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veilfast

Forumer storico
Re: stm

ettore_61 ha scritto:
Poco da dire, engulfing bearish di prepotenza con volumi in aumento.
Indicatori tutti al ribasso ........il suo destino nel breve e' segnato.

Immagine sostituita con URL per un solo Quote: http://www.investireoggi.net/forum/immagini/1208008664stm.png[/u]


Ciao Ettore leggi quanti giudizi in questi giorni...ne ho presi alcuni te li posto..

Stm rimane sotto la lente degli analisti. Il titolo del gruppo dei semiconduttori ha annunciato insieme a NXP la fusione delle rispettive attività wireless. NXP nasce da uno scorporo di un'area di business di Philips, avvenuto nel 2006. L'accordo porterà alla nascita di un'entità che ha registrato, nel 2007, dei ricavi totali per 3 miliardi di dollari. Il gruppo guidato da Bozotti avrà l'80% della newco. L'operazione, secondo quanto ha comunicato Stm in un comunicato, consentirà anche sinergie sui costi stimate in 250 milioni di dollari all'anno entro il 2011.
La joint-venture, che opererà nelle tecnologie per la telefonia di terza generazione, permetterà a Stm di consolidare il terzo posto nel settore dopo i colossi statunitensi Texas Instruments e Qualcomm.
Immediate, e numerose, sono state le reazioni degli addetti ai lavori. Tutte sostanzialmente positive. Quelli di Merrill Lynch, che hanno confermato il loro "buy" (acquistare) con un prezzo obiettivo di 12,7 euro, definiscono l'operazione "importante in un'ottica di lungo termine". L'impatto nel breve, invece, sarà limitato.
Indicazione d'acquisto invariata anche da Natixis, che ha un target price di 13,9 dollari. Anche gli esperti di quest'ultima valutano positivamente il deal, soprattutto per il miglioramento del portafoglio prodotti.
Gli esperti della francese Exane mantengono il loro "outperform" (farà meglio del mercato) con un target price di 16 dollari. La joint venture con NXP è la "scelta giusta" per Stm. "Overweight" (sovrappesare) confermato anche da parte di Jp Morgan, che ha una valutazione di 12 euro. L'operazione con NXP è avvenuta "a prezzi ragionevoli".
Lehman Brothers, invece, non ha modificato la sua visione cauta pur apprezzando l'operazione. Gli analisti hanno mantenuto il proprio "underweight" (sottopesare) con un prezzo obiettivo di 10 euro. Tra i pregi del deal ci sono l'ampliamento dell'offerta ed il migliore posizionamento competitivo, tra i punti potenziali di debolezza i rischi di integrazione e quindi di realizzazione delle sinergie.....
 

veilfast

Forumer storico
Prime indicazioni dalle trimestrali usa

La prima trimestrale del 2008 negli Stati Uniti è “ufficialmente” partita lo scorso 7 aprile con i dati di Alcoa, tradizionalmente la prima società a grande capitalizzazione a riportare.
Alcoa ha dato indicazioni contradditorie, anche se con un fondo positivo.
Gli utili sono in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ($0,37 contro 0,75) e inferiori alle stime per i maggiori costi energetici e degli altri fattori produttivi, oltre che per le perdite su cambi di alcune controllate estere.
Per il futuro il management ha dato tuttavia indicazioni positive: crescita media annua al 6% nel consumo di alluminio a 10 anni.
Inoltre (e ciò piace non poco al mercato) la società sta investendo in nuovi progetti (soprattutto in Brasile) e sta aggressivamente ricomprando azioni proprie.
Il prossimo trimestre inoltre è stimato in miglioramento.

