SINIBALDO
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Concludo con ulteriori due articoli del Sole 24 ore.
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FIAT CONVINCE I FONDI E VOLA (+ 7,7%) di A. Malan
Marchionne arriva in Mediobanca e il titolo Fiat si impenna in Borsa.
L'amministratore delegato della Fiat ha avuto ieri una serie di incontri con una decina di gestori di fondi, nella sede della banca milanese.
E nel pomeriggio le azioni del Lingotto — che guadagnavano tra l' 1 e il 2% — si sono improvvisamente impennate fino al + 7,69% finale ( con chiusura a 6,263 euro).
Bene anche le holding a monte Ifi (+ 3,84%) e Ifil (+ 2,72%).
Gli scambi su Fiat sono stati elevati — 29,8 milioni di azioni pari al 3,7% del capitale ordinario — ma non eccezionali: in occasione della precedente fiammata speculativa sul titolo, circa un mese fa, erano arrivati anche al doppio.
« Cosa avrà rivelato Marchionne ai gestori? » si sono chiesti in Piazza Affari.
« Nulla di nuovo » è stata la risposta arrivata da Torino con uno stringato comunicato diramato a Borsa chiusa.
« Nel corso dei colloqui — afferma la nota — Marchionne ha fornito una serie di informazioni sull'andamento e sulle prospettive del gruppo » e ha « ribadito le stesse indicazioni fornite nel corso dell'assemblea degli azionisti della Fiat » tenutasi a Torino due settimane fa.
L'a. d. avrebbe in sostanza confermato — « con grande convinzione » , dice un gestore — gli obiettivi del piano di riassetto del gruppo.
Senza fornire anticipazioni, però, sul piano industriale che verrà presentato ai sindacati nelle prossime settimane, o sui conti del secondo trimestre 2005, che verranno resi noti a fine mese.
Poco, dunque, per spiegare uno " strappo" così vistoso del titolo.
Ed ecco che gli operatori sono andati alla ricerca di altre spiegazioni.
Un'ipotesi raccolta nelle sale operative è che siano scesi in forze gli hedge fund, i fondi più speculativi che — come già accaduto nel recente passato —
avrebbero amplificato i movimenti del titolo, ben comprato anche dai fondi più tradizionali grazie alla « buona impressione » riportata dai gestori negli incontri diretti con Marchionne.
La visita in Mediobanca, poi, ha fornito lo spunto a voci sul possibile ruolo che Piazzetta Cuccia avrebbe insieme alla Lehman Brothers in un ipotizzato fondo salva imprese che verrebbe creato da Carlo De Benedetti con l'adesione di Silvio Berlusconi e di altri imprenditori e istituzioni finanziarie.
Fondo che avrebbe la Fiat tra i potenziali obiettivi.
Più in generale, sono tornate a circolare le voci di una possibile scalata seguita da uno " spezzatino" che punti a separare Fiat Auto
dal resto del gruppo, cedendo poi separatamente le varie attività — piano che secondo alcuni sarebbe già più di una semplice ipotesi di lavoro.
Queste voci, tuttavia, non hanno avuto conferma; e c'è chi ha invitato alla prudenza: il titolo è stato in effetti negli ultimi mesi molto volatile e soggetto a ondate speculative.
Non solo: un ipotetico scalatore, chiunque esso sia, dovrebbe risolvere il problema principale — quello del risanamento o della cessione di Fiat Auto.
Problema " politico" e sociale, prima che finanziario.
9 luglio 2005
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FIAT: >NESSUN ELEMENTO PER SPIEGARE IL BOOM IN BORSA<
di M.Cianflone
Fiat ancora protagonista a Piazza Affari, ma la seduta appare più composta di quella della vigilia, vissuta tra strappi al rialzo e volumi vertiginosi.
Il titolo del Lingotto si è rafforzato con un rialzo dello 0,56% a 6,95 euro, molto vicino alla soglia dei 7 euro, mentre gli analisti indicano il prossimo livello di resistenza a 7,2 euro.
