FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (10 lettori)

gilles1

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uscito da xbear a 8.40

ma non credo che il 50% basti

spero in rimbalzo per riprendere lo short da più in alto
 

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dondiego49

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il mercato non lo fa don, per me e una persona sera

:clap::clap::clap::bow:

giustissimo anche io sonno uno di voi :D

cerco di capire per quanto possible ,ma per il momento poso sollo dire sopra 21,250 mi farebbe piacere perché può continuare si chiude li o sopra .altrimenti sotto 21,000 apre la strada per 20,600 che e quello che da il AT come Venerdì ,stiamo attenti ,

21,710 e il mio livello di equatore ,sopra buone speranze per il long ma con calma :rolleyes:
 

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dondiego49

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Piazza Affari ancora in rosso ma diminuisce le perdite


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Piazza Affari ancora in rosso ma diminuisce le perdite
Prosegue la caduta generalizzata dei titoli di Piazza Affari partita a inizio seduta: il Ftse Mib lascia sul terreno il 2,85% (ma era arrivato a cedere oltre il 3%) dopo il crollo di Shanghai. Da segnalare solo la riammissione a quotazione dei titoli sospesi in apertura perchè non riuscivano a fare prezzo.

Sono così rientrate Fca , Ubi, Buzzi Unicem , Mediaset, Generali , Moncler , Mediaset, Yoox , Mps , Mediobanca , Mediolanum, Unicredit , continuando comunque a segnare pesanti perdite.

A tenere sono soltanto i titoli su cui si attende a breve il lancio delle Opa, ovvero Pirelli (-0,07%), Ansaldo Sts (-0,1%), World Duty Free (-0,1%) e, fuori dalle blue chip, Italcementi (-0,2%). L'avvio delle offerte pubbliche di acquisto è atteso tra l'inizio di settembre e l'autunno, con il gruppo della Bicocca in rampa di lancio dopo il passaggio della quota di riferimento ai cinesi di ChemChina e dopo che giovedì scorso è stato presentato alla Consob il documento per l'Opa.

Intanto Banca Akros ha confermato il rating buy e il prezzo obiettivo a 14,7 euro su Finmeccanica (-2,5% a 11,31 euro). Secondo indiscrezioni di stampa l'Antitrust cinese avrebbe dato il via libera alla vendita di Ansaldo Sts alla giapponese Hitachi; occorre ancora però l'approvazione delle autorità francese e americana. Gli analisti evidenziano che la notizia è positiva dal momento che "l'approvazione dell'antitrust cinese ha ritardato il processo di cessione di diversi mesi", e adesso l'ok è arrivato. Gli esperti ritengono che la vendita arriverà entro fine anno, e ricordano che è atteso un incasso dalla cessione di Sts/Breda di circa 600 milioni di euro.

Equita sim conferma invece il rating buy su Enel , con un target price di 4,8 euro per azione, dopo che la società ha avviato trattative esclusive con la ceca Eph per la cessione della partecipazione nella società slovacca Slovenske Elektrarne. Nelle settimane scorse, segnalano dalla sim milanese, erano circolate voci che la cinese Cnnc avrebbe presentato un'offerta per l'acquisto di una quota del 17%. Non è chiaro, concludono gli esperti, se Enel cederà l'intera partecipazione o in una prima fase solo una quota per deconsolidare Slovenske Elektrarne. "Riteniamo, comunque, che il disimpegno dal paese sia positivo per il gruppo, anche se avvenisse mantenendo un pacchetto di minoranza", precisano gli esperti. Enel -1,46% a 3,916 euro.


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dondiego49

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Quanto dura il temporale sui mercati


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Quanto dura il temporale sui mercati
La settimana terminata venerdì 21 agosto sarà ricordata come una delle più turbolente degli ultimi anni sui mercati finanziari. E non solo per via dei ripetuti scivoloni di varie piazze finanziarie, soprattutto asiatiche. A Tokyo il Nikkei in cinque giorni ha perso il 5,3%, scendendo ai livelli più bassi da tre mesi. Sulla sponda opposta del Mar Cinese, a Shanghai l’indice Composite sempre nell’ultima settimana ha lasciato sul terreno l’11%, portando la perdita rispetto al picco di metà giugno al 31%.

Ma questo terremoto in Estremo Oriente non poteva mancare di farsi sentire anche sulle due sponde dell’Atlantico. A Wall Street sempre nell’ultima maledetta settimana il Dow Jones ha perso il 4,4% ed è in rosso da inizio 2015, mentre in Europa l’Eurostoxx negli stessi giorni ha perso il 6,4%. Intanto il petrolio (si veda articolo a pag. 12) è sceso fino a sfiorare quota 40 dollari al barile.

