Solo politica (2 lettori)

La destra italiana è una comica fatta da impiastri in perenne conflitto di interessi.. sembrano tornati i bei tempi di xilvio... anzi ... sono tornati!!
:clap:


giustizia ad orologeria :-o
 

snapo

the greater the truth, the greater the libel
La destra italiana è una comica fatta da impiastri in perenne conflitto di interessi.. sembrano tornati i bei tempi di xilvio... anzi ... sono tornati!!
:clap:
Quindi indagata = condannata?

Chiedo per amico che studia procedura penale :d:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ahahahahahah poveri dem, una sconfitta dietro l'altra, ma la più dolorosa sarà la prossima........
Lincollioniti e sbattuti



Benjamin Netanyahu, leader del Likud,
e Itamar Ben-Gvir, esponente del partito Sionismo religioso,
potrebbero formare la coalizione che governerà Israele nei prossimi anni.

È quanto emerge da un primo risultato delle urne.

La suddivisione dei seggi dovrebbe essere:

31 al Likud,

23 a Yesh Atid,

14 a Sionismo religioso,

11 al Partito dell’Unità nazionale di Benny Gantz,

10 allo Shas,

7 a United Torah Judaism,

5 a Yisrael Beiteinu,

5 ai laburisti,

5 a Ra’am,

5 ad Hadash-Ta’al,

4 al Meretz.

Dunque una netta affermazione della destra.


Erano 39 le liste che si erano presentate per la consultazione elettorale,
ma meno di una dozzina ha superato lo sbarramento del 3,25%,
soglia al di sotto della quale non si può entrare alla Knesset, il Parlamento israeliano.
 

Dogtown

Forever Ultras Ghetto
È curioso come vengono comunicate le notizie dai media mainstream: quando c’è un'elezione in giro per il mondo, in un qualunque Paese di media-alta rilevanza geo-politica, dove si contrappongo due schieramenti politici, i media raccontano che esiste la sinistra e l'estrema destra.

Curioso come in tutto il mondo democratico, dove si vota, non esista un solo schieramento di destra, ma solo di estrema destra.

Da sempre, ovunque e comunque.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ahahahahahahah questo invece è "quello" che trovi a sinistra



God save the queer. Sottotitolo: Catechismo femminista.

In copertina una riproduzione dell’Annunciata di Antonello da Messina,
solo che ora la Vergine ha il pugno levato, tanto per ricordare che la blasfemia è democratica
e che se il comunismo è morto i nostalgici del comunismo sono vivi e vegeti.


Stiamo parlando dell’ultimo libro di Michela Murgia che di lavoro, secondo Wikipedia, fa la

«scrittrice, blogger, drammaturga, critica letteraria e opinionista televisiva».

Insomma, quei mestieri che tutti insieme puoi farli solo se sei un pupillo della sinistra.


Nell’intervista (rilasciata alla Stampa, naturalmente) c’è molta carne al fuoco,
quindi dobbiamo purtroppo fare una selezione delle perle della scrittrice.

Si tocca il tema della 194, in merito alla quale Meloni ha detto più volte che vuole un’applicazione integrale.

La blogger commenta:

«La 194 non dice che noi possiamo abortire se lo vogliamo, dice che ci devono essere delle condizioni».

Non è proprio così.

Prima dei 90 giorni la donna può abortire quando vuole, dopo ci sono minime limitazioni.

Le strade alternative all’aborto – le condizioni accennate dalla Murgia – rimangono invece sulla carta con cui è stampata la 194.


Pare che la drammaturga sia contro la scelta delle donne perché per lei l’alternativa è tra l’aborto e l’aborto.

Poi aggiunge:

«Quando Meloni dice: faremo tutto quel che è scritto nella legge,
significa che può far sì che quelle condizioni debbano essere certificate da un medico.
Così tu dovrai affrontare il consultorio con i pro-vita,
trovare un dottore che certifichi che hai diritto a interrompere la gravidanza,
poi trovarne un altro non obiettore».

Anche qui volutamente si travisa il contenuto della 194.

I motivi per abortire ex lege 194 non devono essere certificati da nessuno.

Il medico deve prendere solo atto dello stato di gravidanza della donna e della sua volontà di abortire.

Se le donne incontrassero nei consultori personale pro-life – eventualità ad oggi irrealistica – ciò non sarebbe contrario alla legge.


La critica letteraria poi parla di principi non negoziabili:

«Ricorda la formula che utilizzava il cardinal Ruini quando era presidente della Cei? Parlava di valori non negoziabili.
Ma non esistono nel consesso umano valori non negoziabili. Tutto è negoziabile, perché siamo tutti diversi».

Per valori non negoziabili (rectius: principi non negoziabili) si intendono, ad esempio, vita, famiglia e libertà educativa.

A rovescio i principi non negoziabili significano gli assoluti morali: non assassinare, non rubare, non mentire, vietati i “matrimoni” gay, i divorzi, eccetera.

Per la Murgia, quindi, non esistono gli assoluti morali, ossia azioni che sono sempre vietate,
al di là delle buone intenzioni che le muovono e al di là delle circostanze.

Quindi, a rigore e posto che la Murgia abbia compreso ciò che voleva dire Ruini a suo tempo,

l’opinionista televisiva è a favore dell’assassinio, del furto, della menzogna, della pedofilia,

della violenza sulle donne, dello sfruttamento del lavoro minorile, etc.

perché tutto è negoziabile secondo la Murgia: vita, verità, bambini, libertà delle donne, integrità fisica e psicologica.
 

Val

Torniamo alla LIRA
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Il "meglio del meglio"

Quelli che ci aspettano non sembrano proprio dei mesi facili.

E non solo per le conseguenze del conflitto in corso tra Russia e Ucraina,
con la crisi energetica sempre a tenere banco:

l’inflazione nella zona euro resta alta e la Banca centrale europea
ha risposto iniziando una serie ravvicinata di rialzi dei tassi di interesse
che hanno portato rapidamente il costo del finanziamento dallo zero al 2%.

E le brutte notizie potrebbero anche non essere finita.

Forte è l’ostinazione di far rientrare il carovita che, in un’intervista al quotidiano lettone Delfi,
il presidente della Eurotower, Christine Lagarde, non ha lasciato scampo a chi ha pensato che la serie di rialzi fosse quanto meno rallentata.

“L’inflazione è ancora troppo elevata nell’area euro nel suo insieme, e soprattutto in Lettonia ?????????? – ha osservato Lagarde –
dove si è attestata al 21,8% in ottobre, ben al di sopra della media dell’area euro al 10,7%”.

A causarla sono sopratutto “gli aumenti dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari.
La scorsa settimana abbiamo deciso di aumentare i nostri tassi di interesse per la terza volta consecutiva”.
 

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