dona46
Forumer storico
I mercati stanno cercando di reagire dopo essere arrivati a segnare i nuovi minimi dell'anno. Quali riflessioni si possono fare sull'attuale situazione dell'equity?
Per l'indice S&P/Mib, ritiene ancora possibile il raggiungimento del target a 30.000 punti da lei indicato nell'ultima intervista intervista? O si può sperare in una ripartenza dall'area dei 30.500?
Il mercato – è evidentissimo – ha vissuto una fase di estrema paura in un global sentiment di negatività che non si vedeva da almeno dieci anni, ma estremamente palpabile… forse anche troppo.
Persino l'attentato alle Twin Towers del 2001 non aveva esasperato così gli animi, non in termini di volatilità intendo, ma proprio di sentiment.
Lei più che giustamente mi chiederà perché!
Ebbene, tenterò di chiarirlo per il mio modo di vedere i mercati, in poche parole.
Allora eravamo già “abituati” a 18 mesi di ribasso, peraltro assai profondo. Eravamo passati da 1527 punti di S&P500 ai 1080/1070 (mi sembra di ricordare) “pre-torri”.
Questa volta ci siamo arrivati dopo quattro anni e mezzo di uno dei rialzi più “sonnolenti” della storia.
È stato questo l'elemento “sconvolgente”.
Personalmente a questo punto ritengo che 30.500 o 30.000 punti per l'S&P/Mib siano pressoché la stessa cosa e per ora possa bastare.
Del resto, con la volatilità degli ultimi giorni, ha poco senso soffermarsi su pochi tick.
Dunque direi, obiettivo raggiunto!
Le confesso che non credevo – e non credo – molto a questo ribasso così “annunciato” e mi sono dovuto adeguare soltanto a quanto il mercato stava dicendo, più per un aspetto puramente psicologico piuttosto che strettamente “tecnico puro”, contornato da quel global sentiment di cui sopra, persino esageratamente pessimista, quasi maniacale.
E come il global warming, il surriscaldamento del pianeta, può provocare reazioni inaspettate, ora a parer mio sarebbe anche lecito attendersele dal mercato.
Prima di tutto diventerà molto importante valutare anche il comportamento di altri indici come il DAX (Xetra: notizie) e lo S&P500.
Per quest'ultimo, un recupero dei 1.320/1.325 punti, confermato per due/tre sedute, contemporaneamente a una dollaro sotto gli 1,57 (verso gli 1,52/1,50), fornirebbe spunto per recuperi anche sensibili, a meno di sorprese provenienti dalla riunione FED, proprio in programma per stasera.
Se non succederà nulla, se il clima si manterrà solo tranquillo, i 1.400/1.420 punti, l'indice li ha tutti nelle gambe.
La conferma del recupero dei 6.380 punti per l'indice tedesco sarà elemento basilare per una reazione veritiera e duratura di tutti i mercati europei che – nonostante i problemi siano o sembrino più in America – hanno perso circa mediamente un 20%, da inizio anno, contro il 10% dell'America, se si eccettua il Nasdaq (NASDAQ: notizie) .
Anzi, per il DAX allora potremo dire di avere assistito a un vero “bear trap” e la contro reazione solitamente è violenta.
Per assurdo poi, ma nemmeno troppo, sono convinto che l'uscita della notizia del default “mascherato” in acquisizione di Bear Stearns (NYSE: BSC - notizie) possa soltanto giovare ai mercati.
La paura era data dalla certezza/incertezza che potesse uscire “qualcosa”… adesso che il “qualcosa” ha un nome, i mercati saranno più sereni, salvo che non si accodino altre situazioni davvero e ancora più gravi.
Venendo al nostro caro S&P/Mib tanto sacrificato proprio per la forte presenza di titoli finanziari, il livello più importante sarà rappresentato dalla fascia tra 32.150 e 32.500 punti.
Fino a lì, non dovrebbe faticare a giungere, anche perché dovesse fallire allora si aprirebbe uno scenario davvero triste (che a oggi, escludo).
Sulla riconquista della fascia indicata, ci si potrà avventurare poi in area 34.500/35.000, con step intermedi a 33.300 e a 33.900.
È ovvio, la strada sarà piena di piccoli ostacoli ma ogni passo compiuto ci potrà indicare la vera propulsione reattiva del mercato che potrà avere rialzi a più ampio respiro solo sopra i 35.750, così come per il Dax potrà parlarsi di vera negazione del bearish scenario soltanto ed esclusivamente sopra 7.300 punti.
Lo so… è ben oltre un 10%... ma mi sembra di averglielo già palesato, in un'intervista dove si diceva “Per ora la crisi è stata regalata all'Europa”, tecnicamente abbiamo di fronte due universi diversi!
