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Giornata nera per le Borse con ribassi violenti in tutta Europa. A Milano l'indice S&P/Mib perde il 2,5%, Londra e Parigi cadono entrambe del 2,8%, Francoforte affonda con una perdita del 3,9%.
Il fallimento della banca americana Bearn Stearns, comprata in extremis questa notte dalla rivale JP Morgan per una cifra ridicola (2 dollari per azione contro i 30 dollari della quotazione di venerdì), ha fatto scattare la paura che anche altre istituzioni finanziarie si trovino in situazioni limite. Ben conscia del possibile panico, la Fed è intervenuta d'urgenza questa notte abbassando il tasso di sconto dal 3,5% al 3,25%. La mossa, però, non ha evitato la caduta stamattina delle Borse europee.
Dopo essere caduto a 1,5904 contro l'euro, il dollaro ora si è leggermente ripreso a quota 1,5794. Petrolio sempre ai massimi a 111 dollari al barile.
In Europa tutti gli indici settoriali Stoxx sono in ribasso. Le vendite più forti sono sulle banche (-5,4%). Il timore di recessione porta gli investitori a vendere i titoli industriali (-4,8%) e quelli minerari e delle materie prime (-4,2%).
Fra le banche milanesi, le più tartassate sono Mediobanca (MB.MI), Unicredit (UCG.MI) e Montepaschi (BMPS.MI), in ribasso del 4%. Intesa (ISP.MI), PopMilano (PMI.MI) e BancoPopolare perdono circa il 3,5%. Italease (BIL.MI) perde il 6%.
Si tratta di perdite ingenti, ma il panorama europee mostra nel settore cadute ben più gravi: a Parigi SociétéGénérale cade dell'8%, a Zurigo Ubs (UBSN.VX) -9%. A Londra Royal Bank of Scotland (RBS.L) cade del 9%, Barclays (BARC.L) -8%, Hbos (HBOS.L) -10%.
Il maggiore ribasso di Francoforte si spiega con la caduta di Siemens : il colosso dell'industria tedesca perde il 12% dopo avere lanciato un profit warning. A solo un mese di distanza dalle dichiarazioni rassicuranti del Ceo Peter Loescher, che aveva detto che il gruppo raggiungerà quest'anno gli obiettivi fissati e che il rallentamento economico globale non si farà sentire sui conti di Siemens, oggi il direttore finanziario Joe Kaeser ha detto che gli utili del primo trimestre 2008 saranno più bassi delle attese di 900 milioni di euro a causa di ritardi e cancellazioni di ordini nei settori energia e trasporti.
A Milano Finmeccanica (FNC.MI) perde il 2,2%. Queste le variazioni degli altri grandi gruppi industriali: Fiat (F.MI) -2,2%, Prysmian (PRY.MI) -1,3%, Pirelli (PC.MI) -2,4%.
Nel settore costruzioni Impregilo (IPG.MI) cade del 4,2%, Buzzi (BZU.MI) -2,3%.
Nonostante il record del petrolio, Eni scende dell'1,2%.
TelecomItalia (TIT.MI) scende del 2,8%. Seat affonda in un ribasso dell'8%.
Dopo un'iniziale sospensione per eccesso di ribasso, Alitalia (AZA.MI) è adesso scambiata a 0,36 euro per azione, ovvero in ribasso del 32% sulla chiusura di venerdì a 0,54 euro. L'offerta di Air France, accettata dal cda di Alitalia, valuta la società 0,10 euro per azione.