Crac bancari, la confusione regna sovrana
“Dopo l’uscita, due settimane fa, della insoddisfacente norma sui rimborsi, ancora non si conosce la paternità del condono a tutela delle banche e degli organi di vigilanza, e si è creato, probabilmente ad arte, un divide et impera tra le associazioni dei risparmiatori, assai poco funzionale al soddisfacimento delle nostre istanze”.
E’ quanto scrivono oggi in una nota i presidenti di due delle associazioni italiane di risparmiatori truffati nei crack bancari degli anni scorsi, Luigi Ugone e Letizia Giorgianni, rispettivamente alla guida di Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza e di Vittime del Salvabanche. Nelle loro parole c’è amarezza, ma emerge anche una sotanziale divisione sul come affrontare la questione da parte delle forze di governo.
“Assistiamo ad una confusione senza precedenti – scrivono infatti Ugone e Giorgianni – dove, nella stesura degli emendamenti di modifica alla norma, gli stessi due sottosegretari incaricati, da una parte Villarosa, dall’altra Bitonci, sembrano a loro volta andare su due binari diversi. Da una parte Villarosa esorta la creazione di una cabina di regia con i rappresentanti veneti, chiedendo loro di riuscire nella stesura di un testo unico, che tra l’altro, non accoglie le richieste di modifica dei rappresentanti delle quattro banche risolte, dall’altra Bitonci inaspettatamente anticipa i tempi annunciando alle agenzie la presentazione di un emendamento firmato Lega”
“Da un’altra parte ancora – continuano – il vicepremier Di Maio incontra una delle associazioni venete più critiche con il provvedimento instaurando un dialogo che non prevede il coinvolgimento di altri. Cosa si pensa di ottenere dando in carico alle associazioni, bellicose tra loro perché in conflitto di interessi, la responsabilità della stesura di un testo che accontenti tutti? Non dovrebbe essere in capo al Ministero dell’economia una tale responsabilità? Non dovrebbe essere il Mef stesso il garante di un’operazione chiara di discernimento delle varie richieste di modifica?”
“Pretendiamo quindi – concludono i presidenti delle due associazioni – che si faccia una esemplare chiarezza sulla vera volontà politica di rimborsare i risparmiatori coinvolti dalla gestione criminale di quelle banche, con il benestare degli organi di controllo, e sulla volontà di non dare alcun salvacondotto alle banche e ai banchieri che hanno compiuto quei disastri. Per questi motivi ribadiamo ancora di più l’esigenza di un incontro di garanzia con i ministri Salvini e Di Maio, in quanto appare fin troppo evidente e irritante la volontà degli interlocutori avuti fino adesso di proseguire il gioco delle tre carte”.