Idee e grafici. - Cap. 2

Ciao Giò
Flat ???

Ciao, leggo adesso.
Si, flat, meglio non prendere posizione, non credo a questo rialzo "di carta".
Uno dei soliti spike, domani USA chiusi, fine settimana, periodo estivo.
Tutti presupposti per elevata volatilità.
E poi ho troppe cose da fare per seguire con attenzione.
Comunque, e parlo di "paper", sarei per uno scalping short da 21900 di FIB, senza stop e con margini "robusti". Da chiudere entro il 20/7. Vedremo.
Lo scrivo solo per ricordarmelo.
Buona serata.
:ciao:
 
Ciao, leggo adesso.
Si, flat, meglio non prendere posizione, non credo a questo rialzo "di carta".
Uno dei soliti spike, domani USA chiusi, fine settimana, periodo estivo.
Tutti presupposti per elevata volatilità.
E poi ho troppe cose da fare per seguire con attenzione.
Comunque, e parlo di "paper", sarei per uno scalping short da 21900 di FIB, senza stop e con margini "robusti". Da chiudere entro il 20/7. Vedremo.
Lo scrivo solo per ricordarmelo.
Buona serata.
:ciao:


Ciao Giò
no problem
come vedi pure io assente oggi, ma si fà anche
per far due chiacchere tra amici.
La sensazione che si continui up pure domani,
credo prenderanno la palla al balzo con gli yankee chiusi. :mmmm:
Notte

A proposito.....
 
Ultima modifica:
Ciao Giò
no problem
come vedi pure io assente oggi, ma si fà anche
per far due chiacchere tra amici.
La sensazione che si continui up pure domani,
credo prenderanno la palla al balzo con gli yankee chiusi. :mmmm:
Notte

A proposito.....

Non so, non vedo e non credo in una grande salita, ma posso sbagliarmi ovviamente. Oggi ho altro da fare, i presupposti sono per osservare e riflettere, non per agire.
"Studierò il nemico" se ci riesco:mumble:

:ciao:
 
Tu chiamala se vuoi.....INDECISIONEEEEEE:fiu::fiu::violino::band:
 

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la Kairi non fa ben sperare per il long tutto sembra meno che pronta a continuare UP anche stoc IRSI tirati
Pol.gif
cussing%20copia.gif


ma tutto ancora può girare



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Eni vuole vendere Saipem, che sale in Borsa
La casa madre al 43% della società di costruzioni vuol fare cassa e ridurre i debiti: "Eventuali decisioni saranno comunicate al mercato". Il 31 luglio le linee guida del piano strategico di gruppo

di ANDREA GRECO

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L'ad Eni, Claudio De Scalzi TAG
Eni, Saipem, equità, Goldman Sachs, rosneft, Claudio Descalzi, umberto vergine

MILANO - Gli investitori ritengono possibile la vendita di Saipem da parte dell'Eni, che ne detiene un 43%. L'azione della società di costruzioni petrolifere, tra le più attive sui principali impianti di idrocarburi nel mondo, è ben comprata a Piazza Affari dopo le anticipazioni secondo cui la casa madre avrebbe stabilito che la quota di controllo non è più strategica (segui il titolo in diretta).

Già in febbraio c'erano state voci su un interessamento a Saipem da parte della rivale norvegese Subsea 7, mentre qualche giorno fa il dossier sarebbe stato mostrato da Goldman Sachs ad alcuni suoi clienti, tra cui il colosso russo Rosneft, che in Italia ha già una quota rotonda (21%) di Saras. La nuova gestione dell'Eni, imperniata sull'ad Claudio Descalzi nominato il 14 aprile, sta cercando di rifocalizzarsi sugli idrocarburi, tamponendo le perdite nella raffinazione e dismettendo alcune attività collaterali (tra cui la partecipata Saipem). Un deconsolidamento della società guidata da Umberto Vergine avrebbe per il gruppo di San Donato due vantaggi: monetizzare la quota e la plusvalenza eventuale, e ridurre il debito di gruppo, abbassando la leva su livelli più consoni a una società meno conglomerata e più petrolifera. Eni infatti garantisce per il 90% i 4,5 miliardi dell'indebitamento di Saipem, con un risparmio di circa 45 milioni di oneri per la controllata. Al momento non risulta che Eni abbia

dato alcun mandato formale per la cessione, e ha risposto alle voci che "l'azienda è quotata, eventuali decisioni rispetto alla nostra partecipazione saranno comunicate al mercato". Eni ha in corso un aggiornamento del piano strategico, i cui primi criteri guida dovrebbero essere resi noti al mercato il 31 luglio, dopo la presentazione dei conti semestrali a Londra.

Secondo gli analisti finanziari di Equita l'eventuale cessione di saipem aumenta l'attrazione speculativa sul titolo. Tuttavia le incognite rispetto all'operazione non sono poche: innanzitutto il fatto che la società abbia ancora progetti problematici per 5,8 miliardi di euro e poi l'ammontare significativo di debito infragruppo (il 90% dei complessivi 4,5 miliardi) che in caso di cessione anddrebbe rifinanziato. "Per Eni - scrive Equita in una nota di commento - le cessioni unite alla riconversione della raffineria di Marghera sono cruciali per il miglioramento della generazione di cassa e la sostenibilità del dividendo e quindi positive per il gruppo".

(03 luglio 2014) © Riproduzione riservata
 

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