La seconda trimestrale che prenderemmo in considerazione è Bed Bath e Beyond ($29,5) leader nella commercializzazione e distribuzione di oggetti e mobili per la casa (quasi 900 punti vendita) che ha riportato lo scorso 9 aprile.
Le indicazioni che provengono da questa società ci sembrano interessanti per capire l'andamento dei consumi.
I risultati del quarto trimestre sono stati in linea con la guidance della società, ma inferiori alle stime di consenso.
Profit warning sul primo trimestre che chiude a maggio (forchetta di EPS $0,26-0.3 contro stime a $0,36). La società ha infatti l'anno sfalsato Le indicazioni non sono positive, in quanto le vendite sono in medie ipotizzate stabili se non addirittura in leggero calo.
Il rischio principale è che concorrenti in difficoltà possano abbassare sensibilmente i prezzi per ridurre il magazzino, costringendo tutto il settore ad un ridimensionamento dei margini.
onostante l'espansione della società in Canada, non si intravedono per il momento catalysts positivi.
Sempre il 9 aprile ha riportato Chevron ($89,95), uno dei principali produttori integrati di petrolio.
Le indicazioni sono miste.
Un outlook positivo per l'upstream (produzione di gas e petrolio), meno brillante per il downstream (raffinazione, marketing e trasporto.
L'impatto sulle revenues è quindi minore di quanto sarebbe potuto essere.
La società soffre inoltre una certa pressione sui costi, soprattutto quelli amministrativi e della sede centrale.
In ogni caso il mercato alzerà le stime su Chevron, considerando l'attuale prezzo del petrolio e soprattutto la progressiva valorizzazione delle riserve.
Infine Pier 1 Imports, retailer (1157 punti vendita) di oggetti per la casa.
La società è in ristrutturazione e quindi non ha particolare rilevanza, nondimeno è sempre un'indicazione utile sul lato dei consumi.
Le sales per punto vendita sono rimaste invariate, tuttavia un costante controllo dei costi ha permesso un notevole miglioramento dei margini operativi e il ritorno all'utile netto.
L'EPS ha battuto le stime ($0,16 contro $0,07).
Le indicazioni del primo trimestre non sono malvagie: è vero che le vendite totali sono diminuite e sono inferiori alle stime, ma è vero anche che ci sono in corso chiusure per la ristrutturazione societaria in corso.
A parità di perimetro di consolidamento le vendite per punto vendita sono aumentate in media nel trimestre del 2,5%.
Ristrutturazione societaria da monitorare.
Infine segnaliamo che UPS ($70,5), leader nel trasporto e nella logistica che riporterà il prossimo 23 aprile, ha fatto un profit warning.
La società ha abbassato la guidance da $0,94-98 a $0,86-87.
La causa è duplice: elevati costi di carburante e business debole negli Stati Uniti.
Le attività estere continuano ad impattare positivamente, ma la dipendenza dagli Stati Uniti e l'elevato costo del petrolio sono per il momento un freno alla crescita.
Concludendo, le prime indicazioni della earning season del primo trimestre negli Stati Uniti non sono positive, ma nemmeno drammatiche.
Anche le indicazioni sul lato consumo, in taluni casi confermano il primo trimestre del 2007.
Non c'è crescita, ma nemmeno consumi negativi. Almeno per il momento.
Gli utili e i fondamentali aziendali (la nostra opinione è che il prezzo raggiunto dalla maggiore parte delle industrie sconti già uno scenario pesantemente recessivo) negli ultimi mesi sono passati in secondo piano.
Dovesse la Fed riuscire a riportare il mercato del credito in equilibrio, allora il mercato tornerebbe a focalizzarsi sulle prospettive aziendali per il momento negative, ma non ancora TROPPO negative.
 

veilfast

Forumer storico
nella fase attuale occorre sottolineare...

Come gli utili societari in questo momento siano sottopesati dal mercato come variabile decisionale.
Nella fase attuale di mercato sono infatti talmente rilevanti i timori di credit crunch e di instabilità del sistema finanziario e in seconda posizione il rischio recessione, che i risultati societari, di fatto il principale driver per gli indici azionari nel lungo periodo, sono momentaneamente passati in secondo piano.
Nondimeno gli interventi della Fed per ristabilire l'equilibrio finanziario dovrebbero essere in grado di riportare la corretta propensione al rischio del mercato, indipendentemente che gli indici azionari salgano o scendano.
Gli utili trimestrali e soprattutto le indicazioni delle società per i trimestri successivi, tornerebbero quindi ad essere una variabile di enorme importanza per la scelta delle industrie/società su cui puntare.
 

veilfast

Forumer storico
possibili e potenziali sviluppi...