Tutto questo è stato accompagnato dalla caduta di alcune valute, soprattutto quelle asiatiche più legate allo yuan, ai minimi da 17 anni. Ma anche la lira turca e il rublo sono stati travolti.

Insomma, una tempesta finanziaria a livello mondiale.

Ma se non è in corso una guerra valutaria, e non sembrano esserci segni inequivocabili di una recessione globale, visto anche che il crollo del petrolio sembra più originato dall’enorme aumento della capacità di estrazione piuttosto che dalla debolezza della domanda, che cosa ha determinato questa improvvisa allergia per gli asset più rischiosi su tutte le piazze finanziarie globali? E soprattutto come difendersi dalle zampate dell'orso?

Tutti i dettagli su MF-MilanoFinanza, in edicola da sabato anche in formato elettronico su pc e tablet iPad, Android, Amazon Kindle Fire e Windows 8.
 

dondiego49

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Le Borse europee riducono le perdite, Milano dimezza il calo a -2%

con un articolo di Rita Fatiguso24 agosto 2015


I listini europei riducono le perdite dopo un avvio in forte calo che aveva visto le principali Borse europee scendere anche del 4% a causa del tonfo dei listini asiatici. Londra cede ora il 2,27%, Francoforte l'1,96% e Madrid il 2,07%. Milano riesce a dimezzare il passivo con il Ftse Mib che fa segnare -1,96% e il Ftse All Share -2,05%. Il petrolio sotto i 40 dollari al barile penalizza Tenaris (-3,99%), ma per ora è Fca il titolo peggiore (-4,15%) pagando anche le preoccupazioni per la crisi del mercato brasiliano. Attualmente nessun titolo sul listino principale è in positivo. Fra le società a minore capitalizzazione si salvano Mailup (+3,65%), Biancamano (+3,31%) e Fila (+1,6%).

Lo spread BTp-Bund balza a 138 punti, in rialzo i rendimenti
Il clima di incertezza che pesa sulle Borse, legato ai timori relativi all'economia, pesa anche sul mercato secondario italiano con un balzo dello spread tra Btp e Bund in avvio di seduta. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il corrispondente tedesco apre la settimana balzando a 138 punti base dai 129 punti base della chiusura di venerdì, tornando ai valori di inizio luglio. In rialzo anche il rendimento all'1,93% dall'1,86% della vigilia. In netta salita anche lo spread tra Bonos spagnoli e Bund che tocca i 150 punti base dai 145 punti della chiusura di ieri con il rendimento al 2,06 dal 2,02% della vigilia.

Tokyo chiude a -4,61%
I timori sulla tenuta dei mercati finanziari e dell'economia della Cina e l'indebolimento del dollaro sullo yen, intorno a 120, affondano la Borsa di Tokyo che cede il 4,61%, vicino al minimo intraday prossimo al 5%. L'indice Nikkei brucia 895,15 punti e scende sotto quota 19.000 per la prima volta da metà marzo, fino a 18.540,68.I listini di Tokyo hanno accusato il più grande calo in oltre due anni in scia ai timori sempre più gravi sulle prospettive dell'economia globale con le difficoltà della Cina, dove le Borse continuano ad accusare tracolli pura tra i tentativi delle autorità di frenare il “panic selling”.

Il tonfo di Tokyo è il peggiore da giugno 2013 e segue il - 5,3% cumulativo della scorsa settimana: il Nikkei ha ceduto ben l'11% dai picchi del mese di giugno. Lo yen, considerato tra i “beni rifugio” più affidabili a tutela degli investimenti, continua a recuperare terreno soprattutto contro il dollaro, posizionatosi intorno a quota 120: di riflesso, soffrono i titoli delle società più orientate all'export, come Honda (-6,5%), TDK (-5,6%) e Mazda (-7,2%). Nippon Steel & Sumitomo Metal cede invece il 7,1% a causa dell'incendio che in mattinata ha danneggiato pesantemente uno dei suoi impianti vicino all'aeroporto di Tokyo Haneda. L'instabilità, tuttavia, è destinata a perdurare almeno fino a quando, secondo gli analisti, non saranno chiariti i piani della Federal Reserve sul rialzo dei tassi di interesse e il reale stato di salute dell'economia di Pechino.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

dondiego49

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occhio se inizia a andare ancora sotto 21,000 :eek::eek::eek:

il ribasso potrebbe non essere finito state attenti. oggi il rimbalzo era quasi d'obbligo visti gli indicatori...dovevano ricaricarli. ma il 20,600 fa sempre da calamita anche se sembra lontano :eeh::V
 

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