Val
Torniamo alla LIRA
L’operato dei "cervelli" Ue è finito però sotto attacco,
con diversi economisti a sottolineare come l’inflazione che si vuole contrastare
sia generata dai costi dell’energia e dal conflitto russo-ucraino,
e dunque da fattori NON controllabili dalla politica monetaria.
Il rialzo dei tassi rischia di rendere più costosi i finanziamenti, scoraggiando i consumatori dagli acquisti,
raffreddando i consumi e, contestualmente, riducendo gli investimenti.
La stretta monetaria voluta da Francoforte rischia di trasformarsi in veleno più che in medicina:
“Solo per guardare all’Italia, a salvare l’economia per ora è l’effetto della tenuta dei servizi, turismo in primis,
che hanno contenuto i primi cali evidenti del settore agricolo e di quello primario.
Ma se l’effetto tossico come detto è rallentato i primi sintomi negativi sono evidenti.
Il primo è quello del rialzo dei prezzi dei mutui.
Gli interessi sui fidi avevano già superato il 4% con il costo del denaro all’1,25%
e, con il nuovo rialzo al 2% appena deciso dalla Banca centrale europea,
è possibile immaginare che venga sforata la soglia del 5%”.
con diversi economisti a sottolineare come l’inflazione che si vuole contrastare
sia generata dai costi dell’energia e dal conflitto russo-ucraino,
e dunque da fattori NON controllabili dalla politica monetaria.
Il rialzo dei tassi rischia di rendere più costosi i finanziamenti, scoraggiando i consumatori dagli acquisti,
raffreddando i consumi e, contestualmente, riducendo gli investimenti.
La stretta monetaria voluta da Francoforte rischia di trasformarsi in veleno più che in medicina:
“Solo per guardare all’Italia, a salvare l’economia per ora è l’effetto della tenuta dei servizi, turismo in primis,
che hanno contenuto i primi cali evidenti del settore agricolo e di quello primario.
Ma se l’effetto tossico come detto è rallentato i primi sintomi negativi sono evidenti.
Il primo è quello del rialzo dei prezzi dei mutui.
Gli interessi sui fidi avevano già superato il 4% con il costo del denaro all’1,25%
e, con il nuovo rialzo al 2% appena deciso dalla Banca centrale europea,
è possibile immaginare che venga sforata la soglia del 5%”.