Idee e grafici. - Cap. 2 (3 lettori)

dondiego49

Forumer storico
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Gli amministratori delegati delle società statunitensi sono pagati estremamente bene. Uno studio ha mostrato che i capi delle aziende del S&P 500 sono pagati 331 volte di più, in media, dei dipendenti senza mansioni di supervisione.

Dal momento che la stragrande maggioranza degli accordi per i bonus dei dirigenti e CEO sono legati alla performance delle azioni, è ovvio che tutti i C-suite (CEO, CFO, CIO, …) sono molto felici se il denaro aziendale è utilizzato per fare buy back sebbene queste siano vicine ai massimi storici: questo perchè i buyback non faranno altro che aumentare i loro premi aziendali, e renderanno anche felici gli investitori. Quindi la C-Suite ormai negli ultimi anni si è concentrata sul valore dell’azione e i loro compiti e problemi si sono concentrati su quattro parole: stock option e restricted stock (azioni trasferibili solo a determinate condizioni, ad esempio una determinata data
Come siamo arrivati qui?

Nel 1990 la paga dei CEO è decollata. Questo perchè gli azionisti attivi e gli ambienti accademici hanno spinto sempre più perchè il compenso fosse legato al valore delle azioni di borsa, in modo da rendere correlata performance e bonus. La SEC nello stesso periodo ha anche cambiato alcune regole rendendo l’acquisto di una stock option da segnalare e quindi rendendo le opzioni più interessanti per la C-Suite.

Quindi è la C-Suite stessa che è contenta di usare il operating cash per fare buyback.

Così la prossima volta che qualcuno si chiederà chi sta comprando azioni agli all-time highs nonostante il flusso di cattive notizie e dati macro negativi, beh avremo una risposta molto semplice: le C-Suite delle società stesse. Gli stessi che dicono che la ripresa è dietro l’angolo e che ignorano i bassi volumi che caratterizzano questi movimenti


capito :clap: :clap:
 

WANTED

Forumer storico

Uhmm.........e ancora.................uhmm...........ma tutto è possibile a questo mondo ! :mumble:

Scusa Aldrin
Leggo ora , oggi di fretta me son dimenticato
pure di scrivere che il grafo era dello stoxx.
è da tempo che la mia opinione vuole che il gap non si chiude ma.......
se effettivamente lo stoxx dovesse fare quel movimento
allora non ci sarà via di fuga e andremo a tappare la falla.
 
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dondiego49

Forumer storico
La correzione è conclusa: buone prospettive a Piazza Affari
News alert: Corradin Carlo

L’idea è che il Ftse Mib sia pronto se non per ripartire, almeno per riapprezzarsi e tornare verso l’area dei 22.000/22.500 punti.

Davide Pantaleo 10 ore fa
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Oknotizie

Di seguito riportiamo l’intervista a Carlo Corradin, analista tecnico indipendente.

L’indice Ftse Mib sta mostrando i primi segnali di ripresa dopo la lunga ondata di vendite che lo ha colpito nelle ultime giornate. Come è cambiato lo scenario del mercato e quali sono le previsioni nel breve?

Come avevamo segnalato già nelle interviste precedenti e visto l’andamento del Ftse Mib che ha tenuto la soglia dei 21.100 punti, il movimento di ieri è foriero di buone prospettive nel breve periodo. La correzione partita dai 22.500 punti toccati verso il 10 giugno e la tenuta dei 21.100, senza dimenticare che è ancora aperto il gap-up creatosi dopo le elezioni europee di maggio, mi inducono a pensare che il mercato abbia realizzato la sua correzione. L’idea è che il Ftse Mib sia pronto se non per ripartire, almeno per riapprezzarsi e tornare verso l’area dei 22.000/22.500 punti. In un’ottica di ripresa, chi aveva alleggerito a contatto con le resistenze, ora può cogliere l’occasione per cominciare a ricostruire le posizioni. Non dimentichiamo che ci avviamo verso il periodo estivo e in vista dell’appuntamento di domani con la BCE, probabilmente il mercato attenderà ancora un po’ prima di prendere una direzione ben precisa. L’impressione è che si stiano creando i presupposti per un nuovo allungo qualora Draghi dovesse decidere di dare vita ad un allentamento quantitativo come si è visto negli scorsi anni negli Stati Uniti. Diversamente il Ftse Mib potrebbe rimanere ancora in trading range con movimenti compresi tra i 22.500 punti toccati alla fine della prima decade di giugno e i 20.700 punti, dove verrebbe chiuso il gap-up di cui parlavo prima, con estensioni fino ai 20.100 punti, dove sta transitando la media mobile a 200 periodi.
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L’impostazione del mercato nel medio e nel lungo periodo resta positiva, ma c’è da fare un po’ di attenzione nel breve ed essere pronti ad alleggerire e ricostruire le posizioni non appena l’indice arriverà in prossimità dei livelli di range segnalati prima.
Non mi aspetto per ora grandi ribassi a meno che non vi sia una forte delusione da parte degli investitori, perchè come sappiamo quando le attese vengono mancata, il mercato reagisce abbastanza violentemente.

