ExPopolarierimborsiFir, partonoibonifici In arrivo da lunedì prossimo la seconda tranche del 10% per 144mila soci che hanno perso il capitale investito
- Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
- 8 Nov 2023
- Gianni Favero
Da lunedì prossimo, 13 novembre, i risparmiatori ex soci delle banche poste in liquidazione coatta nel 2017, tra cui le ex Popolari venete (Bpvi e Veneto Banca), inizieranno a ricevere, attraverso bonifici inviati dal Fondo di indennizzo (Fir), un ulteriore 10% della somma perduta. Si tratta in totale di 144 mila destinatari, ai quali era già stata accreditata in precedenza una quota del 30%, calcolata sul valore di acquisto dei titoli diventati poi carta straccia, e che dovrebbero così ricevere l’integrazione entro il 31 dicembre. Lo riferiscono le associazioni degli azionisti truffati, riportando una rassicurazione avuta dal senatore vicentino Pierantonio Zanettin.
Secondo i calcoli, dopo l’assegnazione della prima quota agli aventi diritto, il Fir, dotato inizialmente di 1.575 milioni provenienti dai conti bancari dormienti, avrebbe ancora in cassa più di 500 milioni. La nuova redistribuzione dovrebbe assorbirne circa 300, mentre dai rimanenti potrebbe attingere quella quota di risparmiatori rigettati dalla commissione tecnica della Consap (alla quale fu affidato il compito di vagliare le domande), non indennizzati a causa di errori materiali nella trasmissione della documentazione.
Il tema è ora all’attenzione del legislatore. Nel caso la risposta fosse positiva, altri 2.500 soggetti sarebbero riammessi e, calcolando una quota media di circa 10 mila euro, la somma assorbita arriverebbe a 25 milioni. Non è dunque escluso che, considerato un avanzo finale di circa 200 milioni, si possa procedere a un’ulteriore, ultima ripartizione fra quanti avranno già ricevuto, per allora, il 40% del capitale. Va comunque ricordato che il massimale previsto per ciascun risparmiatore è di 100 mila euro, tetto che in ogni caso riguarda un numero molto ristretto di interessati. A rimanere del tutto esclusi dalla ripartizione, alla fine, saranno quasi 3 mila soggetti e questo a causa di errori nelle richieste ritenuti non ingenui. Si tratta per lo più di risparmiatori che avrebbero dichiarato dimensioni del proprio patrimonio inferiori rispetto al reale e questo anche al fine di potersi inserire nel filone prioritario dei rimborsi forfettari, cioè erogati con la procedura semplificata che ha riguardato circa 125 mila azionisti e grazie alla quale è stato possibile rendere relativamente celeri i meccanismi di approvazione e invio degli indennizzi.
Per gli altri, cioè per quelli dotati di patrimoni al di sopra di una certa soglia, si è proceduto con analisi puntuali dei singoli casi e dunque con un’attenzione molto dettagliata sulle ricchezze personali di ciascuno.