Solo politica (5 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
I look dei cantanti dell'Eurovision?

Ma basta, è davvero ora di finirla con questo puritanesimo.

Non se ne può più di retrogradi ancorati a stereotipi da riproporre sempre identici.

Perché la verità è che i bigotti sono loro.

Gente che si ostina a salire su un palco con la gonnellina al posto dei pantaloni
e magari un reggiseno per sbatterci in faccia una pretesa sessualità non binaria.

Nessuno scandalo, ma quanta noia nel vedere i soliti uomini con i collant rosa cipria
e la faccia truccata non da donna, ma da baraccona.

Come per lo svizzero Nemo con un costume da prima Comunione che ricordava più i manga che i diritti gay.

Ma davvero l'irlandese Bambie Thig pensa di scandalizzarci con la setta di stregoneria neopagana
per dare un senso al metal satanico del suo Doomsday Blue?

Hanno mai ascoltato Mondo Bondage o visto uno spettacolo dei Tubes negli anni Settanta
gli inglesi che hanno inscenato con drammatico ritardo qualcosa di simile a un soft porno?

Così come quanto era inascoltabile la Spagna con la colonna sonora al teatrino a tre di Mery Bas
con i figuranti barbuti in guêpière e tacchi a spillo il cui feticismo è rivoluzionario come una mozzarella sulla pizza.

Mai sentito parlare di Lou Reed, David Bovie o Freddie Mercury? Poveri cristi.

Costretti al carnevale di una notte per travestirsi da trasgressivi,
lasciando ai raggi dell'alba il compito di sciogliere i ceroni per restituirli alla loro nullità creativa.

Perché il problema non è choccare, ma saperlo fare.

La trasgressione è frutto di genio, è l'anima dell'arte e della filosofia,
ma anche della scienza prima che dello spettacolo.

L'umanità progredisce per trasgressioni e allora quanto genio ci vuole per farlo.

E i pataccari si riconoscono subito.

Quanto genio c'era in Renato Zero con i suoi triangoli e travestimenti,
quelli sì dirompenti in una società presidiata da democristiani e comunisti,
che su morale e costumi la pensavano tutti allo stesso modo.

E sulla sessualità libera, a questi saltimbanchi andrebbe detto
che il modo migliore non è svenderli a case discografiche e produttori tivù
che su di loro lucrano, prima di buttarli come un kleenex a stagione finita.

E magari, visto che dello stereotipo fa parte anche l'essere di sinistra,
raccontiamo loro che durante il Fascismo anche al governo c'erano fior di omosessuali in giacca e cravatta.

Che il sesso più libero, sfrenato e liquido lo praticarono i legionari a Fiume con Gabriele D'Annunzio,
che l'icona dell'estetica omosex è Yukio Mishima fotografato da San Sebastiano trafitto.


Certo, bisognerebbe studiare.

E un dito di trucco non basta a coprire il conformismo di questi anticonformisti da avanspettacolo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Un altro grazie ai vari sostenitori delle frontiere aperte,
dell' accoglienza ad ogni costo;
un'altra medaglia per loro, peccato che sono misfatti ai danni di noi cittadini.

Se si respingessero immediatamente,
invece di perdere tempo ad esaminare la loro posizione di finti profughi
(il 99% di loro non scappano da nessuna guerra o carestia)...
avremmo meno problemi di ordine pubblico.

Invece...accogliamo,accogliamo,accogliamo!!
 

snapo

the greater the truth, the greater the libel
qlc è andato storto

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:-D
 
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ilbiondo16

Forumer storico
I pagliacci.


Ursula VdL: "C'è molto in gioco. Ed è una situazione in cui dipenderà molto dal fatto che tutti vadano a votare ed esprimono il proprio voto. Perché effettivamente abbiamo una guerra davanti alla porta di casa, c'è il grande tema del riscaldamento globale, della digitalizzazione che dobbiamo gestire, ma soprattutto si tratta della nostra democrazia. Quello che vorrei è un'Europa forte, in cui il centro sia coeso e abbiamo bisogno di un'Europa forte perché è importante che questa Europa protegga, sia solidale, ma soprattutto sia un'Europa che vive i nostri valori comuni. Valori comuni come lo stato di diritto, come la solidarietà. E il fatto di esserci gli uni per gli altri, è la libertà. La libertà di parola, la libertà di espressione dei media, di stampa, tutti questi valori europei che sono importanti ed è importante che il centro sia coeso, per questo è importante che la gente vada a votare ed esprima il suo voto per un'Europa forte. Questo è quello che vorrei". Una comica.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Con le elezioni europee alle porte
diviene sempre più evidente la non realizzabilità della transizione energetica ultra rapida
imposta dall'attuale Commissione di Bruxelles.

Dovremmo però anzitutto ammettere
di aver lasciato L'Europa in mano a infervorati del verde
con la possibilità di imporre norme nel nome di un ambientalismo punitivo,
spesso scatenando una vera catechesi dei sensi di colpa con la complicità dell'Onu,
ma anche favorito l'esatazione del nulla scientifico alla Greta Thumberg.


Zittiti da ondate di insulti quanti facevano appello alle leggi e alle unità di misura della fisica,
puntualmente messe sotto il tappeto dall'ideologia politica verde,
ora siamo alla resa dei conti:

non è possibile realizzare quanto programmato
nei tempi sognati dalla maggioranza Ursula
e dal suo ispiratore Frans Timmemans
.

Eppure i segnali che fosse una strada difficilmente percorribile si stavano affacciando uno dopo l'altro.

Basti citare la filiera e il mercato dell'automotive, sconvolti per la piega presa dagli eventi,
con la Germania che per prima ha deciso di produrre meno auto elettriche.


Oppure si pensi alla Gran Bretagna,
che di recente ha dato via libera alle nuove licenze per l'esplorazione
e lo sfruttamento di gas e petrolio nel Mare del Nord
.

Alcuni dati inducono a riflessioni profonde.

Nel 1969 l'economia del nostro pianeta valeva 2 trilioni di dollari,

25 anni dopo valeva già 20 trilioni,

nel 2007 i trilioni erano 60,

ora stiamo veleggiando verso 100 trilioni.


Possiamo dunque dire che indipendentemente dalle politiche, dai lobbisti, dal green washing e dalle fake news,
i trend ambientali stanno ridefinendo le dinamiche competitive di tutti i settori.

Anche Tronchetti ammette che l'Europa con le sue leggi ha corso troppo.

E quindi? " Quindi sarà necessario puntare su governi che prendano decisioni coraggiose.
Che dicano alla gente che più che non prendere aerei o navi,
bisognerebbe fare attenzione al riscaldamento e al raffreddamento delle nostre case:
gli edifici producono emissioni che pesano 4 volte tanto. "


Insomma, la strada è lunga, non bisogna correre.
 

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