Indici Italia A napoli in carrozza O procida in catene.......

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Scusa se mi intrometto Nagual..se posso ti dico anche la mia in merito a questo..premetto che per tanti anni ho tradato facendo minimo una trentina di operazioni giornaliere cercando di sfruttare i minitrend, da un paio d'anni ho modificato alcuni miei sistemi ed il modo di operare ma è proprio dicendo che "il tempo è denaro", nonostante questo sia un dogma, ti metti dalla parte sbagliata...perche' è piu' facile sbagliare su 5 tradate che una sulla quale hai delle forti convinzioni. Questo si adatta alla mia situazione attuale in quanto io ho avuto la grossa sensazione che da fine Luglio stesse iniziando una forte fase distribuitiva e mi sono posizionato. Il fatto che poi i prezzi variavano anche determinando dei loss virtuali..non modificava la mia sensazione..perche' non si puo' pretendere di trovare il top del trade sopratutto in queste fasi di mercato..allora in situazioni particolari (ed era gia' programmato perche' sono partito con un solo mini) ho mediato il prezzo..ed anche se tutti pseudo manuali e Guru inorridiscono quando sentono la parola "mediare", non lo facevo per cercare di mediare la perdita ma per adeguarmi al mercato imbizzarito gonfiato e sistemarmi su un punto piu' alto dal quale poi scendere per la tradata di posizione. Possibilmente sbaglio..e mi è capito anche di recente con il testa spalle riba negato ma soltanto dopo la sua negazione ho capito quali erano i veri piani dei grossi players..comunque in ogni caso..il tempo dira' la sua.

condivido in toto quello che dici, anche perchè alla lunga diventi scemo a fare tutte quelle operazioni, il tuo sistema nervoso va in pezzi, non voglio dire che facendo posizione non subisci lo stress, però se fai una buona analisi sicuramente puoi fare meno operazioni e gainare di più, e devo dire che purtroppo questi tipo di cambiamento mi sta veramente mettendo alla prova, ma se riesco a passare questo momento difficile penso che dopo sarà un pochino meno stressante rimanere in posizione;)
 
... ma sono l unico che continua a longare sui rimbalzi da qualche mese??
... c e ancora qualcuno che longa?
Ciao Ziga, premettendo che con i derivati faccio quasi esclusivamente operazioni di medio (multiweek) e di breve (multiday), posso dirti che le ultime operazioni long le ho fatte in data 8 e 13 luglio (l'ultima tranche chiusa da poco). Prima di quelle, a parte marzo e aprile, l'ultima risale a metà maggio circa. La mia operatività, però, non prevede intraday o "toccata e fuga" di 1 o 2 gg.

Ciao! :)
 
Io dico solo una cosa, al di fuori di tutte le analisi, io nodi prima o poi vengono al pettine ;)

" LA SORPRESA CINESE FA TREMARE GLI OTTIMISTI E CI RIPORTA ALL'INIZIO DELLA CRISI ". EDITORIALE DI MAURO BOTTARELLI .


Il mondo ha tremato l’altro giorno, esattamente come il 26 febbraio 2007, data di inizio della crisi reale: è infatti risuonato lo “Shanghai surprise”. Cosa sia è presto detto. Nulla di tecnico come l’Hindemburg Omen, ma certamente un brutto cliente; significa il crollo dell’indice Shanghai Composite: due anni fa, dopo mesi di rally, crollò di colpo di 268 punti, ovvero dell’8,8%. L’altro giorno di 265, ovvero il 7,7%.

Un altro tornado all’orizzonte? Lo diciamo da tempo. Ma la ragione principale di questo accadimento sta nei dati devastanti che arrivano dalla Cina. Non è un caso, infatti, che come scritto nell’articolo di ieri la decisione della Banca Centrale cinese di obbligare le due principali banche del paese a tagliare drasticamente i prestiti abbia gettato nel panico in molti. Le Borse di paesi emergenti come Russia e Brasile (gli stessi che stanno emettendo bond come se piovesse, tanti auguri a chi sottoscrive) sono cadute rispettivamente del 2,8% e dell’1,8% e con loro i prezzi delle commodities: rame, petrolio, oro.

