Risposta per avel.bart
Mi chiedi di CVV e, in un mercato mondiale che sta crollando, mentre anche le certezze diventano variabili incontrollabili.
Ieri sono accadute tante cose, ulterirori, che non trovano neppure un commento. Penso a Genvec che ha perso in un colpo il 60% ed anche CVV che è andata sotto ancora di quasi un 5%.
Io che sono un buon conoscitore del grafene sostenevo CVV sulla base del fatto che questa azienda rappresentava l'unica realtà industriale per lo sviluppo di questo materiale. Poi sono arrivati i cinesi. Mentre CVV dormiva sugli allori e sulle commesse militari, i grandi complessi industriali del'Asia sperimentavano nuove tecnologie per l'applicazione del grafene nella costruzione di super batterie, super condensatori e schermi Oled flessibili.
E' ormai certo che Samsung esce con il prossimo telefono al grafene. Avrà il display flessibile con una risoluzione pazzesca e la batteria che durando quasi il doppio dell'attuale, si caricherà in 1/4 d'ora. Il mercato delle auto elettriche e delle conseguenti batterie sarà uno dei boom più formidabili per il grafene.
Dunque, il problema per CVV è quello di sapere come farà a restare dentro questo business, anziché restare schiacciata su se stessa.
Io credo che i fondi comuni più tecnologici staino smobilitando CVV per andare a fare shopping a Shenzhen e comunque sule borse asiatiche.
Personalmente ho venduto già da tempo CVV quando ho capito che come sempre, in Asia ci si muove più velocemente che nel resto del mondo.
Un esempio: se vai in un negozio di componenti elettronici e chiedi di un comdensatore al grafene, storcono il naso e ti dicoen " e che è?".
Dall'altro lato del pianeta li trovi già in vendita per corrispondenza su Aliexpress se te ne servono pochi o su Alibaba se li devi acquistare all'ingrosso.
Avrà CVV la forza per un colpo di reni che la riponga al vertice di questa scoperta-innovazione? Difficile rispondere alla domanda.
il prezzo di 14 USD era considerato la base di lancio del titolo, ma come vedi ho usato la parola "era".