ftse Mib (-2,40%) un solo titolo in guadagno, Pirelli (+0,20%) ed uno invariato, Ansaldo STS, per il resto solo ribassi che, come detto, hanno colpito in particolare il settore finanziario.

Molto male il risparmio gestito, maglia nera ad Azimut (-4,61%) tornato sui 26 euro e Mediolanum (-3,30%) sceso a 7,5 euro.

Ma come detto è stato il comparto bancario a determinare il ribasso del nostro indice: Banca MPS (-4,56%), Bper (-4,19%), Ubi Banca (-4,00%), Intesa Sanpaolo (-3,68%), BpM (-3,61%), Unicredit (-3,54%), Mediobanca (-3,12%) e Banco Popolare (-2,73%).

Han lasciato sul terreno oltre tre punti percentuali anche UnipolSai (-3,85%), Prysmian (-3,72%), Stmicroelectronics (-3,57%), Mediaset (-3,23%) ed A2A (-3,00%).

Insomma questi 24.000 punti al nostro indice di riferimento non hanno portato fortuna, perdere 1.000 punti in due giorni non capita spesso, e la prossima settimana sarà così molto importante.
L’ottava si è chiusa con un bilancio pesante, ma non disastroso (-3,49%), qualcuno però ritiene che scatteranno ulteriori prese di profitto, almeno nelle prossime sedute, quindi il consiglio che come sempre mi sento di dare è quello di essere molto cauti.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro
 

CorvoTorvo

La vita è altrove...
Buonasera
aspettavo questo storno da giorni, ma come al solito sono entrato troppo presto ed ora tocca soffrire....:wall::wall:

Già :rolleyes:
Io sono uscito dal long mercoledì con 2/3 dell'investimento. Mi è rimasto un terzo che pensavo di poter rivendere più alto, e invece di nuovo ha invertito direzione. Stamani ho coperto la posizione con dei certificati short x7 e, ho potuto rimediare un poco al loss accumulato. Vediamo settimana prossima cosa ci riserva il mercato. Intanto buon Week End a tutti! :ciao:
 

WANTED

Forumer storico
Buongiorno...........guardavo la probabilità dei 21500
che diceva Gill.......mi sembrano molti,forse troppi come discesa.
Andrebbe quasi a chiudere ( mancherebbero solo circa 200 punti ) il GAP.

Ps: guarda guarda la Papino trend trateggiata gialla.
Le altre le avevo cancellate, in quanto avevano già dato e ormai lontane.
 

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WANTED

Forumer storico
Però rivaluto la mia terza ipotesi......
alias il TOUCH DOWN 3.

Quello , come già detto la prima volta potrebbe essere l'utlimo baluardo per una bella finta.
Inserendo il ritraccio di Fibonacci, da qualsiasi punto si vada a prendere
un riferimento .........si finisce a quel livello, 50 punti più o meno.:rolleyes::mmmm:
 

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gilles1

Forumer storico
DOVE CHIUDIAMO L'ANNO ?

lo spunto viene dalla bella discussione di Aldrin

ora diventa il difficile, facciamo le nostre previsioni sul MIB
i ciclisti vengono sempre criticati per essere bravi nel predire...il passato
ma non altrettanto nel...predire il futuro

dove siamo?
il nostro meraviglioso T+3 quando si decide a chiudere?

io dico che è iniziato il 16 dicembre ma accetto ipotesi più convincenti

ora posto solo 1 grafico mensile e sottolineo:

- la candela in formazione, non bella se non cambiano qualcosa

- la salita da minimi di inizio anno del 33%
da 1 gennaio 2015 è del 26%

- il MACD

come chiudiamo l'anno?

vediamo qualche anno con segno positivo:

2004
apre a 26.800
chiude a 30.900
+ 14,9%


2005
apre a 30.900
chiude a 35.700
+16,18%

2006
apre a 35.700
chiude a 41.400
+13,16%

2009
apre a 19.800
chiude a 23240
+17,33%

2013
apre a 16580
chiude a 19.090
+21,10%

e dintorni

2015
apre a 19.156
chiude a...
 

