FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (5 lettori)

dondiego49

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siamo inchiodati qui vedo ...


questa mattina mi anno dato altro loto 7,08 anche se a fato 6,89 :cool: ora serve a me 7,59 non ero presente purtroppo a fato 7,80 ma non o potuto operare
 

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dondiego49

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Bce: "Rischi su inflazione e ripresa, pronti ad agire sul Qe"

Il bollettino economico di Francoforte ribadisce quanto affermato da Draghi al termine della riunione di fine ottobre: la crisi dei mercati emergenti indebolisce la ripresa Ue, sostenuta dalla domanda interna. Bce pronta a rivedere gli stimoli dopo l'analisi delle indicazioni macro dello staff
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05 novembre 2015
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Il governatore Mario Draghi, in sella da quattro anni (afp) MILANO - La Bce riconosce i rischi sulla ripresa economica del Vecchio continente, che è attualmente sostenuta dalla domanda interna in ragione del rallentamento dei mercati emergenti, ma torna anche a sottolineare di esser pronta a fare quanto necessario (cioè ampliare o modificare in senso espansivo il Quantitative easing) se i dati in possesso dello staff di economisti di Francoforte indicheranno, alla prossima riunione di dicembre, che il target di un'inflazione vicina al 2% nel medio periodo è ancora troppo lontano. Ad accentuare il problema nel raggiungere l'obiettivo, nonostante Mario Draghi abbia già dispiegato molti strumenti - convenzionali e non - per spingere i prezzi, c'è il calo del petrolio.

Lo stesso governatore è oggi impegnato in Italia, ospite dell'Università Cattolica di Milano per l'inaugurazione dell'anno accademico. Proprio pensando alla Penisola, dalla Bce arriva un monito - già anticipato in una pubblicazione di parte del bollettino dei giorni scorsi - sulla flessibilità concessa dalla Commissione Ue che consente all'Italia ed altri di fare più deficit: secondo Francoforte questa "deve essere utilizzata con cautela per preservare la sostenibilità di bilancio" e "rischia di essere controproducente" rendendo il pareggio di bilancio un "obiettivo che si sposta nel tempo".

Venendo al Bollettino economico di ottobre pubblicato oggi, nel testo si legge che "l'attività economica mondiale è rimasta moderata nel terzo trimestre del 2015, con notevoli divergenze tra le principali economie. La crescita sembra aver perso slancio negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dopo il rafforzamento dell'attività economica osservato nel secondo trimestre, e ha continuato a evidenziare un ritmo relativamente modesto in Giappone. In Cina i dati per il terzo trimestre restano coerenti con un graduale rallentamento dell'economia. Quanto ai paesi emergenti, il passato calo dei prezzi delle materie prime ha indotto un andamento divergente della crescita tra importatori ed esportatori di tali prodotti. L'interscambio internazionale rimane debole, mentre l'inflazione complessiva a livello mondiale si è stabilizzata su valori contenuti negli ultimi mesi".

Dopo aver riconosciuto la volatilità dei mercati finanziari dell'Eurozona, la Bce sottolinea che "pur a fronte di un contesto esterno meno favorevole, procede la ripresa economica dell'area dell'euro, sempre più sorretta da fattori interni, in particolare dai consumi privati". In prospettiva, "la ripresa economica dovrebbe continuare, benché attenuata da una domanda esterna più debole delle attese. La domanda interna dovrebbe essere ulteriormente sostenuta dalle misure di politica monetaria della Bce e dal loro impatto favorevole sulle condizioni finanziarie, nonché dai progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali. Inoltre, il calo dei prezzi del petrolio dovrebbe corroborare il reddito disponibile reale delle famiglie e la redditivitàdelle imprese, fornendo sostegno ai consumi privati e agli investimenti. Nondimeno, i rischi per le prospettive di crescita dell'area dell'euro restano orientati verso il basso, riflettendo in particolare una maggiore incertezza riguardo all'evoluzione delle economie emergenti, potenzialmente in grado di esercitare ulteriori effetti sulla crescita mondiale e sulla domanda esterna di esportazioni dell'area dell'euro".

Se i chiari di luna dei mercati potrebbero impattare sulla domanda interna, l'inflazione resta il vero cruccio: "In seguito alla diminuzione dei corsi energetici, l'inflazione complessiva è tornata interritorio negativo a settembre, collocandosi al - 0,1 per cento". E ancora: "Secondo le previsioni, salirebbe ancora nel corso del 2016 e del 2017, sostenuta dall'atteso recupero dell'economia, dalla trasmissione di precedenti cali del tasso di cambio dell'euro e dall'ipotesi, incorporata nei contratti future, di corsi petroliferi lievemente più elevati nei prossimi anni. Tuttavia, vi sono rischi, derivanti dalle prospettive economiche e dagli andamenti dei mercati finanziari e delle materie prime, che potrebbero ulteriormente rallentare la ripresa graduale dell'inflazione verso livelli più prossimi al 2 per cento".

Se la dinamica del credito continua a segnalare leggeri miglioramenti, anche per le indicazioni qualitative che arrivano dalle banche, resta dunque da verificare come comportarsi in caso di mancata ripartenza dei prezzi. "Nella riunione del 22 ottobre 2015, sulla base della consueta analisi economica e monetaria e in linea con le indicazioni prospettiche (forward guidance), il Consiglio direttivo ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento della Bce. Per quanto riguarda le misure non convenzionali di politica monetaria, gli acquisti di attività procedono in maniera regolare e continuano ad avere un impatto favorevole sul costo e sulla disponibilità del credito a imprese e famiglie.

Il Consiglio direttivo ha messo in evidenza la necessità di analizzare approfonditamente l'intensità e la persistenza dei fattori che attualmente rallentano il ritorno dell'inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento nel medio periodo. I rischi per le prospettive di inflazione sono tenuti sono attenta osservazione dal Consiglio direttivo. Il grado di accomodamento monetario sarà pertanto riesaminato nella riunione di politica monetaria di dicembre, quando saranno disponibili le nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti dell'Eurosistema". Quindi la conferma da parte del Consiglio della "volontà e capacità di agire ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del proprio mandato se necessario per mantenere il grado appropriato di accomodamento monetario". In particolare ha rammentato che il piano d'acquisto di titoli anche di Stato "è dotato di flessibilità sufficente da poterne adeguare dimensioni, composizione e durata oltre ad affermare che nel frattempo gli acquisti mensili di attività per 60 miliardi di euro continueranno a essere effettuati per intero. Secondo le intenzioni, saranno condotti sino alla fine di settembre 2016, o anche dopo se necessario, e in ogni caso finché il Consiglio direttivo non riscontrerà un aggiustamento durevole dell'evoluzione dei prezzi, coerente con l'obiettivo della Bce di conseguire tassi di inflazione inferiori ma prossimi al 2 per cento nel medio termine".
 

Tratty

new member M.F.S.M.
non riescono a abbassare la pressione con le gocce ,meter ano una valvola di sfogo come sul destro ,ma quella destra funziona sollo al minimo e un po otturata da un ciste che si e creata dopo la operazione ,ma li la pressione e alta ma un po meno di quello da operare :mmmm:

DON , abbassare la pressione facilissimo

1.... poco alcol
2 .... non pensare alle donne :lol:
 

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