Tutto giù, perché piaccia o meno ormai la lente d’ingrandimento della ripresa è quella cinese, non quella Usa o quella Europa. E la Cina non sta ripartendo. Anzi. La città di Dongguan, sud del Paese, è la roccaforte dell’export del Dragone: da sola batte per volume esportati l’intero Vietnam, paese che come sapete non è proprio una matricola da quel punto di vista. Bene, nei primi mesi di quest’anno l’export da Dongguan è crollato del 24% e si è perso il 10% dei posti di lavoro, 630mila unità. La crisi ha colpito in prima istanza le piccole fabbriche, 342 delle quali sono fallite da gennaio a giugno.

Il dato della disoccupazione urbana su scala nazionale non fa sperare di meglio: siamo al 4,3%, ovvero 9,6 milioni di disoccupati nel motore della crescita mondiale. E Pechino cosa fa? Da un lato corre ai ripari con manovre delicate quanto un elefante in cristalleria che fanno deragliare i mercati e dall’altro mente sui dati di crescita per tranquillizzare il mondo. Parlare del 6,1% nel primo trimestre di quest’anno, infatti, è semplicemente irrealistico se posto in paragone con il calo dell’utilizzo di energia elettrica del 3,2% registrato a maggio e con quello delle spedizioni navali, calate del 26% e quindi moltiplicatore della crisi dell’export.

Inoltre, l’ennesima massa di prestito da 1000 miliardi di dollari emessa nel dicembre scorso sta ingolfando il sistema bancario, incapace di gestire quel quantitativo di denaro che infatti viene stoccato come reserve a Shanghai o utilizzato a scopo puramente assistenziale per mantenere artificialmente in vita il settore della costruzioni, devastato dalla crisi. Inoltre la società di rating Fitch si è messa a fare le pulci alla Cina in questo periodo e il quadro che ne è uscito è stato tutt’altro che consolante: «Le future perdite subordinate allo stimolo messo in atto dalle autorità governative potrebbero presentare entità maggiori del previsto e non è affatto chiaro come i governi locali e nazionali saranno in grado di, o vorranno, intervenire». Linguaggio da agenzia di rating che si traduce però nel downgrading della Cina nell’indicatore “macro-prudential risk” da categoria 1 (sicura) a categoria 3 (dove giace, per capirci, la fallita Islanda).

Già, queste sono le previsioni: Pechino, attraverso le banche, nei primi sei mesi di quest’anno ha prestato troppo, la cifra folle di 7,400 miliardi di Rmb, tre volte quanto prestato nello stesso periodo del 2008. Inoltre, un quinto di questi prestiti sono utilizzati per comprare azioni: le stesse che crollano quando le banche, come ora, cominciano a tagliare i prestiti. Un cortocircuito devastante, visto che se si scaricano azioni sullo Shanghai Composite significa che i mercati, fiduciosi che la Cina fosse il volano della ripresa anzitempo, stanno innervosendosi e cominciando a non vedere più la fine del tunnel dopo aver letto le vere cifre del Dragone.

Non sarà un crollo verticale, visto che quei prestiti sono stati emessi e per un certo periodo il cash/flow continuerà sui mercati come nell’economia reale: ecco, questo potrebbe essere il turning point. Se i regolatori e le istituzioni scambieranno per ripresa i timidi, falsi segnali dati da questa iniezione prolungata, una sorta di effetto “vaso comunicante”, e non interverranno con politiche pronte ad arginare lo shock autunnale, allora saranno davvero dolori.

In troppi si eccitano con i green shots della Borsa e non tengono conto dei dati macro che giungono dalla periferia potente del mondo. Dati e notizie tutt’altro che buone, come le previsioni per il futuro. Avvalorate, queste ultime, da un dato spaventoso presentato da Michael Pettis dell’Università di Pechino: «Se correttamente calcolato, senza maneggi politici o di propaganda, il rapporto debito/Pil della Cina sta ormai viaggiando a livelli del 50-70%». Le banche, poi, non stanno meglio: l’esposizione ai debiti corporate ha toccato i 4.200 miliardi di dollari, una cifra che sale a colpi del 30% alla volta a fronte di una contrazione dei profitti del 35%. Il cosiddetto roll-over risk, il rischio legato al pagamento o alla rinegoziazione di un debito, sta salendo a dismisura.