Gli utili societari che a nostro avviso sono nel lungo periodo la variabile più importante per cercare di prevedere l'andamento delle singole aziende e più in generale degli indici, nella attuale fase sono momentaneamente posti in secondo piano dal mercato.
La ragione è semplice.
Nel momento in cui il mercato è semplicemente terrorizzato dalla instabilità del sistema finanziario, con ricorrenti rumors di bancarotte eccellenti e, con le banche che non hanno fiducia nelle altre banche, non vi è più né il tempo né la voglia per soffermarsi attentamente sui fondamentali societari.
La stessa recessione data oramai per scontata negli Stati Uniti (il primo gennaio è la data in cui viene fatta partire ufficialmente da diversi economisti), di fronte al rischio insolvenza per le banche diventa secondaria.
Una considerazione è a nostro avviso importante.
Il mercato è girato (ovvero è tornata una maggiore propensione al rischio) nel momento in cui è stata salvata Bear Stearns.
La società è infatti uno dei principali Prime Brokers, ovvero regola le attività di un elevato numero di Hedge Funds e fondi di investimento.
Le implicazioni di una procedura concorsuale sarebbero state molto negative per l'intero sistema finanziario.
La Fed lo ha capito ed è intervenuta senza remore e con rapidità. E ha promesso di farlo in futuro a fronte di qualsiasi situazione in grado di minare la fiducia nel sistema finanziario.
L' intervento JP Morgan-Fed è stato a nostro avviso determinante, soprattutto se non dovessero più esservi nomi eccellenti in difficoltà in futuro.
Le indicazioni sul lato consumi sono mediamente negative e preoccupanti, ma ci sono anche elementi che invece potrebbero sostenere la congiuntura.
Tra questi il piano di incentivi che dovrebbe partire in maggio e che secondo le intenzioni dovrebbe pesare quasi un punto del PIL (per prudenza tagliamo almeno del 20% questa stime) e la debolezza del dollaro che da un lato aiuta le aziende che esportano, dall'altro garantisce in alcune aree del paesi flussi turistici più elevati della media.
Questo potrebbe mitigare la violenza della recessione e forse ridurne anche la durata.
Se vogliamo poi guardare più in avanti, un calo dei consumi è in realtà positivo, perché permetterebbe alle famiglie di risparmiare riducendo l'indebitamento arrivato ai massimi storici.
Da un punto puramente "teorico" la recessione è molto negativa per gli indici azionari.
Consideriamo nondimeno gli elementi già considerati, il lag temporale tra la reazione del mercato (che anticipa di circa 3-6 mesi) e l'entrata ufficiale in recessione, oltre al cambio di Amministrazione a fine anno (l'ipotesi Obama sarebbe a questo punto la preferita dal mercato) e potremmo ipotizzare che in parte lo scenario negativo sia stato già scontato dal mercato.
Riepilogando, la prima variabile da monitorare è la situazione del credito.
Dovesse migliorare, l'impatto sugli indici sarebbe nella migliore delle ipotesi estremamente positivo, altrimenti nella peggiore riporterebbe comunque il mercato ad operare sui fondamentali, permettendo una maggiore rotazione settoriale rispetto a quanto avvenuto negli ultimi mesi e soprattutto una minore volatilità.
Un ulteriore peggioramento del credito avrebbe al contrario un impatto ancora estremamente negativo, perché seminerebbe il dubbio che le banche centrali starebbero perdendo efficacia nei loro interventi.
Seconda variabile per importanza la congiuntura in Usa. Anzi restringendo ancora il cerchio, il mercato immobiliare.
Dal momento in cui la crisi congiunturale e dei mutui è partita dal mercato immobiliare probabilmente in bolla almeno da due anni, nel momento in cui ci saranno i primi segnali di ripresa potremo vedere una luce alla fine del tunnel e ipotizzare concretamente una fase positiva.
Il calo dei prezzi è stato a macchia di leopardo, con alcune aree molto più penalizzate di altre. Le vendite si sono drasticamente ridotte un po' dappertutto. I cantieri sono mediamente fermi.
Vorremmo perciò vedere almeno due dati consecutivi in sensibile miglioramento sia rispetto ai dati precedenti, che a quelli dello stesso periodo dell'anno precedente.
Infine gli utili aziendali, che a nostro avviso nei prossimi mesi, definita la recessione e speriamo stabilizzata in qualche modo la situazione finanziaria, dovrebbero tornare ad essere la prima variabile decisionale.
 

ettore_61

?????????????????????
futures

Buongiorno a tutti.

Vi posto i futures con scadenza giugno 2008 (M8).

Ettore

ps: Scadenze dei futures

H8 -> marzo 2008
M8 -> Giugno 2008
U8 -> Settembre 2008
Z8-> Dicembre 2008


1208152897futures.png
 

veilfast

Forumer storico
Borsa Tokyo, Nikkei chiude in calo ...

TOKYO, 14 aprile - L'indice Nikkei della borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso di oltre il 3%, con società esportatrici come Canon (7751.T: Quotazione, Profilo) penalizzate dallo yen forte e dai segnali di recessione dagli Usa, mentre la compagnia telefonica Kddi è scivolata dopo aver tagliato le stime sui profitti.

"I dealer che si aspettavano che il Nikkei pareggiasse le perdite dopo aver toccato i 13.000 punti si sono liberati delle loro posizioni quando hanno visto che non succedeva", spiega un trader.

