FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (14 lettori)

[CorvoTorvo]

Ciao don vi saluto da Varese ho preso 1500 intesa a 3,044, quante persone ti seguono chissà

 

[dondiego49]

mi sa che son troppi il massimo che o visto qui una trentina

 

[dondiego49]

o deciso che a 22,500 chiudo tutto il leva 7 domani si vedrà

 

[dondiego49]

o deciso che a 22,500 chiudo tutto il leva 7 domani si vedrà

si e incastrata qui sotto a un supporto 22,440 e la resistenza sta a 22,500

 

[dondiego49]

si e incastrata qui sotto a un supporto 22,440 e la resistenza sta a 22,500

supporto sfondato prossimo 22,400

 

[Tratty]

stasera parla Draghi ....... non cè da fidarsi

 

[dondiego49]

stasera parla Draghi ....... non cè da fidarsi

mi e rimasto un loto e mezzo oggi o attivato artiglieria pesante quando o visto quel minimo e stoc scarico portato a casa quasi una settimana di lavoro oggi
:yeah:

 

[dondiego49]

stasera parla Draghi ....... non cè da fidarsi

Studio Bce: gli stimoli funzionano, il Qe aiuta famiglie e imprese

dal nostro corrispondente Alessandro Merli3 novembre 2015
In questo articolo

Mario Draghi (Reuters)


FRANCOFORTE - A un mese esatto dal consiglio del 3 dicembre, quando i mercati finanziari si aspettano che la Banca centrale europea rafforzi lo stimolo monetario per far risalire l'inflazione e rilanciare la crescita nell'eurozona, la Bce ha pubblicato uno studio in cui i due principali strumenti utilizzati finora, i prestiti a lungo termine alle banche e l'acquisto di titoli, vengono promossi a pieni voti.

L'analisi, condotta dagli economisti della banca e avallata dal comitato esecutivo, presieduto da Mario Draghi, evidenzia il miglioramento nelle condizioni e nei volumi del credito all'economia reale per effetto delle misure «non convenzionali» adottate nell'ultimo anno e mezzo dall'istituto di Francoforte, miglioramento che dovrebbe fornire una spinta all'attività. Emerge tra l'altro che le cosiddette Tltro, i finanziamenti a lungo termine alle banche mirati alla concessione di credito all'economia reale, hanno generato finora 100 miliardi di euro di nuovi prestiti al settore privato.
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Lo studio non esamina però gli effetti sulla crescita e sull'inflazione: è su quest'ultima che si concentra il mandato della Bce e, per il momento, le politiche attuate non sembrano aver avuto un impatto significativo. L'ultimo dato segnala un'inflazione a zero, mentre l'obiettivo della Bce è di avvicinarsi al 2%. È probabile anzi che, alla prossima riunione di dicembre, lo staff della banca riveda al ribasso le sue previsioni per l'inflazione 2017, che a settembre erano dell'1,7%: secondo la maggior parte degli osservatori di mercato questo dovrebbe indurre il consiglio all'azione, che potrebbe comprendere, oltre a maggiori e più prolungati acquisti di titoli, anche un ulteriore taglio del tasso d'interesse, già oggi negativo, sui depositi delle banche presso la Bce.
Nell'intervista al Sole 24 Ore, pubblicata sabato scorso, Draghi ha sostenuto che la banca «intraprenderà tutte le azioni necessarie» se il consiglio valuterà che l'obiettivo sia a rischio. Il taglio del tasso sui depositi dovrebbe a sua volta influire sulla destinazione della liquidità delle banche, che, a rendimenti negativi, viene penalizzata dal «parcheggio» presso la Bce. Dovrebbe inoltre contribuire al deprezzamento dell'euro, fungendo quindi da stimolo all'economia anche attraverso il cambio.

Non è ancora chiaro se le modifiche al Qe e il taglio dei tassi verranno messi in atto contemporaneamente. I comitati tecnici della Bce sono al lavoro su tutte le opzioni.
Nelle prime 5 Tltro (le altre tre sono previste entro giugno 2016), le banche hanno ottenuto finanziamenti a tassi bassissimi per poco meno di 400 miliardi di euro. Li hanno utilizzati sia sul fronte della raccolta, sostituendo prestiti a più breve scadenza dalla Bce stessa (i cui termini sono passati inmedia da 180 a 800 giorni) o fondi più costosi, come l'interbancario o le obbligazioni, sia sul lato degli impieghi destinando finora circa 100 miliardi di euro ai prestiti a imprese e famiglie. Questa tendenza dovrebbe proseguire, secondo la Bce, ora che molte banche hanno portato avanti il processo di deleveraging seguito alla crisi.
Finora, l'aumento del credito è avvenuto soprattutto nei Paesi che non erano stati investiti direttamente dalla crisi, come la Germania. In base ai termini delle Tltro, le banche devono restituire i fondi alla Bce dopo due anni se non ne avranno fatto uso per concedere prestiti all'economia reale. È probabile tuttavia, anche per effetto del lancio del Qe, l'acquisto di titoli pubblici da parte della Bce, che le banche facciano minor ricorso alle prossime Tltro.
Lo studio rileva anche che le misure adottate hanno consentito di sbloccare la trasmissione della politica monetaria: nella fase più acuta della crisi, il taglio dei tassi d'interesse ufficiali da parte della Bce non si trasmetteva all'economia, soprattutto nei Paesi in difficoltà, come Italia e Spagna, in quanto il canale bancario era bloccato. Ora, il anche il costo del credito si è ridotto, di circa 150 punti base dal giugno 2014, quando sono state introdotte le nuove misure, in linea con il taglio dei tassi ufficiali, anche nei Paesi sotto stress. Le banche che hanno partecipato alle Tltro sono quelle che hanno ridotto di più i tassi praticati alla clientela, osserva il rapporto, e soprattutto nei Paesi “vulnerabili”.
L'acquisto di titoli da parte della Bce, che ha compresso i rendimenti sui titoli di Stato, si è a sua volta riflesso su condizioni migliori dei prestiti, secondo il sondaggio sui prestiti bancari condotto trimestralmente dall'istituto di Francoforte. In Paesi come Italia e Spagna, per effetto del Qe, si è inoltre ridotto l'incentivo per le banche ad acquistare titoli pubblici invece di estendere credito all'economia reale.

 

[dondiego49]

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[dondiego49]

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