Per l'indice S&P/Mib, ritiene ancora possibile il raggiungimento del target a 30.000 punti da lei indicato nell'ultima intervista intervista? O si può sperare in una ripartenza dall'area dei 30.500?
Il mercato – è evidentissimo – ha vissuto una fase di estrema paura in un global sentiment di negatività che non si vedeva da almeno dieci anni, ma estremamente palpabile… forse anche troppo.
Persino l'attentato alle Twin Towers del 2001 non aveva esasperato così gli animi, non in termini di volatilità intendo, ma proprio di sentiment.
Lei più che giustamente mi chiederà perché!
Ebbene, tenterò di chiarirlo per il mio modo di vedere i mercati, in poche parole.
Allora eravamo già “abituati” a 18 mesi di ribasso, peraltro assai profondo. Eravamo passati da 1527 punti di S&P500 ai 1080/1070 (mi sembra di ricordare) “pre-torri”.
Questa volta ci siamo arrivati dopo quattro anni e mezzo di uno dei rialzi più “sonnolenti” della storia.
È stato questo l'elemento “sconvolgente”.
Personalmente a questo punto ritengo che 30.500 o 30.000 punti per l'S&P/Mib siano pressoché la stessa cosa e per ora possa bastare.
Del resto, con la volatilità degli ultimi giorni, ha poco senso soffermarsi su pochi tick.
Dunque direi, obiettivo raggiunto!
Le confesso che non credevo – e non credo – molto a questo ribasso così “annunciato” e mi sono dovuto adeguare soltanto a quanto il mercato stava dicendo, più per un aspetto puramente psicologico piuttosto che strettamente “tecnico puro”, contornato da quel global sentiment di cui sopra, persino esageratamente pessimista, quasi maniacale.
E come il global warming, il surriscaldamento del pianeta, può provocare reazioni inaspettate, ora a parer mio sarebbe anche lecito attendersele dal mercato.
Prima di tutto diventerà molto importante valutare anche il comportamento di altri indici come il DAX (Xetra: notizie) e lo S&P500.
Per quest'ultimo, un recupero dei 1.320/1.325 punti, confermato per due/tre sedute, contemporaneamente a una dollaro sotto gli 1,57 (verso gli 1,52/1,50), fornirebbe spunto per recuperi anche sensibili, a meno di sorprese provenienti dalla riunione FED, proprio in programma per stasera.
Se non succederà nulla, se il clima si manterrà solo tranquillo, i 1.400/1.420 punti, l'indice li ha tutti nelle gambe.
La conferma del recupero dei 6.380 punti per l'indice tedesco sarà elemento basilare per una reazione veritiera e duratura di tutti i mercati europei che – nonostante i problemi siano o sembrino più in America – hanno perso circa mediamente un 20%, da inizio anno, contro il 10% dell'America, se si eccettua il Nasdaq (NASDAQ: notizie) .
Anzi, per il DAX allora potremo dire di avere assistito a un vero “bear trap” e la contro reazione solitamente è violenta.
Per assurdo poi, ma nemmeno troppo, sono convinto che l'uscita della notizia del default “mascherato” in acquisizione di Bear Stearns (NYSE: BSC - notizie) possa soltanto giovare ai mercati.
La paura era data dalla certezza/incertezza che potesse uscire “qualcosa”… adesso che il “qualcosa” ha un nome, i mercati saranno più sereni, salvo che non si accodino altre situazioni davvero e ancora più gravi.
Venendo al nostro caro S&P/Mib tanto sacrificato proprio per la forte presenza di titoli finanziari, il livello più importante sarà rappresentato dalla fascia tra 32.150 e 32.500 punti.
Fino a lì, non dovrebbe faticare a giungere, anche perché dovesse fallire allora si aprirebbe uno scenario davvero triste (che a oggi, escludo).
Sulla riconquista della fascia indicata, ci si potrà avventurare poi in area 34.500/35.000, con step intermedi a 33.300 e a 33.900.
È ovvio, la strada sarà piena di piccoli ostacoli ma ogni passo compiuto ci potrà indicare la vera propulsione reattiva del mercato che potrà avere rialzi a più ampio respiro solo sopra i 35.750, così come per il Dax potrà parlarsi di vera negazione del bearish scenario soltanto ed esclusivamente sopra 7.300 punti.
Lo so… è ben oltre un 10%... ma mi sembra di averglielo già palesato, in un'intervista dove si diceva “Per ora la crisi è stata regalata all'Europa”, tecnicamente abbiamo di fronte due universi diversi!