E il problema è che in molti vedevano la Cina come il motore che poteva far ripartire l’economia mondiale e, soprattutto, garantire un mercato del debito sufficiente a mantenere artificialmente in vita anche un sistema disfunzionale come quello scelto dalla Fed per deprezzare il dollaro e spalmare nei quattro continenti il debito Usa sotto forma di bond del Treasury. Non possiamo contare su Pechino e nemmeno su Washington per uscire da questa crisi, visto che i due giganti dai piedi d’argilla si tengono in vita pressoché artificialmente l’uno con l’altro. Se c’è un’Europa politica ed economica - non solo burocratica e dei privilegi - questo è il momento di dimostrarlo. ( Fonte: ilsussidiario.net)
Autore: Mauro Bottarelli
 
Io dico solo una cosa, al di fuori di tutte le analisi, io nodi prima o poi vengono al pettine ;)

" LA SORPRESA CINESE FA TREMARE GLI OTTIMISTI E CI RIPORTA ALL'INIZIO DELLA CRISI ". EDITORIALE DI MAURO BOTTARELLI .

Autore: Mauro Bottarelli

Ve l'ho già detta l'altro giorno questa cosa.:)

Ma l'altra volta son passati quasi 7 mesi prima di crollare...:D

Per me la struttura rialzista non è terminata ancora.Potrebbe finire comunque su questi livelli più o meno come potrebbe ancora estendere non si sà.I segnali short cominciano ad affiorare ma il trend per ora è long.Se poi vogliono fare i cattivi con qualche apertura in forte gup down qualche giorno di questi...:D...ma per me ripeto non è ancora il momento.poi posso sbagliare per carità.:)
 
Ve l'ho già detta l'altro giorno questa cosa.:)

Ma l'altra volta son passati quasi 7 mesi prima di crollare...:D

Per me la struttura rialzista non è terminata ancora.Potrebbe finire comunque su questi livelli più o meno come potrebbe ancora estendere non si sà.I segnali short cominciano ad affiorare ma il trend per ora è long.Se poi vogliono fare i cattivi con qualche apertura in forte gup down qualche giorno di questi...:D...ma per me ripeto non è ancora il momento.poi posso sbagliare per carità.:)


e tu sbagli poco :cool:, molto poco :up:
 
movimenti simili?
1249624030immagine.png
 
movimenti simili?
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Bravo CIP è tanto che guardo questo grafico e le similitudini sono tante ma abbiamo a che fare con la "manina santa" della Fed e di chi vuole tenere su i mercati.

Il problema è che un conto è sostenere i mercati per evitare il tracollo un altro è fargli fare una corsa folle nel bel mezzo di una grave recessione. Altro che bolla..

Ricordo poi che america e germania sono scesi solo 14 mesi anche se in modo profondo. Durata un po' corta per me visto quello che è successo e recupero eccessivo e troppo veloce. Di questo passo fra 6 mesi sono tornati sui massimi assoluti con disoccupazione al 10% e consumi in discesa.

Purtroppo queste considerazioni trovano il tempo che trovano per ora.

Vedremo.

Intanto oggi 14.30 dato sulla disoccupazione americana.

Buona giornata a tutti.
 
Buongiorno a tutti,

anche per me è un piacere leggervi.

Molto istruttivi tutti gli interventi, grazie!

Volevo dirvi, dire a Euro in particolare che me lo consigliava caldamente, che ho scoperto il minifib e lo stop loss automatico :eek:

Penso di non essere in grado di gestire loss virtuali importanti, me lo hanno dimostrato tutti questi mesi: insomma la strategia di Treno non si addice alle mie caratteristiche psicologiche.

Credo fermamente però che sia possibile cogliere il movimento in corso e cavalcarlo solo con l'aiuto delle medie mobili/ PSAR.

Penso che un anno fa circa iniziavo a fare Trading: ho perso parecchio, ma ho anche imparato tanto....leggendo il forum!:D

Grazie anche agli amministratori qui che sono davvero bravi.

Da domani sono in vacanza, vado in liguria e anche io vi seguirò con chiavetta e pc portatile: ho ridotto le mie posizioni short (maledetti cw, orribile strumento!) ma ne ho conservate alcune con una scadenza più lunga.

Ciao!
 

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