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Forumer storico
Ciao Gill.
Io, nonostante sia amante dello short, penso che entro la fine del 2015 avremo chiuso almeno il gap.......sopra.
 

dondiego49

Forumer storico
Piazza Affari: a rischio nuovi ribassi. Le strategie da seguire

19/04/2015 08:00
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L’ultima seduta della scorsa settimana è stata archiviata tutta in discesa dalle Borse europee che si sono presentate al close precedute dal segno meno, in una giornata caratterizzata dalle vendite nel corso della quale Wall Street non è riuscita ad offrire alcun sostegno. Il Ftse100 si è difeso meglio degli altri con un ribasso dello 0,93%, mentre il Cac40 e il Dax30 sono scesi rispettivamente dell’1,55% e del 2,58%.

Area 23.000 è un livello spartiacque per il Ftse Mib

Conclusione molto negativa anche a Piazza Affari dove il Ftse Mib si è fermato a 23.044 punti, con un affondo del 2,4%, dopo aver toccato nell’intraday un massimo a 23.780 e un minimo a 23.010 punti. In rosso anche il bilancio settimanale visto che nelle ultime cinque sedute l’indice delle blue chips ha lasciato sul parterre il 3,49% rispetto al close del venerdì precedente.


In avvio di settimana l’indice ha cercato di sfondare la soglia dei 24.000 punti, scendendo al di sotto dei 23.700 punti, salvo poi tentare nuovamente un attacco all’area dei 24.000, da cui però è stato nuovamente respinto, con una brusca accelerazione ribassista che nelle ultime due giornate ha riportato i corso a ridosso di area 23.000.

La soglia dei 24.000 punti si è rivelata una resistenza ostica da superare e la tenuta della stessa ha fatto scattare copiose prese di beneficio. Il movimento delle ultime giornate è infatti da inquadrare in quest’ottica visto che non siamo in presenza di un’inversione di tendenza. La struttura del mercato si conferma rialzista, ma nel breve non saranno da escludere ulteriori ripiegamenti e in questa direzione la rottura dei 23.000 punti costringerà a spostare l’attenzione sul supporto dei 22.800/22.700 prima e in seguito su quello dei 22.500.

Con il cedimento di questo sostegno l’indice potrebbe avviare una fase correttiva più ampia in direzione dei 22.000 punti, con eventuali estensioni ribassiste fin verso i 21.800 punti nella peggiore delle ipotesi.
Se il Ftse Mib riuscirà a mantenersi al di sopra dei 23.000/22.800 punti si potrebbe assistere ad un tentativo di recupero che troverà un primo ostacolo in area 23.300/23.500.
Con lo sfondamento di questo livello ci sarà spazio per ulteriori apprezzamenti in direzione dei 23.800 prima e dei 24.000 punti in un secondo momento, ma sarà solo con la rottura di quest’ultimo livello che si avrà una ripresa del trend rialzista di breve interrotto nelle ultime sedute.
Il consiglio è di rimanere alla finestra almeno in avvio della prossima settimana in attesa di capire quali saranno le reali intenzioni del mercato ed impostare così di conseguenza una valida strategia.


I market movers da seguire in avvio di settimana

Per la prima seduta della prossima settimana non sono previsti dati macro di rilievo in America dove sarà diffuso solo l’indice Chicago Fed relativo all’attività nazionale.
Sul versante societario prima dell’avvio degli scambi a Wall Street saranno resi noti i risultati trimestrali di Halliburton, per i quali si prevede un utile per azione di 0,37 dollari, ma sarà diffusa anche la trimestrale di Morgan Stanley che per non deludere le attese dovrà centrare l’obiettivo di un eps pari a 0,78 dollari.

A mercati chiusi l’attenzione si sposterà sui conti di IBM per i quali si prevede un utile per azione di 2,82 dollari.
In Europa il focus sarà sulla Germania dove si conoscerà il dato relativo ai prezzi alla produzione che a marzo dovrebbero mostrare una variazione positiva delo 0,2% rispetto allo 0,1% precedente.