Il produttore di macchine fotografiche digitali Canon ha perso quasi il 5%. In calo anche Kddi, secondo operatore mobile del Giappone, che è scivolato del 7,77% dopo aver tagliato le stime sugli utili del 3,4%. In controtendenza Takashimaya (8233.T: Quotazione, Profilo), catena di grandi magazzini, sull'annuncio di risultati in crescita. Il titolo ha guadagnato il 2,88%.

Il Nikkei <N225> ha chiuso in ribasso del 3,05% a 12.917,51 punti, l'indice TOPIX <TOPX> ha perso il 2,53% a 1.246,24
 

ettore_61

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Altra botta sui semiconduttori

(ANSA) - ROMA, 14 APR - La Royal Philips Electronics chiude il primo trimestre con un utile in calo del 75% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dopo la vendita della quota in Taiwan Semiconductor Manufacturing e con il calo dei prezzi dei televisori negli Stati Uniti. L'utile, secondo quanto riferisce Bloomberg citando un comunicato, è così sceso a 219 milioni di euro, mentre le vendite hanno registrato un lieve progresso (+0,5%) a 5,97 miliardi. Il risultato è sensibilmente inferiore alle attese degli analisti, che avevano previsto un utile di 276 milioni e vendite per 6,01 miliardi.(ANSA).

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veilfast

Forumer storico
Re: sera a tutti eni

agamarino ha scritto:
SUL SETTIMANALE dal28 03 08, white candle formante bullish engulfing, che è riazista, poi una white candle, ancora una white candle con upper shadow sotto la resistenza di 23,61,sul GIORNALIERO dal04 04 08,abbiamo un hanging man,che è ribassista, e abbiamo avuto la conferma il giorno dopo con una candle con chiusura più bassa, infatti black candle formante bearish engulfing,ti do gli obiettivi

long a partire dai 23,33 ob I 23,61,
short ob I 23, ob II 22,64,ecco il grafico sett.e giorn
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sempre su ENI...

ha riportato, nel quarto trimestre 2007 un utile netto di 3 miliardi di euro, in aumento del 98%. L'utile operativo di 5,17 miliardi è aumentato del 30,6% rispetto al quarto trimestre 2006. L'Eni chiude dunque l'esercizio 2007 con un utile netto di 10 miliardi in aumento dell'8,6%. Su base adjusted l'utile netto di 9,47 miliardi è diminuito del 9% per effetto essenzialmente del peggioramento della performance operativa. L'utile operativo di 18,87 miliardi è diminuito del 2,4% rispetto al 2006. La produzione di idrocarburi si attesta nel 2007 a 1,736 milioni di boe/giorno, in riduzione dell'1,9% rispetto al 2006 per effetto essenzialmente delle fermate di impianti in Nigeria a causa delle tensioni sociali, di fermate non programmate e inconvenienti tecnici, in particolare nel Mare del Nord, del declino produttivo dei giacimenti maturi, in particolare in Italia e nel Regno Unito. Il management ha proposto la distribuzione di un dividendo di euro 1,30 per azione ( euro 1,25 nel 2006, +4%), di cui euro 0,60 distribuiti nell'ottobre 2007 a titolo di acconto. Il dividendo a saldo di euro 0,70 per azione sarà messo in pagamento a partire dal 22 maggio 2008 con stacco cedola il 19 maggio 2008. Il titolo Eni ha perso in Borsa l’8,23% negli ultimi tre mesi, con una volatilità giornaliera dell’1,45% e un indice Beta di 1,24. In termini di multipli, Eni è sostanzialmente in linea con il proprio settore. In particolare il P/E 2008 è stimato a 9,25 contro un P/E settoriale europeo 2008 stimato a 9,28. Nonostante i buoni fondamentali e l’appartenenza al settore petrolifero che ha risentito minimamente l’andamento negativo dei mercati azionari, riteniamo che Eni sia un titolo ancora abbastanza caro, quindi il consiglio è di non acquistare, mentre per chi ha acquistato si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di liquidare la propria posizione
 

veilfast

Forumer storico
oro ...petrolio e cambi...

Petrolio in calo sotto quota 110 dollari sul mercato elettronico after hours di New York. Il greggio con consegna a maggio, spinto dal rialzo del biglietto verde, e' sceso fino 109,56 dollari al barile (-0,5%).

Oro in calo sui mercati asiatici. Il metallo prezioso e' scambiato a 915,45 dollari l'oncia (-1,1%).

Cambi: euro in calo in Europa

Rispetto a 1, 5735 di venerdi' e 159, 83 precedente
uro in calo nei primi scambi della mattinata sui mercati valutari europei. La moneta unica passa di mano a 1,5735 dollari (contro 1,5833 della quotazione Bce di venerdi') e a 158,77 yen (159,83 la rilevazione precedente )
 
Stato
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