Obbligazioni MPS (1 Viewer)

pietro17elettra

Nonno pensionato
Mps – Il negoziato UniCredit-Tesoro alla fase decisiva 19/10/2021 10:52 - MKI
La privatizzazione di Mps starebbe entrando nella fase decisiva, con il Tesoro, primo azionista della banca senese con il 64,2% del capitale, e UniCredit che vorrebbero prendere una decisione gia' entro il prossimo 27 ottobre, quando il cda della stessa UniCredit si riunira' per approvare i conti del terzo trimestre 2021.
Le condizioni poste da UniCredit a luglio per considerare l’acquisto di “parti selezionate” di Mps potrebbero richiedere che lo stato inietti piu' di 7 miliardi nella banca toscana (rumor precedenti parlavano di 2,5-3 miliardi) nel caso l’istituto guidata da Andrea Orcel dovesse acquisire il piu' grande perimetro possibile, permettendo a Roma di mettere fine ai problemi dell’istituto senese, secondo quanto riporta Reuters. Il tutto anche in funzione degli eventuali accordi con Bruxelles.
UniCredit aveva accettato a fine luglio di trattare con il MEF su Mps a condizione che l’operazione abbia un impatto sulla posizione patrimoniale e assicuri una crescita dell’utile per azione di almeno il 10 per cento.
UniCredit aveva poi specificato che non prendera' in carico i crediti deteriorati di Mps, pari a poco oltre 4 miliardi, oltre che i crediti valutati a rischio di deterioramento, e tutti i rischi legali non ordinari.
Il perimetro che dovrebbe essere rilevato da UniCredit dovrebbe escludere Mps Capital Services, Mps Leasing and Factoring, il Consorzio operativo e 300 filiali, di cui la gran parte ubicate nel Sud (che in gran parte potrebbe essere rilevati dal Mediocredito Centrale). Dovrebbe includere invece la banca online Widiba e la rete di sportelli del Centro-Nord.
Tuttavia, il Tesoro, non vedendone la necessita' non avrebbe richiesto alle autorita' europee una proroga di sei mesi (come riportato da indiscrezioni di stampa) delle tempistiche per la privatizzazione della banca senese, attualmente prevista entro fine 2021 in base agli accordi presi nel 2017.
Per quanto riguarda la ricapitalizzazione di cui necessiterebbe Mps, secondo MF andrebbero a fare fronte ai potenziali rischi legali e agli oneri di ristrutturazione. Il piano industriale stand alone varato nei mesi scorsi dai vertici della banca toscana prevede 2.700 esuberi in cinque anni (di cui circa 1.000 quest’anno) ma al momento non ci sarebbe stati passi concreti. La potenziale operazione di de-risking da circa 8 miliardi che vedrebbe coinvolta AMCO avverrebbe a valori vicini a quelli contabili.
Secondo indiscrezioni riportate da Il Messaggero, invece, il Ceo di UniCredit Andrea Orcel, avrebbe posto un aut aut alla controparte: term sheet (accordo quadro) entro il 27 ottobre (giorno del cda della trimestrale), rinviando l’execution ai mesi successivi, oppure l’istituto potrebbe abbandonare il tavolo. Orcel sarebbe pronto a presentare il nuovo piano al 2025 entro novembre anche senza Mps, aggiunge il quotidiano.
Secondo il giornale romano, UniCredit avrebbe chiesto un adeguamento della copertura sui crediti, esuberi, Dta e 300 filiali in meno.
Per quanto riguarda la possibile struttura de rafforzamento patrimoniale, secondo quanto riporta Reuters, ci sarebbe l’ipotesi di un aumento di capitale in opzione ai soci e con offerta a terzi dell’inoptato, chiarendo che parte dell’offerta dovra' essere sottoscritta da investitori di mercato per rispettare la disciplina europei sugli aiuti di Stato.
UniCredit dovrebbe poi finanziare l’acquisizione del compendio con l’emissione di nuove azioni, rendendo il Tesoro suo azionista. Il concambio consentirebbe inoltre a eventuali nuovi azionisti di Mps entrati in fase di aumenti di ricevere titoli UniCredit.
La parte residua di Mps potrebbe andare a Fintecna, societa' a controllo pubblico, comprensiva dei rischi legali e di almeno parte degli immobili storici di Siena, secondo l’agenzia.
Intorno alle 10:45 a Piazza Affari le azioni Mps guadagnano lo 0,1% a 1,08 euro, mentre i titoli UniCredit viaggia sulla parita' a 11,70 euro. L’indice di settore cede lo 0,6 per cento.
 

pietro17elettra

Nonno pensionato
RPT --Mps, subordinati ancora sotto pressione su nodi negoziato 19/10/2021 12:51 - RSF
(Chiarisce che riferimento e' a bond subordinati)
MILANO, 19 ottobre (Reuters) - I titoli subordinati del Monte dei Paschi (BMPS.MI) restano sotto pressione dopo il balzo dei rendimenti ieri sulla scia delle difficoltà che ostacolano i negoziati tra il Tesoro e UniCredit per l'acquisizione di gran parte dell'istituto toscano da parte della banca milanese.

