Forse noi donne siamo le più temerarie... infatti mi sono concessa ben due mercatini in una giornata gelida, nel primo molto sotto tono e con gli oggetti ancora nelle cassette pronti per il rientro mi sono limitata all'acquisto per 2 Euro di vecchi spartiti per pianoforte, tra i quali le Polonaise di Chopin. Nel successivo ho avuto maggiore fortuna e non sono tornata a mani vuote.
Ho infatti trovato un paio di testi d'arte per rimpinguare la mia "mini-biblioteca" artistica in costruzione Anniottanta - Mazzotti catalogo della mostra emiliana e Figure della pittura - Goldin Electa a 5 Euro l'uno oltre ad un disegno credo a china e acquerello, soggetto un profilo di donna molto stilizzato by Eveline Krumnau, artista russo-tedesca d'origine e veronese d'adozione sempre per 5 Euro (su ebay ho visto in vendita un suo lavoro a 190 Euro, mah!!).
Già avvistati suoi lavori in un tour precedente ed incapace di leggere la firma oggi ho preso l'ultimo rimasto, mentre una visitatrice arrivata ormai tardi mi teneva d'occhio, sperando in un mio ripensamento, ma quella cifra non la vale nemmeno la cornice.
“...Delle due Eveline, una, trasgressiva e irriverente, fustigava ironica il vizio ('i miei litigi con la società'), con netto rifiuto della regola perbenista. La sua anima 'fauve' era dinamite, come nella più accesa avanguardia storica. L'altra Eveline credeva nel destino come scelta comunicando un'immensa carica spirituale intrisa di umiltà e profondo altruismo… Si definiva timorosa del male ma non della morte, considerata tappa del percorso verso l'infinito: "Non posso fare altro che credere che il bene arriverà Finalmente -in un tempo lontano- finalmente, per tutto e che ogni inverno muti in primavera"… Nella Berlino postbellica, si dedica al disegno, soprattutto il nudo, e alla pittura, da vera figlia d'arte di due culture (russa e tedesca) naturalmente inclini all'amore per lo studio e al rigore della ricerca. Poi, la lunga permanenza peruviana (nel ricongiungimento alla famiglia materna) e, infine, Verona: …Eveline farà fluire la propria arte fino ad allora "rimasta chiusa nel cassetto". Contro l'implosione, l' Eveline 'veronese' apre alla libertà creativa, in un fremente outing…” Caterina Berardi
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