Gli scambi si attestano intorno ai 3,5 milioni di pezzi, pari allo 0,43%.
La vigilia si è chiusa con un rialzo dello 0,92% a 6,91 euro dopo un rally in corso di seduta che ha portato il titolo del Lingotto a guadagnare fino al 3% e con scambi vertiginosi pari al 6,47% per cento.
Fiat «non dispone di alcun elemento utile a spiegare» l'andamento delle quotazioni delle azioni della società, «nè di informazioni relative a nuovi fatti rilevanti possano influire sull'andamento stesso».
Ad affermarlo in una nota è l'azienda torinese rispondendo alla richiesta della Consob in merito all'andamento delle quotazioni delle azioni Fiat ed ai rilevanti volumi scambiati in Borsa.
A spingere al rialzo la galassia Fiat, spiegano gli operatori, sono una serie di fattori fra cui spicca l'attesa per il piano industriale che dovrebbe essere presentato a fine mese.
Oltre a questo, il 28 luglio sono in calendario i dati del secondo trimestre, sulle cui attese molti investitori stanno comprando azioni.
Complici del rialzo potrebbero essere anche una serie di ordini tecnici effettuati da parte di hedge fund.
Nessun incentivo.
Per sostenere la Fiat lo strumento degli incentivi alle rottamazioni, ventilato da alcuni organi di stampa, va escluso a priori, a vantaggio piuttosto di altre forme di incentivazione.
A spiegare le strategie dell'esecutivo, a margine dell'audizione alla commissione Industria del Senato, è il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola.
«Non esiste - ha detto - alcuna ipotesi di rottamazione per il settore automobilistico.
Sono strumenti superati, antichi».
Interpellato su quali siano invece i mezzi adeguati a sostenere il mercato dell'auto, il ministro ha citato «incentivi per nuovi stabilimenti e incentivi per l'innovazione tecnologica».
Quanto al momento di Fiat a Piazza Affari, Scajola ha dichiarato che «siamo tutti contenti».
Non solo dell'andamento in Borsa, ha aggiunto, ma anche «delle vendite della Croma, che sta andando bene e speriamo continui così sino alla fine dell'anno, assieme ai nuovi modelli in uscita nei prossimi mesi».
Infatti l'attesa è per la terza generazione della Punto, vettura strategica per il gruppo.
Riguardo all'incontro avuto ieri con altri ministri competenti sulla situazione della Fiat, Scajola ha insistito sulla necessità di «dare sostegno ad un importante industria italiana che sta mettendo insieme un piano industriale significativo con un impegno importante.
La Fiat - ha continuato - fa parte della storia d'Italia e il governo vuole fare la sua parte».
(Questo aiuto è per la Fiat o per le Banche creditrici ??????? !!!!!!!!!! )
Stime in ribasso.
Mentre in Borsa Fiat fa scintille, gli analisti iniziano a limare le stime per i dati del secondo trimestre che saranno diffusi il 28 luglio.
I risultati del secondo trimestre di Fiat dovrebbero beneficiare, secondo il mercato, di perdite più contenute della divisione auto.
Restano però le preoccupazioni per una ripresa dei risultati nel lungo termine.
L'utile operativo consolidato dovrebbe essere compreso tra i 179 e i 298 milioni (da 18 milioni del 2004).
Il rosso per Fiat Auto è stimato invece dal mercato tra i 120 e i 150 milioni.
A livello di gruppo, Fiat dovrebbe registrare comunque un utile operativo da 98-123 milioni di Iveco (102 milioni nel 2004) e dei 249 milioni di utile di Cnh (174 milioni).
Per l'utile netto le stime indicano un intervallo fra i +80 milioni e i +292 milioni, contro un rosso di 464 milioni, compresi gli ultimi 500 milioni provenienti dagli "alimenti" dall'accordo-divorzio con Gm.
I ricavi sono stimati nel range 11,425-12,400 miliardi (da 12,332 miliardi).