** Secondo quanto riferito a Reuters ieri da due fonti, le condizioni poste da UniCredit a Via XX Settembre per un accordo richiedono che lo Stato ricapitalizzi la banca toscana per ben oltre 7 miliardi nell'ipotesi di cessione del perimetro più ampio. (news)

** Secondo una fonte del Tesoro la trattative e' alle battute finali ma non e' chiaro al momento se ci siano le condizioni per chiudere.

** L'incertezza sull'esito del negoziato dopo le richieste di capitale di UniCredit, che ha acconsentito solo a un deal 'capila neutral' con beneficio a doppia cifra per l'Eps, ieri ha fatto impennare i rendimenti dei subordinati per timori che i detentori dei Tier 2 incorrano in perdite, secondo il servizio Ifr di Refinitiv.

** Attorno alle 12,30 il rendimento del titolo gennaio 2030 scambia a 17,6%, livello più alto da fine settembre e sui massimi di ieri quando ha messo a segno un rialzo dal minimo intraday di 12,6%.

** Analogamente anche il tasso del titolo settembre 2030 vale 15,3%, sui massimi da inizio ottobre e della precedente seduta che ha visto come minimo intraday 11,4%.

** UniCredit ha accettato a luglio di trattare col ministero dell'Economia su Mps a condizione che l'operazione non abbia alcun impatto sui coefficienti di capitale e assicuri una crescita dell'utile per azione di almeno il 10%.




(Sara Rossi, in redazione a Roma Francesca Piscioneri e Valentina Za a Milano)
(([email protected]; +39 06 8030 7736;))
 

pietro17elettra

Nonno pensionato
B.Mps: ultimo scoglio il capitale (MF) 20/10/2021 09:00 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Negli ultimi giorni qualche banker milanese ha scelto la strada del sarcasmo, definendo la girandola di numeri sul deal Unicredit- Mps una "tombola". Di certo il fabbisogno patrimoniale appare oggi l''ultimo ostacolo da superare per mandare in buca il deal. Per trovare un''intesa il tempo rimasto e'' poco: le parti sono infatti determinate ad arrivare a una decisione entro mercoledi'' 27, quando Unicredit presentera'' i risultati dei nove mesi. In pochi comunque dubitano che l''accordo saltera'', anche se le regole della finanza impongono a compratore e venditore di trattare sino all''ultimo minuto utile. Per ora si puo'' solo osservare che i numeri in gioco si sono decisamente allontanati da quelli previsti dopo il term sheet di luglio. Secondo quanto risulta, per preservare il presupposto della capital neutrality Unicredit starebbe chiedendo al Tesoro un''iniezione di equity compresa tra i sei e gli oltre otto miliardi, cosi'' articolata: 2,5-3 miliardi per portare il cet1 di Mps (oggi al 10,6%) ai livelli di quello di Unicredit (15,5%); 3-3,5 miliardi per coprire gli oneri di ristrutturazione relativi ai circa 7.000 esuberi; 2,5 miliardi per pulire l''attivo e coprire i crediti in bonis stage 2 che saranno trasferiti a piazza Gae Aulenti.
fch
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
Mi spiace ma mia figlia compra casa... Uscito ieri dai senior monte dei pacchi venduto i 200k che avevo modesto gain ma pazienza
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pietro17elettra