Cosa può dirci invece in merito al mercato americano? Quali le attese in particolare per l’indice S&P500?

Per Wall Street il discorso è un po’ diverso perchè nelle ultime settimane abbiamo notato una contrazione della volatilità. L’indice S&P500 è sempre a ridosso dei 1.965/1.970 punti anche se ieri si è avuto uno spunto positivo, tenendo presente che il primo supporto di rilievo è da individuare in area 1.945. La tenuta di questo livello permetterà di guardare alla soglia psicologica dei 2.000 punti visto che l’impressione è che il mercato voglia spingersi verso questo livello. Osservando gli oscillatori non vedo segnali di indebolimento del trend, anche se c’è qualche divergenza, ma non tale da giustificare un segnale negativo. Il consiglio è di mantenere le posizioni e in prossimità dei 1.975/2.000 punti, alleggerire qualcosa perchè se ci saranno delle prese di beneficio avremo margini per andare ad aprire nuove posizioni su livelli più bassi.

Tra i bancari c’è qualche tema interessante che vuole segnalarci?

A mio avviso hanno mostrato una buona vitalità i due big Unicredit e Intesa Sanpaolo. Unicredit ha tenuto bene la soglia dei 6,1 euro nella seduta di lunedì e ora il titolo ha spazio per recuperare verso i 6,5 euro. Nel medio e nel lungo periodo Unicredit rimane impostato positivamente e ora sta attivando un trading range che somiglia molto a quello dell’indice Ftse Mib. Tra i 6,1 e i 6 euro il titolo va comprato per poi alleggerire in prossimità dei 6,5 euro o dei 6,75 euro qualora venisse raggiunto questo livello.
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Intesa Sanpaolo è stata vivace ma in senso negativo, tanto che il titolo ha già chiuso il gap-up creatosi tra il 23 e il 26 maggio. Sarà fondamentale ora riprendere la soglia dei 2,35 euro in vista di un riposizionamento verso i 2,5 euro, con possibilità di allunghi fino ai 2,6 euro nella migliore delle ipotesi.

Un altro titolo che vale la pena segnalare è Banca Monte Paschi che ieri ha inviato un buon segnale. A livello di chiusure il titolo ha superato quella molto importante di 1,495 euro e ora guardiamo in primis alla soglia di 1,61 euro, oltre la quale ci saranno margini di apprezzamento fino a quota 1,75 euro. Ci sarà ancora bisogno di tempo perchè si normalizzi la situazione viste le recenti oscillazioni, motivo per cui sarà bene affidarsi ad un pizzico di cautela. Su tenuta di 1,46 euro, andrei a costruire progressivamente delle posizioni per tentare un approccio verso 1,8/1,85 euro che porterebbe alla chiusura del gap-down molto ampio creatosi tra il 24 e il 25 giugno scorsi.

Qual è il suo giudizio su Pirelli che sta cercando di riportarsi al di sopra dei 12 euro?

Pirelli ha un po’ rallentato la sua corsa e il 2014 lo vede in sostanziale lateralizzazione. Tranne degli excursus nella seconda metà di marzo e nell’intraday a metà di maggio, il titolo oscilla tra 11,66 e 12,75 euro. All’interno di questo range si può fare del trading con ragionevole sicurezza: nei giorni scorsi sono stati scaricati degli eccessi statistici e ci sono dei margini per operazioni di breve periodo. In caso di discesa al di sotto degli 11,45 euro, dove sta transitando la media mobile a 200 periodi, dovremmo diventare più prudenti ni vista di possibili assestamenti verso i 10,9 euro. In ottica di medio e lungo periodo rimaniamo senza dubbio positivi su Pirelli.
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Ci sono altre blue chips che presentano configurazioni grafiche interessanti? A quali consiglia di guardare in particolare ora?

La mia blue chips preferita in assoluto è Enel che con i movimenti degli ultimi due giorni si è riportato al di sopra dei 4,3 euro. Se a ciò aggiungiamo la cedola di 0,13 euro staccata nei giorni scorsi, torniamo sui 4,45 euro, massimi raggiunti poco prima dello stacco del dividendo.
Credo che Enel, non appena andrà a bucare quota 4,45 euro, proseguirà di buon passo verso il target di medio periodo in area 4,85 euro, ossia i massimi di aprile-maggio 2011, a contatto con i quali si potranno alleggerire le posizioni.

Interessante anche STM che dopo essere arrivato a contatto con la soglia dei 6,5 euro, livello di transito della media mobile a 200 periodi, ha avviato un recupero che lo ha riportato in area 6,8 euro. Il titolo ha margini per ritornare in area 7,25/7,3 euro senza grossi problemi.

Vorrei segnalare anche Fiat che andrebbe comprato in caso di ritorni sui 7,1/7,12 euro, con stop stresso sotto i 6,95 euro, in vista di un possibile target a 7,75/7,8 euro.
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