21 luglio 2005
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In attesa di nuovi sviluppi: FINE
SINIBALDO
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FIAT CONVINCE I FONDI E VOLA (+ 7,7%) di A. Malan
Marchionne arriva in Mediobanca e il titolo Fiat si impenna in Borsa.
L'amministratore delegato della Fiat ha avuto ieri una serie di incontri con una decina di gestori di fondi, nella sede della banca milanese.
E nel pomeriggio le azioni del Lingotto — che guadagnavano tra l' 1 e il 2% — si sono improvvisamente impennate fino al + 7,69% finale ( con chiusura a 6,263 euro).
Bene anche le holding a monte Ifi (+ 3,84%) e Ifil (+ 2,72%).
Gli scambi su Fiat sono stati elevati — 29,8 milioni di azioni pari al 3,7% del capitale ordinario — ma non eccezionali: in occasione della precedente fiammata speculativa sul titolo, circa un mese fa, erano arrivati anche al doppio.
« Cosa avrà rivelato Marchionne ai gestori? » si sono chiesti in Piazza Affari.
« Nulla di nuovo » è stata la risposta arrivata da Torino con uno stringato comunicato diramato a Borsa chiusa.
« Nel corso dei colloqui — afferma la nota — Marchionne ha fornito una serie di informazioni sull'andamento e sulle prospettive del gruppo » e ha « ribadito le stesse indicazioni fornite nel corso dell'assemblea degli azionisti della Fiat » tenutasi a Torino due settimane fa.
L'a. d. avrebbe in sostanza confermato — « con grande convinzione » , dice un gestore — gli obiettivi del piano di riassetto del gruppo.
Senza fornire anticipazioni, però, sul piano industriale che verrà presentato ai sindacati nelle prossime settimane, o sui conti del secondo trimestre 2005, che verranno resi noti a fine mese.
Poco, dunque, per spiegare uno " strappo" così vistoso del titolo.
Ed ecco che gli operatori sono andati alla ricerca di altre spiegazioni.
Un'ipotesi raccolta nelle sale operative è che siano scesi in forze gli hedge fund, i fondi più speculativi che — come già accaduto nel recente passato —
avrebbero amplificato i movimenti del titolo, ben comprato anche dai fondi più tradizionali grazie alla « buona impressione » riportata dai gestori negli incontri diretti con Marchionne.
La visita in Mediobanca, poi, ha fornito lo spunto a voci sul possibile ruolo che Piazzetta Cuccia avrebbe insieme alla Lehman Brothers in un ipotizzato fondo salva imprese che verrebbe creato da Carlo De Benedetti con l'adesione di Silvio Berlusconi e di altri imprenditori e istituzioni finanziarie.
Fondo che avrebbe la Fiat tra i potenziali obiettivi.
Più in generale, sono tornate a circolare le voci di una possibile scalata seguita da uno " spezzatino" che punti a separare Fiat Auto
dal resto del gruppo, cedendo poi separatamente le varie attività — piano che secondo alcuni sarebbe già più di una semplice ipotesi di lavoro.
Queste voci, tuttavia, non hanno avuto conferma; e c'è chi ha invitato alla prudenza: il titolo è stato in effetti negli ultimi mesi molto volatile e soggetto a ondate speculative.
Non solo: un ipotetico scalatore, chiunque esso sia, dovrebbe risolvere il problema principale — quello del risanamento o della cessione di Fiat Auto.
Problema " politico" e sociale, prima che finanziario.
9 luglio 2005
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FIAT: >NESSUN ELEMENTO PER SPIEGARE IL BOOM IN BORSA<
di M.Cianflone
Fiat ancora protagonista a Piazza Affari, ma la seduta appare più composta di quella della vigilia, vissuta tra strappi al rialzo e volumi vertiginosi.
Il titolo del Lingotto si è rafforzato con un rialzo dello 0,56% a 6,95 euro, molto vicino alla soglia dei 7 euro, mentre gli analisti indicano il prossimo livello di resistenza a 7,2 euro.