Nonno pensionato
Banca MPS - Unicredit - Indiscrezioni del FT su stallo delle trattative tra UCG e MEF su BMPS 20/10/2021 11:21 - EQ
Secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times, la trattativa tra (UCG.MI) e il MEF su (BMPS.MI) sarebbe giunta in una fase di stallo, che non solo potrebbe far dilatare i tempi di un`eventuale chiusura, ma anche portare ad un esito negativo delle negoziazioni. La distanza tra le parti si sarebbe materializzata sull`entità del rafforzamento patrimoniale di BMPS per garantire ad UCG la capital neutrality dell`operazione, con il MEF che non vorrebbe discostarsi eccessivamente dai 2.5bn di aumento di capitale previsto nello scenario standalone condiviso con BCE, mentre UCG - secondo le indiscrezioni - riterrebbe necessari più di 5bn (secondo La Stampa, il MEF sarebbe pronto ad arrivare a 5bn, ma UCG riterrebbe necessari fino a 7bn).
Fonti vicine al MEF avrebbero negato l`indiscrezione secondo cui il Tesoro avrebbe sondato BCE per negoziare una proroga dei termini di uscita dal capitale della banca.
Sebbene vediamo ancora UCG come il principale interlocutore per BMPS (secondo Il Messaggero, Orcel avrebbe fissato il termine per un term-sheet entro il 27 ottobre), riteniamo che un`eventuale interruzione delle trattative con il MEF possa rappresentare una notizia negativa nel breve termine per UCG. Allo stesso tempo però valuteremmo positivamente la disciplina del management nel non dover perseguire la trattativa a tutti i costi (aumentando il rischio di execution del deal e riducendo il potenziale di value-creation). In caso di fallimento dell`operazione UCG-BMPS, vediamo un read-across positivo per BAMI, in quanto crediamo possa aumentare l`appeal speculativo in relazione ad un eventuale M&A con UCG.

BUY con Target Price 13.2
 

pietro17elettra

Nonno pensionato
Mps – Ancora indiscrezioni sul rafforzamento patrimoniale 20/10/2021 14:35 - MKI
Mentre il negoziato Tesoro-UniCredit per definire il perimetro di Mps da rilevare da parte della banca guidata da Andrea Orcel e' entrato nella fase decisiva, con una possibile decisione che potrebbe essere presa entro mercoledi' 27 ottobre (quando il cda di UniCredit approvera' la trimestrale), continuano a rincorrersi i rumor sul rafforzamento patrimoniale di cui necessita la banca senese.
Le ultime indiscrezioni in ordine di tempo sono riportate da MF, secondo cui UniCredit, per rispettare la condizione di registrare un impatto nullo sulla propria posizione patrimoniale nell’ambito del deal, potrebbe richiedere al MEF di immettere risorse finanziarie tra i 6 e gli oltre 8 miliardi.
Suddetto ammontare, aggiunge il giornale, sarebbe cosi' ripartito: 2,5-3 miliardi per adeguare il CET1 di Mps (oggi al 10,6%) ai livelli di quello di UniCredit (15,5%); 3-3,5 miliardi per fronteggiare gli oneri di ristrutturazione relativi ai circa 7.000 esuberi; 2,5 miliardi per migliorare l’asset quality e coprire i crediti in bonis stage 2 che saranno dovrebbero finire in capo alla stessa UniCredit.
Intorno alle 14:30 a Piazza Affari le azioni Mps cedono lo 0,1% a 1,07 euro, mentre i titoli UniCredit lasciano sul terreno lo 0,5% a 11,57 euro. L’indice di settore viaggia sulla parita'.
 

pietro17elettra

Nonno pensionato
B.Mps: trattativa serrata Mef-Unicredit, intesa entro mercoledi' (Sole) 21/10/2021 10:15 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Le trattative tra il Tesoro e UniCredit su Mps proseguono senza sosta. E l''obiettivo condiviso da entrambe le parti e'' trovare un''intesa per la cessione di Siena entro la scadenza fissata del 27 ottobre, giorno in cui UniCredit approvera'' i conti del trimestre. In quella data la banca di piazza Gae Aulenti conta di avere in ogni caso chiarezza sullo scenario, ovvero se il futuro sara'' con o senza Mps. Lo scrive Il Sole 24 Ore aggiungendo che il ceo di UniCredit, Andrea Orcel, ha fatto sapere alla controparte che la deadline e'' funzionale al rispetto dei tempi del nuovo piano industriale, che sara'' presentato al mercato a novembre. La partita non appare di semplice soluzione perche'' le distanze permangono su tre aspetti: capitale, esuberi e perimetro oggetto di cessione. E nessuno puo'' escludere un colpo di scena finale, con l''irrigidimento delle controparti e l''abbandono del tavolo. Tuttavia i dialoghi con via XX Settembre, a quanto risulta al Sole 24 Ore, seppur da posizioni fortemente negoziali, si sarebbero infittiti nelle ultime ore. E l''intenzione comune e'' trovare la quadra entro mercoledi'' prossimo, con un allineamento che potrebbe arrivare al fotofinish. In assenza di rotture all''ultimo miglio, quindi, entro la prossima settimana si dovrebbe giungere a un Memorandum of understanding, la cui messa a terra operativa prendera'' forma nel 2022 e sara'' subordinata a una serie di condizioni, tra cui l''approvazione da parte dell''assemblea straordinaria di UniCredit, le autorizzazioni regolamentari e le relative coperture da parte del Governo.
pev
 

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