I titoli e i temi da monitorare a Piazza Affari

A Piazza Affari si segnala lo stacco del dividendo di CNH Industrial (0,2 euro), Mediolanum (0,12 euro) e Prysmian (0,42 euro). Giorno di stacco cedola anche per alcune società a minore capitalizzazione e si tratta di: Autostrade Meridionali (0,4 euro), De Longhi (0,41 euro), Moleskine (0,033 euro), Piaggio (0,072 euro) e Recordati (0,24 euro).
Lunedì saranno diffusi i risultati del primo trimestre di quest’anno di Sogefi e in calendario troviamo le assemblee di Sogefi e Tech-Value per l’approvazione dei dati di bilancio dell’ultimo esercizio.
Fonte: News Trend Online
Canale: Primo Piano
Servizio: Primo PianoGrafici: Cac 40, Cnh Industrial, De'longhi, Ft-se 100, Ftse Mib, Mediolanum, Moleskine, Morgan Stanley, Piaggio, Prysmian, Recordati Ord, Sogefi, Tech-valueTagged: Analisi Tecnica, Borsa, Economia, Supporti E ResistenzeTraderpedia: Piazza Affari
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, Wall Street
 

dondiego49

Forumer storico
La Grecia ha solo 2 miliardi. Ha più soldi Berlusconi

18/04/2015 08:00
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Borse giù, spread su e mentre Piazza Affari crolla al 2,4%, Atene, nocciolo di un vero e proprio reattore nucleare nel cuore del Vecchio Continente, se la cava paradossalmente con un -3%.
Piazza Affari

Lontana ormai la soglia dei 24 mila punti, Milano adesso sta combattendo contro la soglia dei 23mila.
Dall’altra parte, la Grecia che invece conta i soldi, non oltre due miliardi. Pochi, pochissimi, troppo pochi per riuscire a mandare avanti uno stato e, contemporaneamente permettersi il lusso anche di pagare i troppi debitori, alcuni dei quali non accettano dilazioni, come appunto il FMI il quale, però si è reso responsabile di un palese errore ai danni proprio della Grecia: le stime sul Pil pubblicate nemmeno 4 giorni fa, nel World Economic Outlook (Weo) si sono rivelate irrealistiche per ammissione degli stessi vertici del Fondo: cifre alla mano si parlava di un favoloso 2,7% nel 2015 e un altrettanto stellare 3,7% nel 2016.

Cifre che, considerando la situazione economica e finanziaria della nazione non avrebbero potuto essere realizzate mai.
Quello che resta di una nazione

Niente soldi per Atene in tempi brevi, nessun accordo per maggio, la prospettiva di un aumento dell’ammontare dei pagamenti e nessun famigerato piano B per un eventuale default controllato, ovvero, come aveva dichiarato la stampa tedesca qualche giorno fa, una possibile via di uscita offerta dalla Bce ad Atene.

Intanto la paura si diffonde e, quasi con un che di scaramantico, il ministro italiano dell’economia Pier Carlo Padoan ha dichiarato, quasi come rassicurazione su quanto adesso potrebbe accadere, che
“L'Italia si sta rafforzando, i tassi di interesse sui titoli di stato sono ai minimi e siamo molto ben protetti da qualsiasi shock che potrebbe arrivare”
Inutile dire che il riferimento era ed è chiaro tuttora.

Anche se, c’è da specificarlo, lo stesso ministro ha sottolineato come tutto quanto sia dovuto anche alla strategia adottata, da parte del governo, per una serie di riforme strutturali tra qui anche il Def.
L'assurdo della politica

Tornando al fronte greco, quello che sembra stia succedendo sia quanto alla fine non avrebbe mai dovuto succedere e cioè una serie di interminabili incontri, promesse, discussioni, scadenze non rispettate e puntualmente rimandate a nuova data, con il solo, unico effettivo risultato tangibile, di rendere quella che avrebbe dovuto essere un’emergenza da affrontare subito, come una sorta di lenta agonia che ormai non fa più nemmeno notizia agli occhi dell’opinione pubblica.


A risultare ancora più particolare è il fatto che tutte le crisi peggiori e i pericoli di default continuati, si sono verificati dopo l’entrata in scena del governo di Alexis Tsipras, il quale, vista la sua natura euroscettica, avrebbe dovuto creare le premesse per una soluzione rapida anche se non indolore.

Invece proprio l’esecutivo ellenico ha dato il via ad una lenta agonia che rappresenta più che altro una questua a tutte le porte delle diplomazie internazionali e che vede Varoufakis, come anche Tsipras, fare il giro delle cancellerie come fossero le chiese di una processione. Anche se giunti a questo punto il miracolo è il solo che potrebbe salvare la situazione.
Fonte: News Trend Online
Canale: Primo Piano
Servizio: Primo PianoGrafici: Bca Pop Emil RomagnaTagged: Economia, GreciaTraderpedia: Interesse
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