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Forumer storico
il voto non produrrà contraccolpi in borsa....
Il risultato delle elezioni politiche italiane non produrra' contraccolpi su Piazza Affari". Cosi', scrive Milano Finanza, gli analisti di Lehman Brothers liquidano in un report lo scontro elettorale tra Walter Veltroni e Silvio Berlusconi. Secondo lo studio, la possibilita' di un pareggio, con un parlamento spaccato in due, e' piuttosto concreta e per uscire dall'impasse l'unica soluzione sarebbe un accordo su un nuovo sistema di voto con nuove elezioni nel maggio 2009 in coincidenza con le Europee". Per Marco Valli, economista di Unicredit, "i programmi sono molto simili e piuttosto generici" insistendo sulla riduzione del carico fiscale ma non sull'aumento della produttivita' per la quale servono "ricette piu' incisive che prevedano liberalizzazioni e tagli della spesa pubblica". Sulla stessa lunghezza d'onda e' Vladimir Pillonca, analista di Morgan Stanley, secondo cui "Il rallentamento dell'economia rende inevitabile un alleggerimento della pressione fiscale, ma l'approccio dovra' necessariamente essere selettivo poiche' il peso del debito impedira' tagli aggressivi e indiscriminati". Entrambi sono scettici sulle politiche di riduzione del debito pubblico e dubitano che saranno varate riforme strutturali poiche' i programmi sono troppo vaghi e gli eventuali interventi radicali sarebbero compromessi dai piccoli partiti. Per quanto riguarda i mercati azionari, per Giampaolo Trasi, responsabile Equity & Corporate Broking Research di Banca Imi, il programma del centro destra e' piu' "corporate friendly" grazie alla difesa dei campioni nazionali come Eni, Enel, Finmeccanica, Fiat, Impregilo. A favore di Veltroni dovrebbero tifare i comparti delle energie alternative e dei consumi mentre per le banche l'effetto sarebbere neutro poiche', spiega Mario Spreafico, direttore investimenti di Citigroup Italia, "il settore e' entrato in una fase di consolidamento dopo le grandi manovre degli ultimi anni. L'unico elemento di discontinuita' potrebbe essere rappresentato dalla riforma delle Popolari sostenuta dal centro-sinistra". Analogo effetto per le telecomunicazioni mentre la vera sfida e' quella del comparto energetico: da una parte Eni ed Enel beneficerebbero, secondo Spreafico, del programma berlusconiano di apertura al nucleare e all'impiego del carbone pulito, dall'altra aziende come Pramac, Greenenergy C., Kerself e Greenvision A. sarebbero favorite dal centro sinistra maggiormente disponibile nei confronti delle energie alternative.
Il risultato delle elezioni politiche italiane non produrra' contraccolpi su Piazza Affari". Cosi', scrive Milano Finanza, gli analisti di Lehman Brothers liquidano in un report lo scontro elettorale tra Walter Veltroni e Silvio Berlusconi. Secondo lo studio, la possibilita' di un pareggio, con un parlamento spaccato in due, e' piuttosto concreta e per uscire dall'impasse l'unica soluzione sarebbe un accordo su un nuovo sistema di voto con nuove elezioni nel maggio 2009 in coincidenza con le Europee". Per Marco Valli, economista di Unicredit, "i programmi sono molto simili e piuttosto generici" insistendo sulla riduzione del carico fiscale ma non sull'aumento della produttivita' per la quale servono "ricette piu' incisive che prevedano liberalizzazioni e tagli della spesa pubblica". Sulla stessa lunghezza d'onda e' Vladimir Pillonca, analista di Morgan Stanley, secondo cui "Il rallentamento dell'economia rende inevitabile un alleggerimento della pressione fiscale, ma l'approccio dovra' necessariamente essere selettivo poiche' il peso del debito impedira' tagli aggressivi e indiscriminati". Entrambi sono scettici sulle politiche di riduzione del debito pubblico e dubitano che saranno varate riforme strutturali poiche' i programmi sono troppo vaghi e gli eventuali interventi radicali sarebbero compromessi dai piccoli partiti. Per quanto riguarda i mercati azionari, per Giampaolo Trasi, responsabile Equity & Corporate Broking Research di Banca Imi, il programma del centro destra e' piu' "corporate friendly" grazie alla difesa dei campioni nazionali come Eni, Enel, Finmeccanica, Fiat, Impregilo. A favore di Veltroni dovrebbero tifare i comparti delle energie alternative e dei consumi mentre per le banche l'effetto sarebbere neutro poiche', spiega Mario Spreafico, direttore investimenti di Citigroup Italia, "il settore e' entrato in una fase di consolidamento dopo le grandi manovre degli ultimi anni. L'unico elemento di discontinuita' potrebbe essere rappresentato dalla riforma delle Popolari sostenuta dal centro-sinistra". Analogo effetto per le telecomunicazioni mentre la vera sfida e' quella del comparto energetico: da una parte Eni ed Enel beneficerebbero, secondo Spreafico, del programma berlusconiano di apertura al nucleare e all'impiego del carbone pulito, dall'altra aziende come Pramac, Greenenergy C., Kerself e Greenvision A. sarebbero favorite dal centro sinistra maggiormente disponibile nei confronti delle energie alternative.