Gli scambi si attestano intorno ai 3,5 milioni di pezzi, pari allo 0,43%.
La vigilia si è chiusa con un rialzo dello 0,92% a 6,91 euro dopo un rally in corso di seduta che ha portato il titolo del Lingotto a guadagnare fino al 3% e con scambi vertiginosi pari al 6,47% per cento.
Fiat «non dispone di alcun elemento utile a spiegare» l'andamento delle quotazioni delle azioni della società, «nè di informazioni relative a nuovi fatti rilevanti possano influire sull'andamento stesso».
Ad affermarlo in una nota è l'azienda torinese rispondendo alla richiesta della Consob in merito all'andamento delle quotazioni delle azioni Fiat ed ai rilevanti volumi scambiati in Borsa.
A spingere al rialzo la galassia Fiat, spiegano gli operatori, sono una serie di fattori fra cui spicca l'attesa per il piano industriale che dovrebbe essere presentato a fine mese.
Oltre a questo, il 28 luglio sono in calendario i dati del secondo trimestre, sulle cui attese molti investitori stanno comprando azioni.
Complici del rialzo potrebbero essere anche una serie di ordini tecnici effettuati da parte di hedge fund.
Nessun incentivo.
Per sostenere la Fiat lo strumento degli incentivi alle rottamazioni, ventilato da alcuni organi di stampa, va escluso a priori, a vantaggio piuttosto di altre forme di incentivazione.
A spiegare le strategie dell'esecutivo, a margine dell'audizione alla commissione Industria del Senato, è il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola.
«Non esiste - ha detto - alcuna ipotesi di rottamazione per il settore automobilistico.
Sono strumenti superati, antichi».
Interpellato su quali siano invece i mezzi adeguati a sostenere il mercato dell'auto, il ministro ha citato «incentivi per nuovi stabilimenti e incentivi per l'innovazione tecnologica».
Quanto al momento di Fiat a Piazza Affari, Scajola ha dichiarato che «siamo tutti contenti».
Non solo dell'andamento in Borsa, ha aggiunto, ma anche «delle vendite della Croma, che sta andando bene e speriamo continui così sino alla fine dell'anno, assieme ai nuovi modelli in uscita nei prossimi mesi».
Infatti l'attesa è per la terza generazione della Punto, vettura strategica per il gruppo.
Riguardo all'incontro avuto ieri con altri ministri competenti sulla situazione della Fiat, Scajola ha insistito sulla necessità di «dare sostegno ad un importante industria italiana che sta mettendo insieme un piano industriale significativo con un impegno importante.
La Fiat - ha continuato - fa parte della storia d'Italia e il governo vuole fare la sua parte».
(Questo aiuto è per la Fiat o per le Banche creditrici ??????? !!!!!!!!!! )
Stime in ribasso.
Mentre in Borsa Fiat fa scintille, gli analisti iniziano a limare le stime per i dati del secondo trimestre che saranno diffusi il 28 luglio.
I risultati del secondo trimestre di Fiat dovrebbero beneficiare, secondo il mercato, di perdite più contenute della divisione auto.
Restano però le preoccupazioni per una ripresa dei risultati nel lungo termine.
L'utile operativo consolidato dovrebbe essere compreso tra i 179 e i 298 milioni (da 18 milioni del 2004).
Il rosso per Fiat Auto è stimato invece dal mercato tra i 120 e i 150 milioni.
A livello di gruppo, Fiat dovrebbe registrare comunque un utile operativo da 98-123 milioni di Iveco (102 milioni nel 2004) e dei 249 milioni di utile di Cnh (174 milioni).
Per l'utile netto le stime indicano un intervallo fra i +80 milioni e i +292 milioni, contro un rosso di 464 milioni, compresi gli ultimi 500 milioni provenienti dagli "alimenti" dall'accordo-divorzio con Gm.
I ricavi sono stimati nel range 11,425-12,400 miliardi (da 12,332 miliardi).
21 luglio 2005
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In attesa di nuovi sviluppi: FINE
SINIBALDO
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