rotolo
Forumer storico
Trento.
Niente attico da ricchi nel quartiere vip delle Albere, in un condominio progettato dall’archistar Renzo Piano. Non solo Gabriele Sorrentino non aveva il milione e 200.000 mila euro necessario a riscattare l’appartamento in cui viveva con la famiglia, ma non avrebbe nemmeno pagato gli affitti degli ultimi mesi e si era fatto prestare addirittura 100 euro dal padre per la benzina del suo Suv di lusso. Per cui il rogito, tanto promesso alla moglie Sara, 44 anni, non avrebbe mai potuto avere luogo. È questo, secondo gli inquirenti, il motivo principale per cui Gabriele Sorrentino, l’ex elicotterista dei carabinieri di Laives, ha ucciso i due figli più piccoli e poi si è suicidato.
Il motivo di quella mancanza di denaro, taciuta alla famiglia, era legato a diversi investimenti sbagliati che l’avevano ridotto sul lastrico. La maxi-rata per il riscatto, dunque, non l’aveva potuta versare e anche il suo tenore di vita, piuttosto elevato negli ultimi due anni, era a rischio. Cos’è successo dunque all’ex militare figlio di un pilota dell’Alitalia e rimasto nell’Arma fino al 2014 dopo aver lavorato a Riva del Garda, prima al radiomobile, poi al nucleo investigativo?
Niente attico da ricchi nel quartiere vip delle Albere, in un condominio progettato dall’archistar Renzo Piano. Non solo Gabriele Sorrentino non aveva il milione e 200.000 mila euro necessario a riscattare l’appartamento in cui viveva con la famiglia, ma non avrebbe nemmeno pagato gli affitti degli ultimi mesi e si era fatto prestare addirittura 100 euro dal padre per la benzina del suo Suv di lusso. Per cui il rogito, tanto promesso alla moglie Sara, 44 anni, non avrebbe mai potuto avere luogo. È questo, secondo gli inquirenti, il motivo principale per cui Gabriele Sorrentino, l’ex elicotterista dei carabinieri di Laives, ha ucciso i due figli più piccoli e poi si è suicidato.
Il motivo di quella mancanza di denaro, taciuta alla famiglia, era legato a diversi investimenti sbagliati che l’avevano ridotto sul lastrico. La maxi-rata per il riscatto, dunque, non l’aveva potuta versare e anche il suo tenore di vita, piuttosto elevato negli ultimi due anni, era a rischio. Cos’è successo dunque all’ex militare figlio di un pilota dell’Alitalia e rimasto nell’Arma fino al 2014 dopo aver lavorato a Riva del Garda, prima al radiomobile, poi al nucleo investigativo?